Chelsea ceduto a Todd Boehly per 5 mld ufficiale.

Swaitak

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qualcuno frequenta il forum del chelsea? sarei curioso di sapere se anche li si viaggia in slittino e a colpi di scena
 
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qualcuno frequenta il forum del chelsea? sarei curioso di sapere se anche li si viaggia in slittino e a colpi di scena
Sono molto vicino alle notizie dell'ambiente Blues, anche se mi torna male dire che è la mia seconda squadra, la squadra è una, però diciamo che li simpatizzo molto. E ti posso dire che anche questa cessione societaria è stata una telenovela piena di retroscena e colpi di scena.

Partendo dal presupposto che, a differenza di Elliott, per via delle sanzioni, il Chelsea era OBBLIGATO a cedere nel più breve tempo possibile. Il Chelsea ha perso diversi giocatori in scadenza di contratto per via di questa situazione di stallo societario in cui non poteva negoziare (Rudiger, Christensen, probabilmente Azpilicueta, Marcos Alonso). Inoltre il Chelsea sta giocando praticamente a gratis, aveva dovuto chiudere lo shop, sia online, sia fisico, non guadagnava un euro dalle partite di Champions che giocava, neppure dalle qualificazioni alle fasi a eliminazione diretta, a un certo punto non poteva neppure fare benzina al pullman per andare in trasferta e la Premier ha minacciato di rifiutare l'iscrizione al prossimo campionato se non fossero passati di mano entro la fine di maggio.

Entriamo nel dettaglio: Abramovich mette in vendita il Chelsea il 2 marzo. C'è un primo round di offerte di 8-9 investitori. Poi c'è un secondo round in cui si fa una scrematura e ne rimangono 4. Il più accreditato sembra un magnate turco, tale Bayrak, ve lo ricordate? Quello che aveva detto "sventoleremo la bandiera turca su Londra". Sembrava tutto fatto, l'accordo era ad un passo, ma che fine ha fatto quello? Bene, il giorno della deadline, utilizza un indirizzo generico per mandare una mail al dipartimento dello sport britannico (che si occupava della cessione del Chelsea) e in questa mail presenta una richiesta ma si scorda di presentare l'offerta...

Dopodiché ci provano gli arabi del gruppo SaudiMedia. Sono ricchi, sono solidi, il figlio del chairman è anche tifoso del Chelsea e il padre ha tutte le intenzioni di fargli questo regalo. Ma il governo inglese respinge la loro (ricca) offerta perché le trattative sarebbero durate troppo a lungo e il Chelsea ha bisogno di essere ceduto nell'immediato.

A questo punto è entrata in gioco la famiglia Ricketts. Sì, proprio loro! Vanno a Londra, incontrano i tifosi, avanzano un'offerta, ma scoppia una insurrezione popolare tra i Blues. Su Twitter spopola l'hashtag #notoricketts, i tifosi allo stadio prima della partita manifestano, dentro lo stadio sventolano cartelli "NoToRicketts". Ma perché? Joe Ricketts, il patriarca della famiglia, è accusato di essere islamofobo per alcune frasi pronunciate anni fa e inoltre sembrerebbe che il gruppo Ricketts abbia finanziato le campagne elettorali di Trump. Alla fine i Ricketts sono costretti a chiamarsi fuori perché il clima era diventato veramente teso.

Entra poi in gioco un consorzio, una aggregazione di importanti figure di Wall Street. L'imprenditore dietro tutto è Martin Broughton, importantissimo uomo di affari, è il vicepresidente dell'International Airlines Group, nel 2010 è stato anche presidente del Liverpool. Comunque forse ricorderete questo consorzio perché si era vociferato di un contributo anche di Lewis Hamilton e Serena Williams.

Alla fine sembra averla spuntata questo consorzio di Boehly e Hansjorg Wyss. Ma attenzione, non senza colpi di scena dell'ultima ora. Già, perché il proprietario di Ineos, l'uomo più ricco del Regno Unito, tale Jim Ratcliffe ha provato a sabotare Boehly e compagno presentando un'offerta in extremis di 5 milardi (fino a quel momento si stava trattando attorno ai 3.75-4 miliardi). L'offerta del britannico costringe anche il consorzio di Boehly ad alzare la cifra, ma l'offerta di Ratcliffe viene respinta perché ha saltato tutto l'iter burocratico, cioè è arrivata fuori tempo massimo quando ormai non era più tempo di presentare offerte ma solo di scegliere quella migliore.

Spero di essere stato abbastanza chiaro, ma la vicenda è ancora più contorta di come possa riassumerla io in poche righe...
 

