Cerruti:"Milan, giù la maschera. Non bisogna accontentarsi".

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Alberto Cerruti a calciomercato.com sulle reali ambizioni del Milan:"Paolo Maldini, subito dopo aver ottenuto la qualificazione in Champions, è stato chiaro: “Questo non è un punto di arrivo, ma di partenza”. Giusto, giustissimo, perché il Milan è la squadra italiana che ha vinto di più in Europa e nel mondo e non può accontentarsi di partecipare. Il Milan deve giocare per vincere lo scudetto e le coppe, come dice la storia del club che l’ex capitano rossonero conosce molto bene, grazie ai racconti di papà Cesare e soprattutto grazie ai suoi tronfi in campo. Il bello, quindi, deve venire adesso e proprio perché il peggio è passato, ora non ci sono più alibi per nessuno, a cominciare dalla società, perché è importante pagare gli stipendi puntualmente senza chiedere riduzioni di ingaggio ai giocatori e ai tecnici, ma per vincere non basta".

"Per dimostrare, con i fatti e non soltanto con le parole, che la qualificazione in Champions è davvero un punto di partenza e non di arrivo, bisogna rinforzare la squadra con un ulteriore sforzo economico. Perso Donnarumma, che era l’unico vero campione con un lungo futuro, il Milan ha scelto al suo posto il ventiseienne francese Maignan e il tempo dirà se è stata una mossa giusta oppure no. Tappato questo buco rimangono però altri interrogativi, primo tra tutti il grosso problema del centravanti. Al di là dell’età di Ibrahimovic, non si può pensare di risolverlo acquistando il trentaquattrenne francese Giroud, riserva del Chelsea neocampione d’Europa. Se davvero si vuole costruire una squadra che duri nel tempo, sarebbe meglio puntare a Vlahovic, esploso quest’anno nella Fiorentina, o in ogni caso a un attaccante di pari valore. I giovani, se non sono già affermati come Raspadori, rimangono eterne promesse come Leao, dal rendimento troppo alterno per fornire garanzie assolute".

"Il segreto è sempre l’equilibrio, in campo a livello tattico e fuori nella costruzione della squadra, perché è sbagliato passare da un eccesso all’altro, da Leao appunto a Mandzukic. Ecco perché il nuovo Milan da Champions, ma anche da campionato, va ritoccato in tutti i reparti. Giusto riscattare Tomori, in attesa di un altro difensore centrale di scorta, se Romagnoli verrà ceduto, possibilmente con l’aggiunta di laterale a sinistra come alternativa a Theo Hernandez. Ma soprattutto bisogna pensare al centrocampo, perché Bennacer e Kessie in gennaio saranno impegnati in coppa d’Africa e soprattutto perché Calhanoglu non sarà confermato. De Paul sarebbe un ottimo acquisto, anche se i 40 milioni del suo cartellino hanno già spaventato il Milan. E qui sorge spontanea la domanda: come si può migliorare la squadra senza spendere, o prendendo soltanto giovani sconosciuti etichettati come ”talenti”?

L’ingresso in Champions vale 50 milioni e un altro cosiddetto “tesoretto” si potrebbe ricavare dalle cessioni a titolo definitivo, oppure in prestito, dei vari Laxalt, Conti, Duarte, Caldara e Pobega. E poi oggi con le varie formule dei prestiti, con o sena diritto di riscatto, ci sono molte più strade di un tempo per ottenere giocatori apparentemente irraggiungibili. Ecco perché il Milan non può e non deve sbagliare le prossime mosse e il discorso vale per tutti. Per il fondo Elliott che al terzo anno deve dimostrare di avere anche ambizioni sportive e per i dirigenti Maldini e Massara che devono scegliere giocatori da Milan, facendo capire a Gazidis che vale la pena fare qualche sacrificio in più. Anche perché sarebbe un peccato non approfittare del ridimensionamento tecnico dell’Inter e delle difficoltà mostrate dalla Juventus nell’ultimo campionato in cui il Milan non a caso l’ha battuta 3-0 sul suo campo. E quindi se davvero la qualificazione in Champions è un punto di partenza e non di arrivo, occorre passare dalle parole ai fatti. Giù la mascherina, allora, perché il Milan e i suoi tifosi non possono accontentarsi soltanto di partecipare".
 

