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Il calcio alla gente Cardinale te lo dà subito, anche domani mattina se facciamo in fretta stasera. Se gli portiamo 2 miliardi di euro raccolti tra tutti i tifosi al mondo tramite crowdfunding ti cede il Mila senza problemi e diventiamo il primo vero azionariato popolare in Italia. Il tema è che, come dimostra anche l'operazione di Cottarelli con l'Inter, quando vai a chiedere soldi ai tifosi, magari gli stessi che definiscono clochard i proprietari tirchi, poi scappano via e si dileguano.
Se le proprietà alzano il prezzo dei biglietti per cercare di incrementare il fatturato è uno scandalo e non va bene. Se allora li chiedono ad aziende e vip non va bene perchè tolgono posti alla gente comune. Se vendono i diritti tv a nuove realtà online per portare a casa più ricavi fa schifo perchè ci sono troppi abbonamenti. Se allora contengono i costi per lasciare prezzi popolari allo stadio e il calcio in tv per tutti, è una vergogna perchè non ci sono i top player in squadra. Se allora si prova a fare la Superlega si scende in piazza perchè non c'è meritocrazia. Se si va a giocare in Arabia/Cina/USA ci vuole rispetto per le tradizioni.
A me sta bene combattere contro le storture del calcio di oggi ma se vogliamo tutte le partite alle 15, la serie A sulla RAI, i giocatori sempre concentrati sul campo che non concedono interviste a nessuno e prezzi popolari allo stadio dobbiamo anche accettare le conseguenze e non lamentarci di avere una squadra mediocre perchè senza i ricavi generati da tv, tifosi vip, paesi stranieri, media e sponsor non c'è possibilità di competere e nessuno pagherà per farci divertire gratis.
Quando si dice "ridate il calcio alla gente" si intende in realtà di tornare all'epoca dei mecenati, dei Berlusconi/Moratti/Agneli/Cragnotti/Tanzi/Cecchi Giri/Sensi, che spendevano e spandevano a fondo perduto e per pura passione. Per carità un'epoca fantastica e memorabile che ogni tifoso italiano rimpiange ma che per motivi già spiegati 1000 volte non tornerà più e bisogna allora trovare un'altra soluzione. Non è che io sia contento di questa situazione ma è la realtà con cui dobbiamo fare i conti, volenti o nolenti.
P.S.: Non è un discorso a supporto di Cardinale che ormai dice sempre le stesse cose ma in generale contro certe contraddizioni che vedo tra i tifosi.
Quando io dico ridate il calcio alla gente intendo una situazione in stile spagna, alla Barcelona/Real. Ne piu', ne meno.
Paghi per diventare membro, voti e eleggi il candidato che vuoi come presidente.
Che la cosa sia utopica o no, poco mi importa. Che la cosa non abbia funzionato per l'Inter con quel senatore, mi frega ancora meno. E' stato un semplice tentativo.
Il punto e' semplice, fintanto che l'interesse di quelli in alto e' fare soldi allora si fa solo la fine dello United o del Milan degli ultimi 15 anni quando quelli al vertice hanno perso interesse e/o volonta' di creare qualcosa di decente o sono li' come investimento. E la societa' e' trattata alla pari di una azienda qualunque.
Il resto e' di contorno, la gente si lamentera' sempre delle cose che cambiano. Si lamenta dell'inflazione come dei prezzi di biglietto che aumentano, si lamenta del fatto che la Serie A non gioca piu' di domenica e basta, si lamenta dei stadi nuovi e di quelli vecchi.
Non capisco il tuo discorso sul tornare ai tempi passati e mediocrita' per mancanza di sponsor. Non mi pare al Real o al Dortmund manchino gli sponsor, c'e' sempre una dirigenza che fa accordi e investe in nuovi mercati, social media, ammodernamenti e nuove tecnologie. Mica sto dicendo di smantellare San Siro e tornare a giocare con la palla di cuoio e le maglie senza scritte e il numero e basta.
Che il Milan sia di proprieta' dei suoi tifosi o di un cinese o americano o saudita miliardiario, la genta andra' comunque allo stadio a vederlo giocare.