Calcagno:"Scudetto nel derby e i rischi di Pioli".

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Domenico Calcagno dal CorSera in edicola:"Quanto vale Gerusalemme?» chiese — secondo Ridley Scott — Baliano di
Ibelin a Saladino dopo aver negoziato la resa della città nel 1187. «Niente» fu la risposta. Ma dopo una breve pausa Saladino aggiunse: «Tutto». Un po’ come il derby di lunedì tra Milan e Inter. Per la classifica vale niente. L’Inter lo scudetto lo vincerà comunque, il Milan, salvo fatti clamorosi, arriverà secondo. C’è però il valore simbolico. Inzaghi, con una vittoria, raggiungerà la certezza aritmetica della seconda stella proprio contro Pioli. E se per il tecnico e i suoi giocatori il valore può essere relativo, non può esserlo per i tifosi nerazzurri. Il Milan — Pioli in particolare — avrebbe tutto l’interesse a battere l’Inter, per evitare la festa davanti alla sua gente (il Milan giocherà in casa) e perché le cinque sconfitte del 2023, con un gol segnato e dodici subiti, pesano (soprattutto sulla testa dell’allenatore). Non è semplice dire a chi delle due dovrebbe interessare di più la vittoria, ed è ancora meno semplice avere certezze su come il Milan arriverà alla partita. L’Inter ha sicuramente il vantaggio (del quale avrebbe fatto a meno) d’essere libera da impegni sottolineati sul calendario. Il Milan, invece, avrà un durissimo giovedì all’Olimpico dove cercherà di recuperare alla Roma lo 0-1 di quattro giorni fa a San Siro per conquistare un posto in semifinale di Europa League, decisivo, si dice, per il destino di Pioli. Tutto questo può bastare per spiegare la spericolata partita dei rossoneri a Reggio Emilia. Prendere due gol in 9 minuti dal Sassuolo candidato alla retrocessione suona strano. Prenderne un terzo dopo aver accorciato con Leao ancora di più. È vero che il Milan ha mostrato più volte di avere problemi a proteggere la sua porta (in 32 partite ha subito 37 gol contro i 17 dell’Inter), ma giocando come a Reggio Emilia le possibilità di cavarsela con Roma e Inter tenderebbero allo zero. Probabilmente avevano altro per la testa ieri i rossoneri. Qualcosa è mancato però anche all’Inter, oltre agli squalificati Lautaro e Pavard. Non sono infatti bastati i gol di Thuram e Calhanoglu (su rigore) per battere un Cagliari che ha tentato di creare problemi ed è andato oltre le buone intenzioni con Shomudorov e Viola. Comunque una serata senza grossi traumi per l’Inter, in attesa di lunedì. Di uno scudetto al quale manca solo una vittoria. Altra storia per il Milan, che non può permettersi di pensare già al faccia a faccia di San Siro perché prima ha una Roma da rimontare. La società tiene alla coppa, unico titolo possibile dopo lo scudetto vinto in volata due anni fa. Questa volta non ci sarà nessuna volata, ma la necessità del Milan di vincere il derby per dare un senso compiuto al suo secondo posto.

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kipstar

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testa alla Roma.....il derby verrà dopo.



imho
 
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Domenico Calcagno dal CorSera in edicola:"Quanto vale Gerusalemme?» chiese — secondo Ridley Scott — Baliano di
Ibelin a Saladino dopo aver negoziato la resa della città nel 1187. «Niente» fu la risposta. Ma dopo una breve pausa Saladino aggiunse: «Tutto». Un po’ come il derby di lunedì tra Milan e Inter. Per la classifica vale niente. L’Inter lo scudetto lo vincerà comunque, il Milan, salvo fatti clamorosi, arriverà secondo. C’è però il valore simbolico. Inzaghi, con una vittoria, raggiungerà la certezza aritmetica della seconda stella proprio contro Pioli. E se per il tecnico e i suoi giocatori il valore può essere relativo, non può esserlo per i tifosi nerazzurri. Il Milan — Pioli in particolare — avrebbe tutto l’interesse a battere l’Inter, per evitare la festa davanti alla sua gente (il Milan giocherà in casa) e perché le cinque sconfitte del 2023, con un gol segnato e dodici subiti, pesano (soprattutto sulla testa dell’allenatore). Non è semplice dire a chi delle due dovrebbe interessare di più la vittoria, ed è ancora meno semplice avere certezze su come il Milan arriverà alla partita. L’Inter ha sicuramente il vantaggio (del quale avrebbe fatto a meno) d’essere libera da impegni sottolineati sul calendario. Il Milan, invece, avrà un durissimo giovedì all’Olimpico dove cercherà di recuperare alla Roma lo 0-1 di quattro giorni fa a San Siro per conquistare un posto in semifinale di Europa League, decisivo, si dice, per il destino di Pioli. Tutto questo può bastare per spiegare la spericolata partita dei rossoneri a Reggio Emilia. Prendere due gol in 9 minuti dal Sassuolo candidato alla retrocessione suona strano. Prenderne un terzo dopo aver accorciato con Leao ancora di più. È vero che il Milan ha mostrato più volte di avere problemi a proteggere la sua porta (in 32 partite ha subito 37 gol contro i 17 dell’Inter), ma giocando come a Reggio Emilia le possibilità di cavarsela con Roma e Inter tenderebbero allo zero. Probabilmente avevano altro per la testa ieri i rossoneri. Qualcosa è mancato però anche all’Inter, oltre agli squalificati Lautaro e Pavard. Non sono infatti bastati i gol di Thuram e Calhanoglu (su rigore) per battere un Cagliari che ha tentato di creare problemi ed è andato oltre le buone intenzioni con Shomudorov e Viola. Comunque una serata senza grossi traumi per l’Inter, in attesa di lunedì. Di uno scudetto al quale manca solo una vittoria. Altra storia per il Milan, che non può permettersi di pensare già al faccia a faccia di San Siro perché prima ha una Roma da rimontare. La società tiene alla coppa, unico titolo possibile dopo lo scudetto vinto in volata due anni fa. Questa volta non ci sarà nessuna volata, ma la necessità del Milan di vincere il derby per dare un senso compiuto al suo secondo posto.

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I 2 difensori centrali a centrocampo, Giroud centravanti e zero centrocampisti di contenimento,e si va a vincere facile con l'Inter.pepepepepepe
 
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