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Ancora c'è qualcuno con un minimo di ambizione, per fortuna.

Altro che torciate per il piazzamento nell'anno dello scudetto delle melme
 
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Admin;2355086 ha scritto:
Alberto Cerruti a calciomercato.com sulle reali ambizioni del Milan:"Paolo Maldini, subito dopo aver ottenuto la qualificazione in Champions, è stato chiaro: “Questo non è un punto di arrivo, ma di partenza”. Giusto, giustissimo, perché il Milan è la squadra italiana che ha vinto di più in Europa e nel mondo e non può accontentarsi di partecipare. Il Milan deve giocare per vincere lo scudetto e le coppe, come dice la storia del club che l’ex capitano rossonero conosce molto bene, grazie ai racconti di papà Cesare e soprattutto grazie ai suoi tronfi in campo. Il bello, quindi, deve venire adesso e proprio perché il peggio è passato, ora non ci sono più alibi per nessuno, a cominciare dalla società, perché è importante pagare gli stipendi puntualmente senza chiedere riduzioni di ingaggio ai giocatori e ai tecnici, ma per vincere non basta".

"Per dimostrare, con i fatti e non soltanto con le parole, che la qualificazione in Champions è davvero un punto di partenza e non di arrivo, bisogna rinforzare la squadra con un ulteriore sforzo economico. Perso Donnarumma, che era l’unico vero campione con un lungo futuro, il Milan ha scelto al suo posto il ventiseienne francese Maignan e il tempo dirà se è stata una mossa giusta oppure no. Tappato questo buco rimangono però altri interrogativi, primo tra tutti il grosso problema del centravanti. Al di là dell’età di Ibrahimovic, non si può pensare di risolverlo acquistando il trentaquattrenne francese Giroud, riserva del Chelsea neocampione d’Europa. Se davvero si vuole costruire una squadra che duri nel tempo, sarebbe meglio puntare a Vlahovic, esploso quest’anno nella Fiorentina, o in ogni caso a un attaccante di pari valore. I giovani, se non sono già affermati come Raspadori, rimangono eterne promesse come Leao, dal rendimento troppo alterno per fornire garanzie assolute".

"Il segreto è sempre l’equilibrio, in campo a livello tattico e fuori nella costruzione della squadra, perché è sbagliato passare da un eccesso all’altro, da Leao appunto a Mandzukic. Ecco perché il nuovo Milan da Champions, ma anche da campionato, va ritoccato in tutti i reparti. Giusto riscattare Tomori, in attesa di un altro difensore centrale di scorta, se Romagnoli verrà ceduto, possibilmente con l’aggiunta di laterale a sinistra come alternativa a Theo Hernandez. Ma soprattutto bisogna pensare al centrocampo, perché Bennacer e Kessie in gennaio saranno impegnati in coppa d’Africa e soprattutto perché Calhanoglu non sarà confermato. De Paul sarebbe un ottimo acquisto, anche se i 40 milioni del suo cartellino hanno già spaventato il Milan. E qui sorge spontanea la domanda: come si può migliorare la squadra senza spendere, o prendendo soltanto giovani sconosciuti etichettati come ”talenti”?

L’ingresso in Champions vale 50 milioni e un altro cosiddetto “tesoretto” si potrebbe ricavare dalle cessioni a titolo definitivo, oppure in prestito, dei vari Laxalt, Conti, Duarte, Caldara e Pobega. E poi oggi con le varie formule dei prestiti, con o sena diritto di riscatto, ci sono molte più strade di un tempo per ottenere giocatori apparentemente irraggiungibili. Ecco perché il Milan non può e non deve sbagliare le prossime mosse e il discorso vale per tutti. Per il fondo Elliott che al terzo anno deve dimostrare di avere anche ambizioni sportive e per i dirigenti Maldini e Massara che devono scegliere giocatori da Milan, facendo capire a Gazidis che vale la pena fare qualche sacrificio in più. Anche perché sarebbe un peccato non approfittare del ridimensionamento tecnico dell’Inter e delle difficoltà mostrate dalla Juventus nell’ultimo campionato in cui il Milan non a caso l’ha battuta 3-0 sul suo campo. E quindi se davvero la qualificazione in Champions è un punto di partenza e non di arrivo, occorre passare dalle parole ai fatti. Giù la mascherina, allora, perché il Milan e i suoi tifosi non possono accontentarsi soltanto di partecipare".

