Braida:"Milan, giocatori non di grande livello. Serve competenza".

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Braida a Numero Diez sul Milan:

Dopo una vittoria un po’ sofferta ottenuta contro la Fiorentina, martedì ha perso contro il Borussia Dortmund. Che partita ha visto?
Partiamo dal fatto che le partite iniziano sul punteggio di 0-0 e non si sa come finiscono, come del resto anche la prossima (contro il Frosinone, ndr). La partita contro il Borussia Dortmund non è stata interpretata nel migliore dei modi, anche se prima del modo in cui è stata disputata questa gara, va considerato il punto chiave: le assenze. Per me, Leao è un giocatore fondamentale per il Milan. Fa la differenza sempre! Nell’uno contro uno ha sempre la meglio e spacca le partite con i suoi strappi. La sua mancanza accentua i problemi del Milan in tutti i reparti. Del resto, i giocatori importanti danno tanto quando ci sono e tolgono altrettanto quando non ci sono. Un esempio si può riscontrare nel Napoli: quando Osimhen e Kvaratskhelia sono assenti, gli azzurri fanno fatica…“.


La qualificazione agli ottavi di questa Champions League e alla prossima edizione della Champions League è ancora alla portata o è diventata difficilissima?

Adesso, certamente, le speranze sono diminuite di tanto: anche pareggiare sarebbe servito martedì. A volte, però, nel calcio esistono le sorprese e anche i miracoli. In ogni caso, ciò che mi preme dire è che il Milan si è complicato e, in generale, si sta complicando la vita di parecchio…“.

Cioè?

Bisogna cercare di fare un’analisi molto più profonda e serena. Molte volte si cerca di scaricare le responsabilità sull’allenatore. Ma bisogna valutare attentamente i singoli giocatori a disposizione di un allenatore, in questo caso Pioli. Per stare ad alto livello, si vogliono dei valori che sappiano sopportare il peso del ruolo che ricoprono e della maglia che portano“.

Lei ha parlato di giocatori che sappiano sopportare il peso della maglia che portano. Secondo Lei, il Milan ha dei giocatori che sanno incarnare l’essere milanisti? Quali sono, invece, i giocatori che fanno più fatica da questo punto di vista?

A me piace il calcio e sono stato al Milan per tantissimi anni. Ritengo di avere la cultura da Milan. So cosa serve a una grande squadra. I giocatori non sono tutti uguali anche se, a volte, si parla di un giocatore fenomenale grazie a una prestazione positiva, salvo poi ritenerlo inadeguato quando fornisce una gara non positiva. Bisogna imparare a capire il valore dei calciatori, perchè a questi bisogna dare un valore. Se si fa un’analisi serena sui giocatori attraverso schede accurate, allora si può capire e dare delle giuste valutazioni“.

Cosa intende dire con ciò?

Ci vuole una certa competenza. Il calcio non lo conoscono tutti. Si parla sempre di algoritmi: gli algoritmi sono numeri, ma l’uomo non è un numero. Le partite non si vincono con gli algoritmi, a mio avviso. Si vincono con giocatori che vanno guardati e analizzati. Tutti possiamo sbagliare nel dare un giudizio su questo o quel giocatore, però, ci sono dirigenti sportivi e allenatori che fanno questo mestiere da tanti anni e che decidono. Altri, invece, ricoprono ruoli senza avere le competenze per farlo. Certe realtà funzionano perchè hanno guide forti e capaci. Poi, il calcio è un po’ ciclico. Società come il Milan, l’Inter o la Juve possono vincere per tanti anni, ma poi hanno degli anni un po’ altalenanti, perchè finisce il ciclo di alcuni giocatori iconici e carismatici di un gruppo, che bisogna ricostruire. E a volte si fatica sotto questi aspetti. All’interno di questo Milan ci sono giocatori che fanno fatica a giocare in grandi squadre, perchè non sono a livello per giocare in squadre di vertice, che lottano per vincere grandi obiettivi come la Champions League“.

All’indomani della sconfitta contro il Borussia Dortmund c’è stato un incontro tra Cardinale e Pioli, dal quale è scaturita la conferma dell’allenatore emiliano. Ricollegandoci un attimo al discorso delle competenze tecniche di cui ha parlato, si può dire che Pioli capeggia il progetto calcistico del Milan. Pertanto, Le chiedo: secondo Lei, è stato giusto dargli fiducia oppure avrebbe sfruttato il momento per rompere gli equilibri e ripartire da zero?

Per dare una risposta a questa domanda, bisogna conoscere le cose dall’interno. Ma basandomi sulla mia percezione e sulla mia esperienza, posso dire che il fatto che Pioli incontri i dirigenti è normale ed è giusto, anche perchè è importante che ci sia un dialogo costruttivo. I risultati sono certamente importanti, perchè un allenatore viene misurato su questo fattore. A volte, però, nel calcio si innescano delle empatie che (ri)creano delle magie tra giocatori e allenatore. Io sono dell’avviso che la continuità sia importante per ottenere risultati e quindi credo che sia stato giusto confermare Pioli, perchè cambiare sempre l’allenatore è negativo. Io posso portare la diretta esperienza avuta con Sacchi e Ancelotti. Il primo si è seduto sulla panchina del Milan per cinque anni, il secondo è stato l’allenatore del Milan per quasi otto anni. Entrambi hanno vinto tutto. In questa categoria posso far rientrare anche Ferguson. Ha ricoperto la carica di manager del Manchester United a grandissimi livelli per trent’anni. Da quando è andato via, il Manchester sta vivendo una situazione di incertezza tecnica e di risultati da sei-sette anni. Pertanto, dico che la continuità generalmente porta a buoni risultati. E per continuità non intendo solo quella legata al mandato dell’allenatore, ma anche quella dei dirigenti competenti…“.
A me pare sia in atto una rivolta culturale degli uomini di calcio e di campo che non vogliono cedere un millimetro.
Braida dice un sacco di banalità...

