Caracciolo:"Ecco la differenza tra i cinesi del Milan e quelli Inter

Registrato
31 Agosto 2013
Messaggi
4,201
Reaction score
162
Lasciando stare i complottismi per un attimo, verrebbe in mente che Suning si sia reso conto di avere investito nel marchio sbagliato. L'Inter è una perdita continua e non gli permette nemmeno di conquistare appeal dal punto di vista pubblicitario, chiudendo di fatto i rubinetti.
Il vero paradosso è che nell'ultimo anno Suning ha investito più di un miliardo nei diritti televisi dei maggiori campionati europei.
Il problema della disponibilità nasce quando i soldi non portano altri soldi, altrimenti, come vale per il Milan, in un modo o nell'altro i soldi si trovano.

È veramente una situazione delicata per l'Inter, basterebbe un periodo di crisi sportiva per mandare all'aria tutto il progetto.
 
Registrato
23 Giugno 2015
Messaggi
14,297
Reaction score
3,891
Caracciolo? io conosco solo questa di Caracciolo:
Costanza-Caracciolo-10.jpg
 

Casnop

Senior Member
Registrato
27 Aprile 2015
Messaggi
10,451
Reaction score
172
Il direttore della rivista Limes che tratta temi di geopolitica, intervistato da Sky, ha parlato Delle differenze tra i cinesi del Milan e quelli dell'Inter. Ecco le dichiarazioni "Tutti sanno che Xi Jinping, presidente della Cina, è interista e per questo i tifosi nerazzurri si aspettavano grossi investimenti da parte di Suning. Invece la stretta del governo cinese ha messo un freno a queste volontà. Il Milan? Paradossalmente, i cinesi del Milan hanno in questo momento più disponibilità di quelli dell'Inter: evidentemente, i loro capitali li avevano all'estero".
L'ottimo direttore della prestigiosa rivista Limes, generalmente dotato di una rimarchevole competenza nella analisi della politica internazionale, tradisce invece un certo pressappochismo nella valutazione della situazione delle due proprietà dei clubs milanesi in relazione alle politiche di Pechino sugli investimenti cinesi oltremare. E ciò, non perché distinzioni tra le due posizioni non possano essere fatte rispetto ad esse, ma per motivazioni diverse da quelle da lui prospettate. Entrambe le acquisizioni sono state operate con utilizzo di capitali basati fuori dalla Cina, ed entrambe per la gestione ordinaria si sono affidate a soluzioni dil leverage, buy in nel caso di Suning, finanziamento oneroso infragruppo verso la controllata Inter, buy out nel caso del Milan, con indebitamento diretto del club e della sua controllante verso terzi e per causa di acquisto (un debito dunque più facilmente rimborsabile in ragione della più facile liquidabilita' dell'oggetto, il capitale, per cui esso è stato costituito). Cessano tuttavia qui le similarità tra le due vicende, e cominciano a marcarsi le differenze, e si apprezzano la profondità del progetto sportivo per il Milan, e l'abilità strategica nella sua realizzazione, di Mr. Li, sia pure a livello di iniziale concezione, elementi che hanno avuto ed avranno un ruolo decisivo nel penetrare nelle strette maglie dei criteri valutativi dell'Amministrazione cinese sulla futura ammissibilità di investimenti del capitale interno all'estero. A vederlo dall'esterno, il progetto sportivo di Li appare come quello di una proprietà tecnica, di schietta estrazione manageriale, che si è finanziata, in parte, tramite capitale di debito per impiegarlo esclusivamente in una impresa sportiva di calcio. Gli altri mezzi impiegati sono propri del management, conferiti in conto capitale e quindi a fondo perduto, ivi compresi quelli anticipati da soggetti come Huarong e Haixia, e saranno tutti utilizzati per un accrescimento di valore del bene target, nell'aspettativa di essere rivenduto sul mercato e con i proventi rimborsare il debito e ricavarne un legittimo profitto sulla plusvalenza generata, al netto di costi e tasse. L'impresa, così concepita, appare dunque in core business, coerente, cioè con l'attività tipica del management, non è strumentale o secondaria ad altre attività del proprietario o finanziata da attività di questo, l'investimento non è dunque irrazionale secondo il parametro cinese, perché crea valore per l'impresa e la rifinanzia, ed ha l'apprezzabile vantaggio di produrre valore immateriale per il sistema interno cinese, come apporto di know-how e promozione sociale e culturale della attività calcistica in Cina. Come tale, potrà in futuro superare, ed in concreto lo ha già fatto, la valutazione di ammissibilità da parte del SAFE di investimenti interni cinesi, specie se in conto capitale. Molto diversa la situazione dell'Inter, con una proprietà, Suning, nettamente out of core business rispetto al club nerazzurro, che ha un progetto di sfruttamento commerciale del marchio del club per espansione all'estero, sui mercati esteri occidentali, del marchio proprietario. Una direzione centrifuga dei capitali cinesi, e per finalità ultronee rispetto al calcio, che è tale da giustificare l'attenzione degli organi di controllo cinesi sui limiti di ammissibilità ad investimenti di capitali interni su attività definibili come irrazionali. Una posizione, come si noterà, simile a quella di Dalian Wanda per gli investimenti oltremare, che per analoghi motivi da oltre un anno e mezzo ha capitali bloccati in patria per svariati miliardi di euro. Si vedrà se dopo il Congresso del PCC del 18 ottobre prossimo muteranno gli scenari interni alla politica cinese nel delicato tema della apertura dei capitali cinesi all'estero, ma è da ora abbastanza chiaro che il Milan ha elaborato una strategia alternativa necessaria per un piano industriale di lungo corso, in specie con riferimento alla delicata questione del finanziamento del progetto del nuovo stadio proprietario, ove l'inerenza dell'investimento all'oggetto sociale sarà decisiva per la sua finanziabilita'. :)
 