Condivisibile.

Per ora, con Donnarumma / Chala / Romagnoli (?) out il voto sarebbe già da -10

Se prendiamo Icardi andiamo a -15

Io non so se sto Vlahovic diventerà un campione, ma sono certissimo , premesso che i veri campioni non possiamo ancora permetterceli purtroppo, andare a prendere i Giraud / Gomez della situazione, ci porterà soltanto ad un loop infinito.

Nessun ottimismo verso il futuro e ogni estate giocatori logori da rimpiazzare sperando di azzeccare il colpo seguente.

Ci vuole un po' di coraggio a volte, se vogliono i giovani prendessero i giovani, mi sta bene. Ma siano coerenti.

Per ora, l' unico giovane futuribile ( Dollarumma) se n'è andato.

Nei miei sogni, sogno un impeto d' orgoglio della proprietà ( ma quale orgoglio di Elliott) e si va a fare un' offerta che non si può rifiutare a Mbappè in scadenza per il prossimo anno e gli si costruisce attorno una squadra che tornerà a vincere.
Si lo so, sto sognando a occhi aperti. E' solo quello che vorrei da tifoso ingenuo.
 

Swaitak

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Admin;2355086 ha scritto:
Alberto Cerruti a calciomercato.com sulle reali ambizioni del Milan:"Paolo Maldini, subito dopo aver ottenuto la qualificazione in Champions, è stato chiaro: “Questo non è un punto di arrivo, ma di partenza”. Giusto, giustissimo, perché il Milan è la squadra italiana che ha vinto di più in Europa e nel mondo e non può accontentarsi di partecipare. Il Milan deve giocare per vincere lo scudetto e le coppe, come dice la storia del club che l’ex capitano rossonero conosce molto bene, grazie ai racconti di papà Cesare e soprattutto grazie ai suoi tronfi in campo. Il bello, quindi, deve venire adesso e proprio perché il peggio è passato, ora non ci sono più alibi per nessuno, a cominciare dalla società, perché è importante pagare gli stipendi puntualmente senza chiedere riduzioni di ingaggio ai giocatori e ai tecnici, ma per vincere non basta".

"Per dimostrare, con i fatti e non soltanto con le parole, che la qualificazione in Champions è davvero un punto di partenza e non di arrivo, bisogna rinforzare la squadra con un ulteriore sforzo economico. Perso Donnarumma, che era l’unico vero campione con un lungo futuro, il Milan ha scelto al suo posto il ventiseienne francese Maignan e il tempo dirà se è stata una mossa giusta oppure no. Tappato questo buco rimangono però altri interrogativi, primo tra tutti il grosso problema del centravanti. Al di là dell’età di Ibrahimovic, non si può pensare di risolverlo acquistando il trentaquattrenne francese Giroud, riserva del Chelsea neocampione d’Europa. Se davvero si vuole costruire una squadra che duri nel tempo, sarebbe meglio puntare a Vlahovic, esploso quest’anno nella Fiorentina, o in ogni caso a un attaccante di pari valore. I giovani, se non sono già affermati come Raspadori, rimangono eterne promesse come Leao, dal rendimento troppo alterno per fornire garanzie assolute".

"Il segreto è sempre l’equilibrio, in campo a livello tattico e fuori nella costruzione della squadra, perché è sbagliato passare da un eccesso all’altro, da Leao appunto a Mandzukic. Ecco perché il nuovo Milan da Champions, ma anche da campionato, va ritoccato in tutti i reparti. Giusto riscattare Tomori, in attesa di un altro difensore centrale di scorta, se Romagnoli verrà ceduto, possibilmente con l’aggiunta di laterale a sinistra come alternativa a Theo Hernandez. Ma soprattutto bisogna pensare al centrocampo, perché Bennacer e Kessie in gennaio saranno impegnati in coppa d’Africa e soprattutto perché Calhanoglu non sarà confermato. De Paul sarebbe un ottimo acquisto, anche se i 40 milioni del suo cartellino hanno già spaventato il Milan. E qui sorge spontanea la domanda: come si può migliorare la squadra senza spendere, o prendendo soltanto giovani sconosciuti etichettati come ”talenti”?

