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Da quando il duo Furlani/Moncada ha cominciato a buttare giù acquisti su acquisti, non si fa altro che parlare di analogie con l'ultima sessione di calciomercato che ci ha visti protagonisti in tal senso, quella portata avanti da Fassone e Mirabelli sotto la proprietà di Yanghong Lì.
Ma queste analogie esistono davvero?
Ad oggi, la nostra campagna acquisti è stata la seguente (premettendo che pare non voler ancora cessare sia in entrata che in uscita).
IN (cifre fisse Transfermarkt):
Sportiello (parametro zero)
Loftus-Cheek (16mln)
Pulisic (20 mln)
Romero (parametro zero)
Reijnders (19 mln)
Okafor (14 mln)
Chukwueze (20 mln)
Musah (in arrivo per circa 20 mln)
Al momento 109 mln spesi (+ circa 20 di bonus)
OUT:
Tonali (64 mln)
Tatarusanu
Diaz
Dest
Vranckx
Ibrahimovic
Gabbia
Bakayoko
Rebic (in uscita per 500k)
Al momento 64 mln incassati
Bilancio di - 45 mln (senza bonus) e rosa ridotta in numero.
Come premesso, ci saranno entrate e uscite ulteriori che varieranno questi numeri, che sono comunque da intendersi indicativi fintanto che, come sappiamo, i veri conti ai fini del costo della rosa sono più elaborati di così, ma si vuole dare un'idea senza entrare troppo nel dettaglio, quindi tanto basta.
MERCATO DI MIRABELLI/FASSONE:
IN:
Bonucci (42 mln)
Andre Silva (38 mln)
Conti (24 mln)
Calhanoglu (23 mln)
Biglia (21 mln)
Musacchio (18 mln)
Rodriguez (15 mln)
A. Donnarumma (1 mln)
Kessie (prestito - 32 mln complessivi)
Kalinic (prestito - 22 mln complessivi)
Borini (prestito - 5 mln complessivi)
Spesa: 240 mln circa (di cui circa 60 pagati dopo)
OUT:
De Sciglio (12 mln)
Pessina (7 mln)
Kucka (5 mln)
Sosa (3 mln)
Ely (3 mln)
Vangioni (2 mln)
Bacca (prestito - 2 mln)
Altro (primavera) per circa 2 mln
Ricavato: 36 mln
Bilancio: - 200 mln circa e rosa aumentata di due giocatori.
A livello prettamente numerico, il Milan attuale inserisce 6 giocatori nelle rotazioni tra i titolari (vendendone uno), mentre quello mirabelliano 9 (vendendone nessuno), una rivoluzione molto più pesante.
RUOLI:
Il Milan attuale si fa forza dei proprii cardini per migliorare le lacune; partendo da Maignan, Thiaw, Tomori, Theo, Bennacer (ora out), Tonali, Leao, si è sacrificato il centrocampista italiano per colmare lacune che erano tali da anni (Ala Dx in primis), allungando anche la rosa a centrocampo.
Il Milan mirabelliano ha preso giocatori in ogni reparto senza un'apparente logica, in assenza di una spina dorsale che indicasse la via.
TARGET:
Il Milan attuale mira palesemente a giocatori ancora giovani con potenziale inespresso (o la cui espressione si è persa nel tempo) come Pulisic e Loffus, da un lato; dall'altro, giocatori che stanno esprimendo il loro potenziale da poco, ma che hanno margini interessanti, come Chukwueze, Reijnders, Okafor.
Il Milan mirabelliano non aveva un target ben preciso, si sono presi giocatori che venivano da un unico anno ottimo in carriera, strapagandoli (Kessie e Conti), abbinandoli a giocatori più esperti ma che lasciavano ampi dubbi, anch'essi strapagati (Bonucci, Biglia, Kalinic). I Musah di oggi erano da considerarsi invece Calhanoglu o Andre Silva (quest'ultimo da considerarsi più un CDK per via del costo).
Non ho voluto considerare gli stipendi perché il dislivello tra oggi e ieri è così ampio e risaputo che non merita approfondimenti. Così come non ho voluto considerare che 20 mln oggi e 20 mln 6 anni fa, non sono la stessa cosa...
In conclusione, il mercato mirabelliano pur creando molto hype (non difficilmente considerando ciò che precedeva l'era cinese) è stato palesemente disordinato, con acquisti eterogenei, divisi tra colpi interessanti e flop dichiarati, con un comun denominatore: costi elevatissimi.
Il mercato attuale sembra più ordinato, vuole allungare la rosa, colmare lacune (attacco e centrocampo), inserendo giocatori giovani con molto potenziale, il tutto entro l'inizio di agosto.
Le analogie possono riguardare solo l'inserimento di tanti giocatori in rosa, il fatto che ci sia una rivoluzione, ma il tipo di giocatore acquistato, il prezzo e le prospettive (anche grazie agli innesti già presenti in rosa) rendono questi due mercati molto differenti.
Un'altra analogia (che non riguarda il mercato in sé) è quella di affidare il risultato della campagna acquisti a un allenatore mediocre (Montella e Pioli), ma il Milan attuale è quasi giustificato dai risultati raggiunti negli ultimi anni ("quasi" perché io personalmente avrei sollevato il tecnico emiliano dagli incarichi).