Black

Bannato
Registrato
8 Aprile 2015
Messaggi
9,408
Reaction score
58
Il direttore della rivista Limes che tratta temi di geopolitica, intervistato da Sky, ha parlato Delle differenze tra i cinesi del Milan e quelli dell'Inter. Ecco le dichiarazioni "Tutti sanno che Xi Jinping, presidente della Cina, è interista e per questo i tifosi nerazzurri si aspettavano grossi investimenti da parte di Suning. Invece la stretta del governo cinese ha messo un freno a queste volontà. Il Milan? Paradossalmente, i cinesi del Milan hanno in questo momento più disponibilità di quelli dell'Inter: evidentemente, i loro capitali li avevano all'estero".

magari sarà anche vero. Ma questa storia di Xi Jinping che è interista fa morire dalle risate. Tutti sanno? ma quando mai? ci ha parlato lui con Xi??
un mito questo Caracciolo!
 

Black

Bannato
Registrato
8 Aprile 2015
Messaggi
9,408
Reaction score
58
L'ottimo direttore della prestigiosa rivista Limes, generalmente dotato di una rimarchevole competenza nella analisi della politica internazionale, tradisce invece un certo pressappochismo nella valutazione della situazione delle due proprietà dei clubs milanesi in relazione alle politiche di Pechino sugli investimenti cinesi oltremare. E ciò, non perché distinzioni tra le due posizioni non possano essere fatte rispetto ad esse, ma per motivazioni diverse da quelle prospettate. Entrambe le acquisizioni sono state operate con utilizzo di capitali basati fuori dalla Cina, ed entrambe per la gestione ordinaria mediante soluzioni dil leverage,* buy in nel caso di Suning, finanziamento oneroso infragruppo verso la controllata Inter, buy out nel caso del Milan, con indebitamento diretto del club e della sua controllante verso terzi e per causa di acquisto (un debito dunque più facilmente rimborsabile in ragione della più facile liquidabilita' dell'oggetto, il capitale, per cui esso è stato costituito). Cessano tuttavia qui le similarità tra le due vicende, si marcano le differenze, e si apprezzano la profondità del progetto sportivo per il Milan, e l'abilità strategica nella sua realizzazione, di Mr. Li, sia pure nella iniziale concezione, che hanno avuto ed avranno un ruolo decisivo nel penetrare nelle strette maglie dei criteri valutativi dell'Amministrazione cinese sulla futura ammissibilità di investimenti del capitale interno all'estero. A vederlo dall'esterno, il progetto sportivo di Li appare come quello di una proprietà tecnica, di schietta estrazione manageriale, che si è finanziata, in parte, tramite capitale di debito per impiegarlo esclusivamente in una impresa sportiva di calcio. I mezzi impiegati sono propri del management, conferiti in conto capitale e quindi a fondo perduto, ivi compresi quelli anticipati da soggetti come Huaring ed Haixia, oltre che quelli prestati da Elliott e Blue Skye, e saranno utilizzati per un accrescimento di valore del bene target nell'aspettativa di essere rivenduto sul mercato e con esso rimborsare il debito e ricavarne un legittimo profitto sulla plusvalenza generata, al netto di costi e tasse. L'impresa, così concepita, appare dunque in core business, coerente, cioè con l'attività tipica del management, non è strumentale o secondaria ad altre attività del proprietario o finanziata da attività di questo, l'investimento non è dunque irrazionale secondo il parametro cinese, perché crea valore per l'impresa e la rifinanzia, ed ha l'apprezzabile vantaggio di produrre valore immateriale per il sistema interno cinese, come apporto di know-how e promozione sociale e culturale della attività calcistica in Cina. Come tale, potrà in futuro superare, ed in concreto lo ha già fatto, la valutazione di ammissibilità da parte del SAFE di investimenti interni cinesi, specie se in conto capitale. Molto diversa la situazione dell'Inter, con una proprietà, Suning, nettamente out of core business rispetto al club nerazzurro, che ha un progetto di sfruttamento commerciale del marchio del club per espansione all'estero, sui mercati esteri occidentali, del marchio proprietario. Una direzione centrifuga dei capitali cinesi, e per finalità ultronee rispetto al calcio, che è tale da giustificare l'attenzione degli organi di controllo cinesi sui limiti di ammissibilità ad investimenti di capitali interni su attività definibili come irrazionali. Una posizione, come si noterà, simile a quella di Dalian Wanda per gli investimenti oltremare, che per analoghi motivi da oltre un anno e mezzo ha capitali bloccati in patria per svariati miliardi di euro. Si vedrà se dopo il Congresso del PCC del 18 ottobre prossimo muteranno gli scenari interni alla politica cinese nel delicato tema della apertura dei capitali cinesi all'estero, ma è da ora abbastanza chiaro che il Milan ha elaborato una strategia alternativa necessaria per un piano industriale di lungo corso, in specie con riferimento alla delicata questione del finanziamento del progetto del nuovo stadio proprietario, ove l'inerenza dell'investimento all'oggetto sociale sarà decisiva per la sua finanziabilita'. :)

:grande::grande:

Casnop sei un mito! Ti voglio nel CDA del Milan :asd:
 

Il Genio

New member
Registrato
25 Maggio 2015
Messaggi
2,699
Reaction score
16
In Cina il rapporto di popolarità tra Milan e inter (prima dell'avvento di suning e soci) era, e voglio essere pessimista, di 10:1
Ve l'ho già raccontato l'aneddoto di quel mio fornitore vero?
Se tutto va bene non sapeva neanche cosa fosse l'inter
 
Alto