Cessione Milan: summit oggi 2 dicembre. Sarà proroga.

Henry

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Se è formato un deposito a garanzia su banche terze rispetto alle parti, ed il trasferimento del prezzo è processato sul conto di arrivo su disposizione irrevocabile delle parti al verificarsi di un presupposto, e se davvero siamo alla fase della liberatoria del SAFE, atto dovuto alla prova dei fondi, si può anche ipotizzare una stipulazione immediata, traslativa della proprietà del capitale compravenduto, con cambio di CDA, e differimento del closing (versamento del prezzo/girata delle azioni) ad un tempo successivo, comunque predefinito. Avremmo il vantaggio di una partenza immediata della gestione ordinaria da parte dei nuovi soci, confinando le prestazioni in scambio ad un momento non essenziale per il nuovo club. Si può fare tutto. :)

Vero quello che dici, ma per puro divertimento teorico ti dico una cosa: la previa traslazione della proprietà delle azioni non sarebbe neanche necessaria, a rigore, infatti sospendendo l'efficacia della delibera alla verificazione dell'evento closing, se malauguratamente il closing non avviene, quella delibera rimane lettera morta e stop. Per come vanno le cose in Italia sarebbe più lineare l'ipotesi che ho fatto io, ovvero quella senza la previa traslazione della proprietà, perché nel caso le azioni del Milan siano dematerializzate, come è molto probabile, è problematico scindere il momento traslativo da quello della girata, perché molti sostengono che nel caso delle azioni dematerializzate fino all'accredito bancario delle azioni stesse sul conto dell'acquirente la proprietà non passa: si tratterebbe in questo caso di un contratto reale, per cui il principio consensualistico non opererebbe. ;)
 

Henry

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Siamo d'accordo. Qui do ragione a Romiti: se c'è davvero un deposito con i fondi, ed i soldi sono pronti ad uscire, rinviare di un mese, un mese e mezzo, due mesi perché non si centrerebbe per un pelo il closing con un'assemblea per un cambio di CDA è folle: gli escrow agents costano un botto a tenerli in piedi, Fininvest è contenta? :nono:

Giustissimo!
 

Casnop

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Vero quello che dici, ma per puro divertimento teorico ti dico una cosa: la previa traslazione della proprietà delle azioni non sarebbe neanche necessaria, a rigore, infatti sospendendo l'efficacia della delibera alla verificazione dell'evento closing, se malauguratamente il closing non avviene, quella delibera rimane lettera morta e stop. Per come vanno le cose in Italia sarebbe più lineare l'ipotesi che ho fatto io, ovvero quella senza la previa traslazione della proprietà, perché nel caso le azioni del Milan siano dematerializzate, come è molto probabile, è problematico scindere il momento traslativo da quello della girata, perché molti sostengono che nel caso delle azioni dematerializzate fino all'accredito bancario delle azioni stesse sul conto dell'acquirente la proprietà non passa: si tratterebbe in questo caso di un contratto reale, per cui il principio consensualistico non opererebbe. ;)
Se le condizioni di diritto sono quelle descritte sono valide entrambe le opzioni. Quel che sarebbe incomprensibile, in tali condizioni, è un rinvio perimetrale di un mese e mezzo senza motivazioni operative valide, consegnando al vecchio capitale un sesto del bilancio del nuovo anno. Il consorzio ha interesse a ciò? È garantito? Ha diritto di veto su scelte di gestione non condivise? Troppi problemi per una inezia, se tale deve essere. Se i problemi sono altri, faremmo bene ad intenderli. :sisi:
 

Henry

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Se le condizioni di diritto sono quelle descritte sono valide entrambe le opzioni. Quel che sarebbe incomprensibile, in tali condizioni, è un rinvio perimetrale di un mese e mezzo senza motivazioni operative valide, consegnando al vecchio capitale un sesto del bilancio del nuovo anno. Il consorzio ha interesse a ciò? È garantito? Ha diritto di veto su scelte di gestione non condivise? Troppi problemi per una inezia, se tale deve essere. Se i problemi sono altri, faremmo bene ad intenderli. :sisi:

Parole sante
 

Super_Lollo

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Se le condizioni di diritto sono quelle descritte sono valide entrambe le opzioni. Quel che sarebbe incomprensibile, in tali condizioni, è un rinvio perimetrale di un mese e mezzo senza motivazioni operative valide, consegnando al vecchio capitale un sesto del bilancio del nuovo anno. Il consorzio ha interesse a ciò? È garantito? Ha diritto di veto su scelte di gestione non condivise? Troppi problemi per una inezia, se tale deve essere. Se i problemi sono altri, faremmo bene ad intenderli. :sisi:


Finalmente leggo qualcuno che parla perché sa , non semplicemente per sentito dire .
Ps : Vi assumo entrambi , ho sempre bisogno :fuma:
 

corvorossonero

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Se le condizioni di diritto sono quelle descritte sono valide entrambe le opzioni. Quel che sarebbe incomprensibile, in tali condizioni, è un rinvio perimetrale di un mese e mezzo senza motivazioni operative valide, consegnando al vecchio capitale un sesto del bilancio del nuovo anno. Il consorzio ha interesse a ciò? È garantito? Ha diritto di veto su scelte di gestione non condivise? Troppi problemi per una inezia, se tale deve essere. Se i problemi sono altri, faremmo bene ad intenderli. :sisi:

e infatti i problemi saranno altri se non chiudono.
 

Henry

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Non me ne intendo, ma è possibile questa cosa? Cioè indire un CDA che nomina dei nuovi rappresentanti e annuncia le dimissioni dei precedenti, ma non metterlo ad approvazione? Non sono sicuro che abbia senso il CDA stesso, e che nemmeno si possa fare...

Mi rivolgo agli esperti.

Come spiegavamo io e Casnop nei post precedenti assolutamente sì :): si tratta di una delibera di nomina perfettamente valida e quindi già approvata ma non ancora efficace. Accompagnata da dimissioni del vecchio CdA, anch'esse sottoposte alla stessa condizione sospensiva, ossia l'avverarsi un evento futuro: il closing. Le dimissioni condizionate degli amministratori sono una realtà che capita abbastanza spesso nel quadro di operazioni societarie, valgono dal momento in cui si avvera la condizione, se si tratta come nel nostro caso di una condizione sospensiva, esattamente come la nomina del nuovo CdA.
 

Casnop

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Come spiegavamo io e Casnop nei post precedenti assolutamente sì :): si tratta di una delibera di nomina perfettamente valida e quindi già approvata ma non ancora efficace. Accompagnata da dimissioni del vecchio CdA, anch'esse sottoposte alla stessa condizione sospensiva, ossia l'avverarsi un evento futuro: il closing. Le dimissioni condizionate degli amministratori sono una realtà che capita abbastanza spesso nel quadro di operazioni societarie, valgono dal momento in cui si avvera la condizione, se si tratta come nel nostro caso di una condizione sospensiva, esattamente come la nomina del nuovo CdA.
Berlusconi, nel solito frullato di parole che lo accompagnano nei momenti elettorali, ieri ha detto due cose nitide: ci sono soldi, e certezze. Ovvero: abbiamo visto i soldi, e sappiamo che stanno per mettersi in viaggio. La certezza è la chiave di volta del processo: giriamola, per favore. :)
 

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