Cessione Leao: il Milan prepara l'asta estiva.

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Devil man

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A tutti quelli che " dobbiamo venderlo" se si rifiuta cosa si fa?
lo si applaude, perchè ha messo questa dirigenza di mentecatti spalle al muro dal primo fino alla presidenza... nulla mi vieta di pensare che a Leao era stato promesso un progetto che poi non è mai esistito...realmente..

il mercato osceno post scudetto è sotto l'occhio di tutti, se non si è speso in questo momento non spenderemo nemmeno fra 3 anni.
 
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Aggiornamento della GDS, dopo le notizie della mattinata: il Milan sta già preparando l'asta estiva per Leao.
La priorità ora non è più convincere Leao a rimanere, o il contratto. Si pensa da subito a monetizzare il più possibile e trovare un sostituto all'altezza.
Pensare di raccogliere i 120 milioni che aveva offerto il Chelsea è complicato, ma il Milan punta a un numero a tre cifre.

Vedi l'allegato 4469

Ora si pensa a fare chiarezza con mesi d'anticipo: l'addio dovrà dare il tempo per riorganizzarsi.

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GDS: è rottura totale tra il Milan e Leao. Il portoghese vorrebbe dimezzare la clausola rescissoria. Maldini dice no. Il portoghese chiede una via d’uscita a 70 milioni, metà dell’attuale valore. Senza effetto l’incontro tra Paolo e il giocatore. Le sirene dei club inglesi tornano a suonare. Il Milan deve evitare lo svincolo gratuito. Senza un rinnovo oltre il 2024 l’ex Lilla tra poco più di undici mesi potrebbe addirittura decidere di firmare per un’altra società a costo zero. E non a caso in Portogallo c’è chi spinge per questo epilogo particolarmente indigesto per le casse rossonere. Ciò spiega come in queste ultime settimane si sia alzata di molto la temperatura nei rapporti tra i vertici milanisti e l’entourage dell’attaccante. Sullo sfondo c’è sempre Jorge Mendes, interlocutore privilegiato di papà Antonio, mentre a Parigi bisogna sempre fare i conti con l’avvocato Ted Dimvula, titolare della procura sino al febbraio 2024. In questi mesi la melina nella trattativa è stata alimentata dai rapporti gelidi (se non pro- prio inesistenti) tra i due consulenti. Maldini ha provato a scuotere Rafael, esortandolo a prendere posizione per uscire da questo pericoloso ingorgo. Una chiamata alle armi diretta, facendo leva anche sulle sue precedenti prese di posizione. In più occasioni Leao, infatti, aveva espresso la volontà di restare al Milan a lungo. I bene informati assicurano, però, che il faccia a faccia tra il direttore dell’area tecnica e il giocatore non ha portato gli effetti sperati. Anzi, c’è chi giura che il dialogo si sia concluso con modi bruschi. Il capitano del Milan dei tempi d’oro sarebbe rimasto deluso dalle risposte impacciate di Rafael. Non c’è un rapporto di causa-effetto esplicito, ma le ultime prestazioni del nazionale portoghese fanno riflettere. Questo braccio di ferro sul contratto dura da mesi, ma il suo rendimento non è mai stato condizionato in maniera particolare. Invece le ultime uscite sono state chiaramente in tono minore. E molti si interrogano anche sulla scelta di Stefano Pioli di lasciarlo in panchina al fischio d’inizio dell’infausta gara di due giorni fa persa a San Siro contro il Sassuolo.


Resta la differenza (seppur minima) anche sullo stipendio: 6,5 milioni netti messi sul piatto dai vertici mila- nisti, a fronte dei 7 richiesti da Leao. E poi non va dimenticato l’ostacolo Sporting. Sì, perché nel conto salato ci sono sempre i famosi 19 milioni che spettano al club di Lisbona per quella fuga di Rafa al Lilla del 2018. Troppi macigni ostruiscono la strada. Ora come ora Gerry Cardinale, proprietario del Milan, e i suoi collaboratori devono fare i conti con un caso che rischia di diventare pericoloso, giorno dopo giorno.

Si, prepara l'asta su eBay da seguire comodamente sul lettino di una spiaggia di ibiza.
 

evideon

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Aggiornamento della GDS, dopo le notizie della mattinata: il Milan sta già preparando l'asta estiva per Leao.
La priorità ora non è più convincere Leao a rimanere, o il contratto. Si pensa da subito a monetizzare il più possibile e trovare un sostituto all'altezza.
Pensare di raccogliere i 120 milioni che aveva offerto il Chelsea è complicato, ma il Milan punta a un numero a tre cifre.