Ma queste analogie esistono davvero?
Ad oggi, la nostra campagna acquisti è stata la seguente (premettendo che pare non voler ancora cessare sia in entrata che in uscita).
IN (cifre fisse Transfermarkt):
Sportiello (parametro zero)
Loftus-Cheek (16mln)
Pulisic (20 mln)
Romero (parametro zero)
Reijnders (19 mln)
Okafor (14 mln)
Chukwueze (20 mln)
Musah (in arrivo per circa 20 mln)
Al momento 109 mln spesi (+ circa 20 di bonus)
OUT:
Tonali (64 mln)
Tatarusanu
Diaz
Dest
Vranckx
Ibrahimovic
Gabbia
Bakayoko
Rebic (in uscita per 500k)
Al momento 64 mln incassati
Bilancio di - 45 mln (senza bonus) e rosa ridotta in numero.
Come premesso, ci saranno entrate e uscite ulteriori che varieranno questi numeri, che sono comunque da intendersi indicativi fintanto che, come sappiamo, i veri conti ai fini del costo della rosa sono più elaborati di così, ma si vuole dare un'idea senza entrare troppo nel dettaglio, quindi tanto basta.
MERCATO DI MIRABELLI/FASSONE:
IN:
Bonucci (42 mln)
Andre Silva (38 mln)
Conti (24 mln)
Calhanoglu (23 mln)
Biglia (21 mln)
Musacchio (18 mln)
Rodriguez (15 mln)
A. Donnarumma (1 mln)
Kessie (prestito - 32 mln complessivi)
Kalinic (prestito - 22 mln complessivi)
Borini (prestito - 5 mln complessivi)
Spesa: 240 mln circa (di cui circa 60 pagati dopo)
OUT:
De Sciglio (12 mln)
Pessina (7 mln)
Kucka (5 mln)
Sosa (3 mln)
Ely (3 mln)
Vangioni (2 mln)
Bacca (prestito - 2 mln)
Altro (primavera) per circa 2 mln
Ricavato: 36 mln
Bilancio: - 200 mln circa e rosa aumentata di due giocatori.
A livello prettamente numerico, il Milan attuale inserisce 6 giocatori nelle rotazioni tra i titolari (vendendone uno), mentre quello mirabelliano 9 (vendendone nessuno), una rivoluzione molto più pesante.
RUOLI:
Il Milan attuale si fa forza dei proprii cardini per migliorare le lacune; partendo da Maignan, Thiaw, Tomori, Theo, Bennacer (ora out), Tonali, Leao, si è sacrificato il centrocampista italiano per colmare lacune che erano tali da anni (Ala Dx in primis), allungando anche la rosa a centrocampo.
Il Milan mirabelliano ha preso giocatori in ogni reparto senza un'apparente logica, in assenza di una spina dorsale che indicasse la via.
TARGET:
Il Milan attuale mira palesemente a giocatori ancora giovani con potenziale inespresso (o la cui espressione si è persa nel tempo) come Pulisic e Loffus, da un lato; dall'altro, giocatori che stanno esprimendo il loro potenziale da poco, ma che hanno margini interessanti, come Chukwueze, Reijnders, Okafor.
Il Milan mirabelliano non aveva un target ben preciso, si sono presi giocatori che venivano da un unico anno ottimo in carriera, strapagandoli (Kessie e Conti), abbinandoli a giocatori più esperti ma che lasciavano ampi dubbi, anch'essi strapagati (Bonucci, Biglia, Kalinic). I Musah di oggi erano da considerarsi invece Calhanoglu o Andre Silva (quest'ultimo da considerarsi più un CDK per via del costo).
Non ho voluto considerare gli stipendi perché il dislivello tra oggi e ieri è così ampio e risaputo che non merita approfondimenti. Così come non ho voluto considerare che 20 mln oggi e 20 mln 6 anni fa, non sono la stessa cosa...
In conclusione, il mercato mirabelliano pur creando molto hype (non difficilmente considerando ciò che precedeva l'era cinese) è stato palesemente disordinato, con acquisti eterogenei, divisi tra colpi interessanti e flop dichiarati, con un comun denominatore: costi elevatissimi.
Il mercato attuale sembra più ordinato, vuole allungare la rosa, colmare lacune (attacco e centrocampo), inserendo giocatori giovani con molto potenziale, il tutto entro l'inizio di agosto.
Le analogie possono riguardare solo l'inserimento di tanti giocatori in rosa, il fatto che ci sia una rivoluzione, ma il tipo di giocatore acquistato, il prezzo e le prospettive (anche grazie agli innesti già presenti in rosa) rendono questi due mercati molto differenti.
Un'altra analogia (che non riguarda il mercato in sé) è quella di affidare il risultato della campagna acquisti a un allenatore mediocre (Montella e Pioli), ma il Milan attuale è quasi giustificato dai risultati raggiunti negli ultimi anni ("quasi" perché io personalmente avrei sollevato il tecnico emiliano dagli incarichi).