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gabri65;2325472 ha scritto:Ma la gente è contenta, eh. Solidarietàhhh e porte aperte per chi porta, magari i vairus.
Potremmo cominciare anche noi a defecare in strada, così li facciamo sentire a casa loro. E qualcuno starnazza come una gallina che dovremmo fare da pronto soccorso per un paese che c'ha pure le armi atomiche, hai capito.
Siamo finiti, morti e sepolti. Pensate ai vostri figli, e che paese si ritroveranno. Maledetti ideologizzati che non siete altro.
mio zio ha un'azienda agricola nel basso lazio. Sono piu' di 20 anni che ha del personale indiano, di etnia Sikh. E' gente che lavora in silenzio e con grande esperienza. Il Punjab e' una regione agricola dell'India, per cultura i Sikh sono quasi tutti vegetariani e hanno un grande rispetto per gli animali. I dipendenti di mio zio, tutti assunti regolarmente con contratto, danno da mangiare gli animali, aiutano ad irrigare i vigneti e raccolgono frutta e verdura. Senza di loro, mio zio fallirebbe domani mattina. In Emilia Romagna l'intera produzione del Parmigiano Reggiano DOP si basa sul lavoro di 4000 lavoratori Indiani Sikh. Questa gente lavora 1 anno intero senza fiatare, mandando soldi alle loro famiglie, e solitamente 1 mese all'anno vogliono tornare a vedere i loro cari. Il che mi sembra sacrosanto. Non e' colpa loro se c'e' il covid e se era possibile comprare i biglietti e andare la'. Prendetevela con Di Maio e Speranza semmai. Detto questo, mischiare il problema degli immigrati clandestini che arrivano dall'africa (sono io il primo a dire che i flussi vanno portati a zero) con chi arriva in Italia per dare un aiuto concreto al comparto agroalimentare mi sembra quanto meno superficiale. Se poi i Sikh in Italia non vanno piu' bene, ci si puo' sempre rimboccare le maniche e ad andare a spalare lo sterco delle vacche, possono tranquillamente andare gli Italiani. Mio zio li aspetta a braccia aperte.