Ora si pensa a fare chiarezza con mesi d'anticipo: l'addio dovrà dare il tempo per riorganizzarsi.

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GDS: è rottura totale tra il Milan e Leao. Il portoghese vorrebbe dimezzare la clausola rescissoria. Maldini dice no. Il portoghese chiede una via d’uscita a 70 milioni, metà dell’attuale valore. Senza effetto l’incontro tra Paolo e il giocatore. Le sirene dei club inglesi tornano a suonare. Il Milan deve evitare lo svincolo gratuito. Senza un rinnovo oltre il 2024 l’ex Lilla tra poco più di undici mesi potrebbe addirittura decidere di firmare per un’altra società a costo zero. E non a caso in Portogallo c’è chi spinge per questo epilogo particolarmente indigesto per le casse rossonere. Ciò spiega come in queste ultime settimane si sia alzata di molto la temperatura nei rapporti tra i vertici milanisti e l’entourage dell’attaccante. Sullo sfondo c’è sempre Jorge Mendes, interlocutore privilegiato di papà Antonio, mentre a Parigi bisogna sempre fare i conti con l’avvocato Ted Dimvula, titolare della procura sino al febbraio 2024. In questi mesi la melina nella trattativa è stata alimentata dai rapporti gelidi (se non pro- prio inesistenti) tra i due consulenti. Maldini ha provato a scuotere Rafael, esortandolo a prendere posizione per uscire da questo pericoloso ingorgo. Una chiamata alle armi diretta, facendo leva anche sulle sue precedenti prese di posizione. In più occasioni Leao, infatti, aveva espresso la volontà di restare al Milan a lungo. I bene informati assicurano, però, che il faccia a faccia tra il direttore dell’area tecnica e il giocatore non ha portato gli effetti sperati. Anzi, c’è chi giura che il dialogo si sia concluso con modi bruschi. Il capitano del Milan dei tempi d’oro sarebbe rimasto deluso dalle risposte impacciate di Rafael. Non c’è un rapporto di causa-effetto esplicito, ma le ultime prestazioni del nazionale portoghese fanno riflettere. Questo braccio di ferro sul contratto dura da mesi, ma il suo rendimento non è mai stato condizionato in maniera particolare. Invece le ultime uscite sono state chiaramente in tono minore. E molti si interrogano anche sulla scelta di Stefano Pioli di lasciarlo in panchina al fischio d’inizio dell’infausta gara di due giorni fa persa a San Siro contro il Sassuolo.


Resta la differenza (seppur minima) anche sullo stipendio: 6,5 milioni netti messi sul piatto dai vertici mila- nisti, a fronte dei 7 richiesti da Leao. E poi non va dimenticato l’ostacolo Sporting. Sì, perché nel conto salato ci sono sempre i famosi 19 milioni che spettano al club di Lisbona per quella fuga di Rafa al Lilla del 2018. Troppi macigni ostruiscono la strada. Ora come ora Gerry Cardinale, proprietario del Milan, e i suoi collaboratori devono fare i conti con un caso che rischia di diventare pericoloso, giorno dopo giorno.
Il Chelsea avrebbe veramente offerto 120 mln??
E noi abbiamo rifiutato???!!!
Fosse vero sarebbe da internarli tutti!
 

DavMilan

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Continua l'opera di distruzione dell AC Milan.

Dopo il 2 settembre 2022 , chiusura calciomercato, che sancì l'arrivo di zero giocatori forti e utili,

e il mese di gennaio 2023 (trofei persi, uscita in malo modo da tornei, azzeramento possibilità scudetto, riduzione possibilità quarto posto)

il prossimo step sarà la magnifica sessione di calciomercato estivo 2023, con la cessione di uno dei pochi buoni in rosa.
Dei 100 mln incassati, 60 verranno reinvestiti per prendere due CDK di turno a 30 mln cadauno, dopo un estenuante tira e molla logorante per i tifosi.

Nello scenario peggiore, resteremo con Tatarusanu, gabbia, Rebic, Krunic, Messias, origi (4 anni di contratto), e inizieremo la stagione successiva (24/25) domandandoci se finiremo sopra o sotto la fiorentina e il Monza.