Giek

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Sono molto vicino alle notizie dell'ambiente Blues, anche se mi torna male dire che è la mia seconda squadra, la squadra è una, però diciamo che li simpatizzo molto. E ti posso dire che anche questa cessione societaria è stata una telenovela piena di retroscena e colpi di scena.

Partendo dal presupposto che, a differenza di Elliott, per via delle sanzioni, il Chelsea era OBBLIGATO a cedere nel più breve tempo possibile. Il Chelsea ha perso diversi giocatori in scadenza di contratto per via di questa situazione di stallo societario in cui non poteva negoziare (Rudiger, Christensen, probabilmente Azpilicueta, Marcos Alonso). Inoltre il Chelsea sta giocando praticamente a gratis, aveva dovuto chiudere lo shop, sia online, sia fisico, non guadagnava un euro dalle partite di Champions che giocava, neppure dalle qualificazioni alle fasi a eliminazione diretta, a un certo punto non poteva neppure fare benzina al pullman per andare in trasferta e la Premier ha minacciato di rifiutare l'iscrizione al prossimo campionato se non fossero passati di mano entro la fine di maggio.

Entriamo nel dettaglio: Abramovich mette in vendita il Chelsea il 2 marzo. C'è un primo round di offerte di 8-9 investitori. Poi c'è un secondo round in cui si fa una scrematura e ne rimangono 4. Il più accreditato sembra un magnate turco, tale Bayrak, ve lo ricordate? Quello che aveva detto "sventoleremo la bandiera turca su Londra". Sembrava tutto fatto, l'accordo era ad un passo, ma che fine ha fatto quello? Bene, il giorno della deadline, utilizza un indirizzo generico per mandare una mail al dipartimento dello sport britannico (che si occupava della cessione del Chelsea) e in questa mail presenta una richiesta ma si scorda di presentare l'offerta...

Dopodiché ci provano gli arabi del gruppo SaudiMedia. Sono ricchi, sono solidi, il figlio del chairman è anche tifoso del Chelsea e il padre ha tutte le intenzioni di fargli questo regalo. Ma il governo inglese respinge la loro (ricca) offerta perché le trattative sarebbero durate troppo a lungo e il Chelsea ha bisogno di essere ceduto nell'immediato.

A questo punto è entrata in gioco la famiglia Ricketts. Sì, proprio loro! Vanno a Londra, incontrano i tifosi, avanzano un'offerta, ma scoppia una insurrezione popolare tra i Blues. Su Twitter spopola l'hashtag #notoricketts, i tifosi allo stadio prima della partita manifestano, dentro lo stadio sventolano cartelli "NoToRicketts". Ma perché? Joe Ricketts, il patriarca della famiglia, è accusato di essere islamofobo per alcune frasi pronunciate anni fa e inoltre sembrerebbe che il gruppo Ricketts abbia finanziato le campagne elettorali di Trump. Alla fine i Ricketts sono costretti a chiamarsi fuori perché il clima era diventato veramente teso.

Entra poi in gioco un consorzio, una aggregazione di importanti figure di Wall Street. L'imprenditore dietro tutto è Martin Broughton, importantissimo uomo di affari, è il vicepresidente dell'International Airlines Group, nel 2010 è stato anche presidente del Liverpool. Comunque forse ricorderete questo consorzio perché si era vociferato di un contributo anche di Lewis Hamilton e Serena Williams.

Alla fine sembra averla spuntata questo consorzio di Boehly e Hansjorg Wyss. Ma attenzione, non senza colpi di scena dell'ultima ora. Già, perché il proprietario di Ineos, l'uomo più ricco del Regno Unito, tale Jim Ratcliffe ha provato a sabotare Boehly e compagno presentando un'offerta in extremis di 5 milardi (fino a quel momento si stava trattando attorno ai 3.75-4 miliardi). L'offerta del britannico costringe anche il consorzio di Boehly ad alzare la cifra, ma l'offerta di Ratcliffe viene respinta perché ha saltato tutto l'iter burocratico, cioè è arrivata fuori tempo massimo quando ormai non era più tempo di presentare offerte ma solo di scegliere quella migliore.

Spero di essere stato abbastanza chiaro, ma la vicenda è ancora più contorta di come possa riassumerla io in poche righe...
Sei un grande. Altro che giornalismo sportivo italiano. Grazie per il resoconto davvero ben fatto. Si capisce subito che sei Milanista, siamo di un altro livello rispetto alle altre tifoserie.
Per questo ci meriteremmo una proprietà seria e danarosa
 

Swaitak

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Sono molto vicino alle notizie dell'ambiente Blues, anche se mi torna male dire che è la mia seconda squadra, la squadra è una, però diciamo che li simpatizzo molto. E ti posso dire che anche questa cessione societaria è stata una telenovela piena di retroscena e colpi di scena.

