Ma caro Gary, dovresti ben sapere quale è il mio pensiero.
Dovresti sapere che ritengo Elliott poco più di un fantoccio spietato e che c'è qualcosa dietro. L'incompetenza e la sfortuna possono succedere una, due, tre volte, capita. Non per 10 anni di fila. A me sembra evidente che siamo vittime di una distruzione sistematica. Quali sono le ragioni, ognuno se le può immaginare.
Di certo io non credo alla incompetenza totale di Maldini/Boban/etc. Inesperienza ed errori sì, ci stanno. Ma dire che non capiscono niente è semplicemente una fesseria cosmica. Io sono grandicello, così come Zvone e Paolo. Quando sei in un ambiente osteggiato e pressato da fattori ambientali che ovviamente non dovevi vivere prima, e magari ti erano pure stati malamente prospettati, allora può venire fuori di tutto.
Per quanto riguarda la gestione, come ripeto, il "milanismo" non c'entra niente. C'entra avere persone giuste al posto giusto, che concorrano con passione e competenza. Solo con la competenza vai poco lontano. La competenza ce la può avere un consulente esterno, per il quale lavorare per la tua azienda o un'altra non fa differenza. A questi livelli ci vuole di più, altrimenti finisci nella banalità. Ci vuole eccellenza per primeggiare, e questa te la può dare solo una carica di entusiasmo ed appartenenza passionale al club.
Ridisegnare l'identità vuol dire chiudere con l'AC Milan 1899, a mio parere. Io tifo per questa squadra anche in virtù del passato, di uomini che ne hanno segnato la storia. Qui si fa una gran confusione, secondo me, a spiegare bene i concetti. Colpa anche mia, che non mi so spiegare, ma sono sicuro che qualcuno è d'accordo con me.
Non si sta dicendo di avere vecchie caritiadi in dirigenza, né di avere gestioni familiari ed approssimative come venivano operate prima, e il cui successo era decretato solo da una disponibilità finanziaria. Si sta dicendo di conservare uno spirito di corpo nella squadra, tenere ben accesa la luce della fierezza, perché siamo stati fino a poco tempo fa una grande squadra. Chiaramente adesso siamo disastrati causa forza maggiore.
Perché? Forse perché invece di continuare su una certa linea abbiamo dato via i pezzi pregiati ed abbiamo cominciato a prendere i Vangioni, i Constant, i Bonaventura. Ma questo ha a che vedere con persone che hanno perpetrato, indisturbati, la decadenza sistematica del club.
Abbiamo bisogno di cambiare completamente la pelle del club? Boh, forse sì. Adesso vedremo. Abbiamo scritto miliardi di tonnellate di post sulle possibilità finanziarie della proprietà. Basterebbe non tanto per rimettere in moto il club, investimenti su qualche giocatore d'esperienza e un po' di stabilità. Per ora il nostro grande AD (che ha quanto pare sa come far diventare grandi le squadre) non ci ha portati un fico secco, non parla e non transige. Intanto Elliott sembra che investa in altri settori che forse sono più adatti ad una multinazionale socio-globale.
Fatto sta che siamo all'ennesimo episodio nel quale, a dispetto di una squadra che faticosamente riesce a trovare un barlume di speranza, fa da controaltare una decisione agghiacciante che condizionerà il campionato e quelli futuri.
A me tutto questo non mi dà sensazione di incompetenza o sfortuna, o "eccessivo milanismo". Poi ognuno la pensi come vuole.
PS
Riprendendo il titolo dell'amico Forever, il dover cessare di vedere il Milan in un certo modo, il suo, diciamo così, "funerale" forzato a causa dello stato pietoso, non vorrei fosse poi alla fine uno degli scopi di qualche "vecchio rancoroso". Io il Milan lo vedo da una vita in una certa maniera, e non muterò questa visione. Alcune persone, i giocatori, etc, vanno e vengono, l'anima del club no. Non so se mi spiego.