Sì, siamo decisamente nei parametri
quoto al 100%,

fa troppa rabbia vedere come stanno disintegrando quanto di buono creato perchè non si vuole investire minimamente, il custode pezzente si torverà a custodire una società da 6-7° posto non capisco cosa ci guadagni.
 

Daniele87

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Una grandissima delusione. Dati gli atteggiamenti mostrati, credevo che alla fine firmasse il rinnovo. A questo punto non posso che abbandonare ogni speranza, come credo abbiano già fatto i dirigenti. Anche Leao andrà via, e questo è un grande dispiacere perché, nonostante adesso i tifosi un po' per orgoglio abbiano iniziato a "scaricarlo" e a smettere di adorarlo, io lo reputo il miglior giocatore che abbiamo avuto in squadra da Kaka in avanti. Giocatore tra l'altro costruito e reso così forte proprio grazie alla nostra pazienza e fiducia mostratagli, ma come si sa nel calcio d'oggi non c'è spazio per la riconoscenza e tutto è ridotto ad uno showbiz e al quale man mano sto iniziando a stufarmi e a perdere la passione.
 
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Aggiornamento della GDS, dopo le notizie della mattinata: il Milan sta già preparando l'asta estiva per Leao.
La priorità ora non è più convincere Leao a rimanere, o il contratto. Si pensa da subito a monetizzare il più possibile e trovare un sostituto all'altezza.
Pensare di raccogliere i 120 milioni che aveva offerto il Chelsea è complicato, ma il Milan punta a un numero a tre cifre.


Ora si pensa a fare chiarezza con mesi d'anticipo: l'addio dovrà dare il tempo per riorganizzarsi.

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GDS: è rottura totale tra il Milan e Leao. Il portoghese vorrebbe dimezzare la clausola rescissoria. Maldini dice no. Il portoghese chiede una via d’uscita a 70 milioni, metà dell’attuale valore. Senza effetto l’incontro tra Paolo e il giocatore. Le sirene dei club inglesi tornano a suonare. Il Milan deve evitare lo svincolo gratuito. Senza un rinnovo oltre il 2024 l’ex Lilla tra poco più di undici mesi potrebbe addirittura decidere di firmare per un’altra società a costo zero. E non a caso in Portogallo c’è chi spinge per questo epilogo particolarmente indigesto per le casse rossonere. Ciò spiega come in queste ultime settimane si sia alzata di molto la temperatura nei rapporti tra i vertici milanisti e l’entourage dell’attaccante. Sullo sfondo c’è sempre Jorge Mendes, interlocutore privilegiato di papà Antonio, mentre a Parigi bisogna sempre fare i conti con l’avvocato Ted Dimvula, titolare della procura sino al febbraio 2024. In questi mesi la melina nella trattativa è stata alimentata dai rapporti gelidi (se non pro- prio inesistenti) tra i due consulenti. Maldini ha provato a scuotere Rafael, esortandolo a prendere posizione per uscire da questo pericoloso ingorgo. Una chiamata alle armi diretta, facendo leva anche sulle sue precedenti prese di posizione. In più occasioni Leao, infatti, aveva espresso la volontà di restare al Milan a lungo. I bene informati assicurano, però, che il faccia a faccia tra il direttore dell’area tecnica e il giocatore non ha portato gli effetti sperati. Anzi, c’è chi giura che il dialogo si sia concluso con modi bruschi. Il capitano del Milan dei tempi d’oro sarebbe rimasto deluso dalle risposte impacciate di Rafael. Non c’è un rapporto di causa-effetto esplicito, ma le ultime prestazioni del nazionale portoghese fanno riflettere. Questo braccio di ferro sul contratto dura da mesi, ma il suo rendimento non è mai stato condizionato in maniera particolare. Invece le ultime uscite sono state chiaramente in tono minore. E molti si interrogano anche sulla scelta di Stefano Pioli di lasciarlo in panchina al fischio d’inizio dell’infausta gara di due giorni fa persa a San Siro contro il Sassuolo.