Partendo dal presupposto che, a differenza di Elliott, per via delle sanzioni, il Chelsea era OBBLIGATO a cedere nel più breve tempo possibile. Il Chelsea ha perso diversi giocatori in scadenza di contratto per via di questa situazione di stallo societario in cui non poteva negoziare (Rudiger, Christensen, probabilmente Azpilicueta, Marcos Alonso). Inoltre il Chelsea sta giocando praticamente a gratis, aveva dovuto chiudere lo shop, sia online, sia fisico, non guadagnava un euro dalle partite di Champions che giocava, neppure dalle qualificazioni alle fasi a eliminazione diretta, a un certo punto non poteva neppure fare benzina al pullman per andare in trasferta e la Premier ha minacciato di rifiutare l'iscrizione al prossimo campionato se non fossero passati di mano entro la fine di maggio.

Entriamo nel dettaglio: Abramovich mette in vendita il Chelsea il 2 marzo. C'è un primo round di offerte di 8-9 investitori. Poi c'è un secondo round in cui si fa una scrematura e ne rimangono 4. Il più accreditato sembra un magnate turco, tale Bayrak, ve lo ricordate? Quello che aveva detto "sventoleremo la bandiera turca su Londra". Sembrava tutto fatto, l'accordo era ad un passo, ma che fine ha fatto quello? Bene, il giorno della deadline, utilizza un indirizzo generico per mandare una mail al dipartimento dello sport britannico (che si occupava della cessione del Chelsea) e in questa mail presenta una richiesta ma si scorda di presentare l'offerta...

Dopodiché ci provano gli arabi del gruppo SaudiMedia. Sono ricchi, sono solidi, il figlio del chairman è anche tifoso del Chelsea e il padre ha tutte le intenzioni di fargli questo regalo. Ma il governo inglese respinge la loro (ricca) offerta perché le trattative sarebbero durate troppo a lungo e il Chelsea ha bisogno di essere ceduto nell'immediato.

A questo punto è entrata in gioco la famiglia Ricketts. Sì, proprio loro! Vanno a Londra, incontrano i tifosi, avanzano un'offerta, ma scoppia una insurrezione popolare tra i Blues. Su Twitter spopola l'hashtag #notoricketts, i tifosi allo stadio prima della partita manifestano, dentro lo stadio sventolano cartelli "NoToRicketts". Ma perché? Joe Ricketts, il patriarca della famiglia, è accusato di essere islamofobo per alcune frasi pronunciate anni fa e inoltre sembrerebbe che il gruppo Ricketts abbia finanziato le campagne elettorali di Trump. Alla fine i Ricketts sono costretti a chiamarsi fuori perché il clima era diventato veramente teso.

Entra poi in gioco un consorzio, una aggregazione di importanti figure di Wall Street. L'imprenditore dietro tutto è Martin Broughton, importantissimo uomo di affari, è il vicepresidente dell'International Airlines Group, nel 2010 è stato anche presidente del Liverpool. Comunque forse ricorderete questo consorzio perché si era vociferato di un contributo anche di Lewis Hamilton e Serena Williams.

Alla fine sembra averla spuntata questo consorzio di Boehly e Hansjorg Wyss. Ma attenzione, non senza colpi di scena dell'ultima ora. Già, perché il proprietario di Ineos, l'uomo più ricco del Regno Unito, tale Jim Ratcliffe ha provato a sabotare Boehly e compagno presentando un'offerta in extremis di 5 milardi (fino a quel momento si stava trattando attorno ai 3.75-4 miliardi). L'offerta del britannico costringe anche il consorzio di Boehly ad alzare la cifra, ma l'offerta di Ratcliffe viene respinta perché ha saltato tutto l'iter burocratico, cioè è arrivata fuori tempo massimo quando ormai non era più tempo di presentare offerte ma solo di scegliere quella migliore.

Spero di essere stato abbastanza chiaro, ma la vicenda è ancora più contorta di come possa riassumerla io in poche righe...
Grazie per la ricostruzione, mi ha fatto sentire meno solo.
Ps: poveri Riccketss non avranno mai una squadra di calcio :asd:
 

diavolo

شراء ميل
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Sono molto vicino alle notizie dell'ambiente Blues, anche se mi torna male dire che è la mia seconda squadra, la squadra è una, però diciamo che li simpatizzo molto. E ti posso dire che anche questa cessione societaria è stata una telenovela piena di retroscena e colpi di scena.