L’ingresso in Champions vale 50 milioni e un altro cosiddetto “tesoretto” si potrebbe ricavare dalle cessioni a titolo definitivo, oppure in prestito, dei vari Laxalt, Conti, Duarte, Caldara e Pobega. E poi oggi con le varie formule dei prestiti, con o sena diritto di riscatto, ci sono molte più strade di un tempo per ottenere giocatori apparentemente irraggiungibili. Ecco perché il Milan non può e non deve sbagliare le prossime mosse e il discorso vale per tutti. Per il fondo Elliott che al terzo anno deve dimostrare di avere anche ambizioni sportive e per i dirigenti Maldini e Massara che devono scegliere giocatori da Milan, facendo capire a Gazidis che vale la pena fare qualche sacrificio in più. Anche perché sarebbe un peccato non approfittare del ridimensionamento tecnico dell’Inter e delle difficoltà mostrate dalla Juventus nell’ultimo campionato in cui il Milan non a caso l’ha battuta 3-0 sul suo campo. E quindi se davvero la qualificazione in Champions è un punto di partenza e non di arrivo, occorre passare dalle parole ai fatti. Giù la mascherina, allora, perché il Milan e i suoi tifosi non possono accontentarsi soltanto di partecipare".

ineccepibile :grande:
 

Rivera10

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pazzomania;2355091 ha scritto:
Condivisibile.

Per ora, con Donnarumma / Chala / Romagnoli (?) out il voto sarebbe già da -10

Se prendiamo Icardi andiamo a -15

Io non so se sto Vlahovic diventerà un campione, ma sono certissimo , premesso che i veri campioni non possiamo ancora permetterceli purtroppo, andare a prendere i Giraud / Gomez della situazione, ci porterà soltanto ad un loop infinito.

Nessun ottimismo verso il futuro e ogni estate giocatori logori da rimpiazzare sperando di azzeccare il colpo seguente.

Ci vuole un po' di coraggio a volte, se vogliono i giovani prendessero i giovani, mi sta bene. Ma siano coerenti.

Per ora, l' unico giovane futuribile ( Dollarumma) se n'è andato.

Nei miei sogni un impeto d' orgoglio della proprietà e si va a fare un' offerta che non si può rifiutare a Mbappè per il prossimo anno.
Si lo so, sto sognando.

E per fortuna Dollarumma se n'è andato.
 

Davide L

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Non basta pagare puntualmente gli stipendi senza chiedere riduzioni di ingaggio a giocatori e allenatore per vincere, giustissimo.
Ma non puoi vincere se fallisci.
 

egidiopersempre

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Admin;2355086 ha scritto:
Alberto Cerruti a calciomercato.com sulle reali ambizioni del Milan:"Paolo Maldini, subito dopo aver ottenuto la qualificazione in Champions, è stato chiaro: “Questo non è un punto di arrivo, ma di partenza”. Giusto, giustissimo, perché il Milan è la squadra italiana che ha vinto di più in Europa e nel mondo e non può accontentarsi di partecipare. Il Milan deve giocare per vincere lo scudetto e le coppe, come dice la storia del club che l’ex capitano rossonero conosce molto bene, grazie ai racconti di papà Cesare e soprattutto grazie ai suoi tronfi in campo. Il bello, quindi, deve venire adesso e proprio perché il peggio è passato, ora non ci sono più alibi per nessuno, a cominciare dalla società, perché è importante pagare gli stipendi puntualmente senza chiedere riduzioni di ingaggio ai giocatori e ai tecnici, ma per vincere non basta".