Resta la differenza (seppur minima) anche sullo stipendio: 6,5 milioni netti messi sul piatto dai vertici mila- nisti, a fronte dei 7 richiesti da Leao. E poi non va dimenticato l’ostacolo Sporting. Sì, perché nel conto salato ci sono sempre i famosi 19 milioni che spettano al club di Lisbona per quella fuga di Rafa al Lilla del 2018. Troppi macigni ostruiscono la strada. Ora come ora Gerry Cardinale, proprietario del Milan, e i suoi collaboratori devono fare i conti con un caso che rischia di diventare pericoloso, giorno dopo giorno.
Va a zero.

Se voleva rinunciare a dei soldi per farne incassare al Milan, avrebbe già rinnovato da tempo.
 

7AlePato7

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Aggiornamento della GDS, dopo le notizie della mattinata: il Milan sta già preparando l'asta estiva per Leao.
La priorità ora non è più convincere Leao a rimanere, o il contratto. Si pensa da subito a monetizzare il più possibile e trovare un sostituto all'altezza.
Pensare di raccogliere i 120 milioni che aveva offerto il Chelsea è complicato, ma il Milan punta a un numero a tre cifre.

Ora si pensa a fare chiarezza con mesi d'anticipo: l'addio dovrà dare il tempo per riorganizzarsi.

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GDS: è rottura totale tra il Milan e Leao. Il portoghese vorrebbe dimezzare la clausola rescissoria. Maldini dice no. Il portoghese chiede una via d’uscita a 70 milioni, metà dell’attuale valore. Senza effetto l’incontro tra Paolo e il giocatore. Le sirene dei club inglesi tornano a suonare. Il Milan deve evitare lo svincolo gratuito. Senza un rinnovo oltre il 2024 l’ex Lilla tra poco più di undici mesi potrebbe addirittura decidere di firmare per un’altra società a costo zero. E non a caso in Portogallo c’è chi spinge per questo epilogo particolarmente indigesto per le casse rossonere. Ciò spiega come in queste ultime settimane si sia alzata di molto la temperatura nei rapporti tra i vertici milanisti e l’entourage dell’attaccante. Sullo sfondo c’è sempre Jorge Mendes, interlocutore privilegiato di papà Antonio, mentre a Parigi bisogna sempre fare i conti con l’avvocato Ted Dimvula, titolare della procura sino al febbraio 2024. In questi mesi la melina nella trattativa è stata alimentata dai rapporti gelidi (se non pro- prio inesistenti) tra i due consulenti. Maldini ha provato a scuotere Rafael, esortandolo a prendere posizione per uscire da questo pericoloso ingorgo. Una chiamata alle armi diretta, facendo leva anche sulle sue precedenti prese di posizione. In più occasioni Leao, infatti, aveva espresso la volontà di restare al Milan a lungo. I bene informati assicurano, però, che il faccia a faccia tra il direttore dell’area tecnica e il giocatore non ha portato gli effetti sperati. Anzi, c’è chi giura che il dialogo si sia concluso con modi bruschi. Il capitano del Milan dei tempi d’oro sarebbe rimasto deluso dalle risposte impacciate di Rafael. Non c’è un rapporto di causa-effetto esplicito, ma le ultime prestazioni del nazionale portoghese fanno riflettere. Questo braccio di ferro sul contratto dura da mesi, ma il suo rendimento non è mai stato condizionato in maniera particolare. Invece le ultime uscite sono state chiaramente in tono minore. E molti si interrogano anche sulla scelta di Stefano Pioli di lasciarlo in panchina al fischio d’inizio dell’infausta gara di due giorni fa persa a San Siro contro il Sassuolo.


Resta la differenza (seppur minima) anche sullo stipendio: 6,5 milioni netti messi sul piatto dai vertici mila- nisti, a fronte dei 7 richiesti da Leao. E poi non va dimenticato l’ostacolo Sporting. Sì, perché nel conto salato ci sono sempre i famosi 19 milioni che spettano al club di Lisbona per quella fuga di Rafa al Lilla del 2018. Troppi macigni ostruiscono la strada. Ora come ora Gerry Cardinale, proprietario del Milan, e i suoi collaboratori devono fare i conti con un caso che rischia di diventare pericoloso, giorno dopo giorno.
L'asta estiva... Certo certo...
Don Vito Cardinale insieme a Elliott stanno trasformando il Milan in un puro giocattolo da cui succhiare denaro... Io francamente da parecchio non gli do un centesimo a questa proprietà, tra poco magari smetterò persino di seguire... Deve restare Don Vito, Garante, i Singer e i cocainomani in curva.
 
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