Partendo dal presupposto che, a differenza di Elliott, per via delle sanzioni, il Chelsea era OBBLIGATO a cedere nel più breve tempo possibile. Il Chelsea ha perso diversi giocatori in scadenza di contratto per via di questa situazione di stallo societario in cui non poteva negoziare (Rudiger, Christensen, probabilmente Azpilicueta, Marcos Alonso). Inoltre il Chelsea sta giocando praticamente a gratis, aveva dovuto chiudere lo shop, sia online, sia fisico, non guadagnava un euro dalle partite di Champions che giocava, neppure dalle qualificazioni alle fasi a eliminazione diretta, a un certo punto non poteva neppure fare benzina al pullman per andare in trasferta e la Premier ha minacciato di rifiutare l'iscrizione al prossimo campionato se non fossero passati di mano entro la fine di maggio.

Entriamo nel dettaglio: Abramovich mette in vendita il Chelsea il 2 marzo. C'è un primo round di offerte di 8-9 investitori. Poi c'è un secondo round in cui si fa una scrematura e ne rimangono 4. Il più accreditato sembra un magnate turco, tale Bayrak, ve lo ricordate? Quello che aveva detto "sventoleremo la bandiera turca su Londra". Sembrava tutto fatto, l'accordo era ad un passo, ma che fine ha fatto quello? Bene, il giorno della deadline, utilizza un indirizzo generico per mandare una mail al dipartimento dello sport britannico (che si occupava della cessione del Chelsea) e in questa mail presenta una richiesta ma si scorda di presentare l'offerta...

Dopodiché ci provano gli arabi del gruppo SaudiMedia. Sono ricchi, sono solidi, il figlio del chairman è anche tifoso del Chelsea e il padre ha tutte le intenzioni di fargli questo regalo. Ma il governo inglese respinge la loro (ricca) offerta perché le trattative sarebbero durate troppo a lungo e il Chelsea ha bisogno di essere ceduto nell'immediato.

A questo punto è entrata in gioco la famiglia Ricketts. Sì, proprio loro! Vanno a Londra, incontrano i tifosi, avanzano un'offerta, ma scoppia una insurrezione popolare tra i Blues. Su Twitter spopola l'hashtag #notoricketts, i tifosi allo stadio prima della partita manifestano, dentro lo stadio sventolano cartelli "NoToRicketts". Ma perché? Joe Ricketts, il patriarca della famiglia, è accusato di essere islamofobo per alcune frasi pronunciate anni fa e inoltre sembrerebbe che il gruppo Ricketts abbia finanziato le campagne elettorali di Trump. Alla fine i Ricketts sono costretti a chiamarsi fuori perché il clima era diventato veramente teso.

Entra poi in gioco un consorzio, una aggregazione di importanti figure di Wall Street. L'imprenditore dietro tutto è Martin Broughton, importantissimo uomo di affari, è il vicepresidente dell'International Airlines Group, nel 2010 è stato anche presidente del Liverpool. Comunque forse ricorderete questo consorzio perché si era vociferato di un contributo anche di Lewis Hamilton e Serena Williams.

Alla fine sembra averla spuntata questo consorzio di Boehly e Hansjorg Wyss. Ma attenzione, non senza colpi di scena dell'ultima ora. Già, perché il proprietario di Ineos, l'uomo più ricco del Regno Unito, tale Jim Ratcliffe ha provato a sabotare Boehly e compagno presentando un'offerta in extremis di 5 milardi (fino a quel momento si stava trattando attorno ai 3.75-4 miliardi). L'offerta del britannico costringe anche il consorzio di Boehly ad alzare la cifra, ma l'offerta di Ratcliffe viene respinta perché ha saltato tutto l'iter burocratico, cioè è arrivata fuori tempo massimo quando ormai non era più tempo di presentare offerte ma solo di scegliere quella migliore.

Spero di essere stato abbastanza chiaro, ma la vicenda è ancora più contorta di come possa riassumerla io in poche righe...
Quindi club ceduto in 2 mesi
 
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Quindi club ceduto in 2 mesi
Sì, ma non avevano molte alternative. Era l'unico modo per continuare ad "esistere". La Premier League gli avrebbe tolto la licenza se non avessero rispettato la deadline di maggio. Inoltre molti sponsor, tra cui il main sponsor (La Tre), ha chiesto di rimuovere il loro logo dalle maglie. Altri sponsor hanno sospeso la collaborazione. Allo stadio ci potevano andare solo i tifosi con abbonamento, ma gli incassi del botteghino non andavano al Chelsea.

Insomma, quella dei londinesi era una situazione disperata. Peraltro, Abramovich, il proprietario uscente, non si è potuto occupare personalmente della cessione perché le carte sono passate direttamente nelle mani del governo che ha gestito il tutto tramite la banca americana Raine Group. Penso che il non avere un venditore interessato a tirare la corda abbia parecchio agevolato le cose.
 
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