Sembra che il mercato lo abbia fatto uno che viene dal baseball quando invece in realtà lo ha fatto l'allenatore.
Dubito che furlani possa aver proposto calciatori, al limite è andato a trattare, mentre presumo che moncada i calciatori li segua e li studi.
Del resto è osservatore di mestiere.

Nessuno che abbia il coraggio di puntare il dito sulle nuove mansioni di coach di pioli.
È lui oggi il ferguson del Milan.
 
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A me pare sia in atto una rivolta culturale degli uomini di calcio e di campo che non vogliono cedere un millimetro.
Braida dice un sacco di banalità...

Sembra che il mercato lo abbia fatto uno che viene dal baseball quando invece in realtà lo ha fatto l'allenatore.
Dubito che furlani possa aver proposto calciatori, al limite è andato a trattare, mentre presumo che moncada i calciatori li segua e li studi.
Del resto è osservatore di mestiere.

Nessuno che abbia il coraggio di puntare il dito sulle nuove mansioni di coach di pioli.
È lui oggi il ferguson del Milan.
bravo, hai centrato il punto... guarda caso chi si sta schierando contro? tutti ex giocatori e dirigenti sul viale del tramonto che rischiano di non trovare piu posto nel mondo del calcio se prende piede la figura del dirigente non ex calciatore. Dovranno tutti riciclarsi alla bobo tv :asd:
 
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bravo, hai centrato il punto... guarda caso chi si sta schierando contro? tutti ex giocatori e dirigenti sul viale del tramonto che rischiano di non trovare piu posto nel mondo del calcio se prende piede la figura del dirigente non ex calciatore. Dovranno tutti riciclarsi alla bobo tv :asd:
Tutta gente abituata a fare il buono e cattivo tempo e impastare polpette con gli amici.

Ehh caro mio, l'itagliano conosce bene l'arte di arrangiarsi.
 
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Sembra che il mercato lo abbia fatto uno che viene dal baseball quando invece in realtà lo ha fatto l'allenatore.
Pioli, una vita col 4-2-3-1, che l’anno scorso piuttosto si sarebbe fatto sgozzare per non cambiarlo, a giungo ha l’illuminazione e pretende giocatori per un 4-3-3 monco? Dai, su.

Nessuno che abbia il coraggio di puntare il dito sulle nuove mansioni di coach di pioli.
È lui oggi il ferguson del Milan.
Questa è la narrazione che hanno voluto far passare i filo-societari. Pioli è criticabile per la gestione della stagione, ma rimproverargli di essere andato a prendere giocatorini che non c’entrano nulla l’uno con altro mi pare poco aderente ai fatti.
Come ho scritto sin da agosto: il mercato fatto è perfetto per metterlo in difficoltà. Potrà essere anche un allenatore non eccellente, ma non penso sia masochista.

Poi comunque bisogna mettersi d’accordo e avere un po’ di coerenza(parlo in generale, non mi riferisco a te): se si pensa che la rosa sia nettamente e oggettivamente migliorata e che questo mercato l’abbia fatto Pioli, allora bisognerebbe fare i complimenti a Pioli per il mercato…
 
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pero guai a dire che pioli ha mezza colpa, no non è colpa di pioli, ma dell'algoritmo :asd:
È colpa di tutti.
È colpa di una proprietà che non immette risorse ma ha in testa un modello di sport-show americano, è colpa di dirigenti neofiti nel calcio, è colpa di un allenatore che ha perso la bussola.

È colpa del Milan di giocare in una derelitta serie A di un derelitto paese.

Questi siamo.
 
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bravo, hai centrato il punto... guarda caso chi si sta schierando contro? tutti ex giocatori e dirigenti sul viale del tramonto che rischiano di non trovare piu posto nel mondo del calcio se prende piede la figura del dirigente non ex calciatore. Dovranno tutti riciclarsi alla bobo tv :asd:
Di dirigenti non ex calciatori ce ne sono a valanghe da sempre.
Tra l’altro, mi sento di escludere che Braida a 77 anni tema per il proprio futuro lavorativo.
 
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Di dirigenti non ex calciatori ce ne sono a valanghe da sempre.
Tra l’altro, mi sento di escludere che Braida a 77 anni tema per il proprio futuro lavorativo.
di certo soldi non gli servono, ma difende la categoria, a nessun fa piacere essere rimpiazzato da novizi, soprattutto se questi novizi vengono da settori completamente diversi
 
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di certo soldi non gli servono, ma difende la categoria, a nessun fa piacere essere rimpiazzato da novizi, soprattutto se questi novizi vengono da settori completamente diversi
Eh sì, me lo immagino Florentino Perez sveglio la notte indeciso se prendere un DS in carne ossa o un IBM 5100.
 
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