"Per dimostrare, con i fatti e non soltanto con le parole, che la qualificazione in Champions è davvero un punto di partenza e non di arrivo, bisogna rinforzare la squadra con un ulteriore sforzo economico. Perso Donnarumma, che era l’unico vero campione con un lungo futuro, il Milan ha scelto al suo posto il ventiseienne francese Maignan e il tempo dirà se è stata una mossa giusta oppure no. Tappato questo buco rimangono però altri interrogativi, primo tra tutti il grosso problema del centravanti. Al di là dell’età di Ibrahimovic, non si può pensare di risolverlo acquistando il trentaquattrenne francese Giroud, riserva del Chelsea neocampione d’Europa. Se davvero si vuole costruire una squadra che duri nel tempo, sarebbe meglio puntare a Vlahovic, esploso quest’anno nella Fiorentina, o in ogni caso a un attaccante di pari valore. I giovani, se non sono già affermati come Raspadori, rimangono eterne promesse come Leao, dal rendimento troppo alterno per fornire garanzie assolute".

"Il segreto è sempre l’equilibrio, in campo a livello tattico e fuori nella costruzione della squadra, perché è sbagliato passare da un eccesso all’altro, da Leao appunto a Mandzukic. Ecco perché il nuovo Milan da Champions, ma anche da campionato, va ritoccato in tutti i reparti. Giusto riscattare Tomori, in attesa di un altro difensore centrale di scorta, se Romagnoli verrà ceduto, possibilmente con l’aggiunta di laterale a sinistra come alternativa a Theo Hernandez. Ma soprattutto bisogna pensare al centrocampo, perché Bennacer e Kessie in gennaio saranno impegnati in coppa d’Africa e soprattutto perché Calhanoglu non sarà confermato. De Paul sarebbe un ottimo acquisto, anche se i 40 milioni del suo cartellino hanno già spaventato il Milan. E qui sorge spontanea la domanda: come si può migliorare la squadra senza spendere, o prendendo soltanto giovani sconosciuti etichettati come ”talenti”?

L’ingresso in Champions vale 50 milioni e un altro cosiddetto “tesoretto” si potrebbe ricavare dalle cessioni a titolo definitivo, oppure in prestito, dei vari Laxalt, Conti, Duarte, Caldara e Pobega. E poi oggi con le varie formule dei prestiti, con o sena diritto di riscatto, ci sono molte più strade di un tempo per ottenere giocatori apparentemente irraggiungibili. Ecco perché il Milan non può e non deve sbagliare le prossime mosse e il discorso vale per tutti. Per il fondo Elliott che al terzo anno deve dimostrare di avere anche ambizioni sportive e per i dirigenti Maldini e Massara che devono scegliere giocatori da Milan, facendo capire a Gazidis che vale la pena fare qualche sacrificio in più. Anche perché sarebbe un peccato non approfittare del ridimensionamento tecnico dell’Inter e delle difficoltà mostrate dalla Juventus nell’ultimo campionato in cui il Milan non a caso l’ha battuta 3-0 sul suo campo. E quindi se davvero la qualificazione in Champions è un punto di partenza e non di arrivo, occorre passare dalle parole ai fatti. Giù la mascherina, allora, perché il Milan e i suoi tifosi non possono accontentarsi soltanto di partecipare".

ecco , questo è il punto il cui il ragionamento 'ineccepibile' tocca il top. Sembra i tifosi che vorrebbero dare all'Udinese Laxalt in cambio di De Paul
 
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Rivera10;2355094 ha scritto:
E per fortuna Dollarumma se n'è andato.

Io non l' ha reputo una fortuna, però pazienza.

Se l' unica cosa che conta per lui sono i soldi....
 

Rivera10

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pazzomania;2355097 ha scritto:
Io non l' ha reputo una fortuna, però pazienza.

Se l' unica cosa che conta per lui sono i soldi....

Io invece la reputo una fortuna perché gente così non solo è infame ma anche deleteria in gruppo. Vada a fare papere dovunque voglia senza far vedere il suo brutto muso dalle parti di Milano.
 
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Rivera10;2355098 ha scritto:
Io invece la reputo una fortuna perché gente così non solo è infame ma anche deleteria in gruppo. Vada a fare papere dovunque voglia senza far vedere il suo brutto muso dalle parti di Milano.

Si si, per carità, a livello umano voto ZERO.

Però sai, noi siamo cresciuti bene nel periodo Berlusconiano, pieni di bandiere fedelissime.
Dimentichiamo però sempre che allora, era molto facile essere la bandiera della squadra più ricca e vincente del globo.

Non per difendere Dollarumma eh, anzi, ripeto che è stata una grossa delusione.
 

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