Boban:"Milan al top con Ibra". Mancini, Sinisa, Cannavaro e Zanetti...

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La GDS in edicola pubblica cinque lettere di auguri a Zlatan Ibrahimovic da parte di cinque ex campionati. Eccole di seguito:

Boban:"Ventidue e trenta del 24 dicembre 2019. Manca un’ora e mezzo al Natale. Squilla il telefonino. Sul display compare il suo nome. Il tempo di dire «pronto» e dall’altra parte: «Complimenti, tu e il Milan avete preso Ibrahimovic...». Così Zlatan nel suo modo inconfondibile mi annunciava che il nostro corteggiamento per farlo tornare in rossonero era riuscito. Che dire? Non potevo sperare in un regalo di Natale migliore. E ora che ci avviciniamo a una data così importante non posso che aggiungermi alla lunga lista di amici che gli fanno gli auguri. Tutto il mondo del calcio deve tanto a Zlatan per la sua unicità come calciatore e come personaggio che ha segnato in maniera incredibile gli ultimi 20 anni di calcio. Il suo nome e la sua storia verranno ricordati per chissà quanto tempo. Da ex dirigente che ha voluto fortemente il suo ritorno in rossonero quando aveva già 38 anni posso affermare senza dubbio che il percorso del Milan per tornare ai suoi livelli non sarebbe partito se non ci fosse stato lui. In quel momento non c’era un giocatore al mondo che potesse dare quello che ha dato Ibra a livello di personalità, carisma, prestazioni, mentalità. In campo e fuori. Un fenomeno: e io lo ringrazierò sempre. Auguri, Zlatan!"

Mancini:"Ciao Zlatan, il modo migliore per farti gli auguri è dirti grazie. Grazie perché mi hai aiutato a vincere dei trofei: non solo lo scudetto di Parma, anche se tutti pensano che siano quelli il giorno e la partita che mi sono rimasti più impressi. Grazie perché mi hai aiutato a modo tuo: qualità ma soprattutto professionalità, sempre perfetto in campo e fuori, se potevo mettere te in formazione io ero tranquillo. E infatti siamo sempre andati d’accordo, non abbiamo mai avuto problemi. Con te sono stato fortunato anche per un altro motivo: ho avuto il piacere di allenarti forse all’apice della tua carriera, per te era davvero un momento straordinario. Per questo oggi vederti in campo così mi rende felice: non perché giochi ancora a 40 anni, ma perché lo fai ancora ad alti livelli. E questo - ma tu lo sai - è il miglior premio alla tua professionalità. Ti è mancato il premio che per molti, non per te, è il massimo riconoscimento per un giocatore, il Pallone d’oro: per me lo avresti meritato come lo hanno meritato negli ultimi anni quasi sempre Messi e Cristiano Ronaldo. Per quello che hai dimostrato, non sei stato da meno rispetto a loro. E passa un bellissimo compleanno"

Mihajlovic:"La prima volta ci siamo presi a testate in campo: insulti e botte fino ad essere espulsi. L’ultima ci siamo ritrovati a cantare insieme, ma sarebbe meglio dire a stonare, sul palco di Sanremo distruggendo il brano “Io vagabondo”. Tra quel 20 aprile 2005 in cui ti venni a cercare nello spogliatoio per menarti senza trovarti, ma pensando «questo ragazzo ha le palle», e il Festival dello scorso anno, quando mi hai voluto tuo ospite, sono passati 16 anni e tanta vita. Ci siamo dovuti prima scontrare per capire che eravamo fatti della stessa pasta: quella delle persone dure, sicure, ma sempre vere. Nel tempo ho scoperto che l’uomo Ibra vale quanto se non addirittura più del campione. E l’ho capito ancora una volta quando, durante la mia malattia, mi hai chiamato in ospedale e non riuscivi a parlare per la commozione, ma hai detto con un filo di voce: «Sini, per te sono disposto a tutto, chiamami e gioco anche gratis...». Sai quanto mi sarebbe piaciuto averti in squadra, ma era giusto però che tu tornassi al Milan per chiudere una carriera epica. Che non è ancora finita. So che regalerai ancora gol, prodezze e frasi a effetto, con la classe e la personalità che ti rende unico al mondo. Auguri amico mio carissimo: per i leoni come te, il tempo che passa non conta..."

Cannavaro:"Auguri amico, sei arrivato a 40 anni ma hai un fisico eccezionale e ancora fai paura a tanti difensori. Non a me... Ti ricordi quando arrivasti alla Juve e in allenamento con me e Thuram non la vedevi mai? Un giorno chiedesti “Ma io quando mi divertirò?”, ti risposi “dopo”. E in effetti ti sei divertito tanto in questi anni. Sei migliorato parecchio da quando ci siamo conosciuti. Ricordo con piacere delle nostre discussioni, delle nostre passeggiate a Torino. Avevi già questo atteggiamento che altri non capivano, ma facevi intendere la personalità, anche se io mi divertivo a prenderti in giro dalla mattina alla sera. Ci confidavamo e capii che la tua infanzia non era stata semplice. Mi raccontavi che venivi da un luogo malfamato e io ti dicevo che ogni città ha cose positive e altre negative. Eri affascinato da Napoli, da come te ne parlavo. E mantenni la promessa che mi avevi strappato. Alla prima occasione, credo fosse il 2005, ti portai a Napoli in giro per i vicoli. Tutti e due sulla vespa... irriconoscibili. Ti ho mostrato i posti più difficili ma anche le bellezze affascinanti: scendendo dalle curve di Posillipo per ammirare il Golfo. E ti innamorasti. Ti aspetto a casa, amico"

Zanetti:"Gazie Zlatan. Grazie per quello scudetto a Parma. Ricordo bene tutto: la partita si era messa male, avevamo tante assenze, il campo era pesante e il risultato non si sbloccava. Poi sei entrato tu. Noi lo sapevamo. Sapevamo che prima o dopo saresti entrato, sapevamo di avere un jolly da giocarci. E che jolly: hai fatto una doppietta, dopo il primo gol tutta la squadra sopra di te, poi l’abbraccio con Moratti nello spogliatoio, indimenticabile.Ti conosco nella doppia veste: compagno sì, ma sei stato pure un grande avversario. Con quel fisico che ti ritrovi, marcarti è sempre stato complicato: lo era in allenamento, figurarsi in partita. Ma ho due foto di te ben impresse, da avversario. La prima è il rigore che hai calciato con la maglia del Milan nel 2012: in porta c’era Julio Cesar, avete cominciate a dirvi di tutto, Julio ha provato a innervosirti ma non ci è riuscito, hai segnato lo stesso. L’altra foto è dell’anno del Triplete: a Barcellona c’eri tu che provavi a buttarci fuori, a un certo punto ti avvicini a parlare con Guardiola a bordo campo e da dietro arriva Mourinho a infastidirvi. Mi viene da ridere ancora oggi!Tanti auguri Zlatan, sei un campione senza tempo:goditi questo compleanno!
 

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Boban:"Ventidue e trenta del 24 dicembre 2019. Manca un’ora e mezzo al Natale. Squilla il telefonino. Sul display compare il suo nome. Il tempo di dire «pronto» e dall’altra parte: «Complimenti, tu e il Milan avete preso Ibrahimovic...». Così Zlatan nel suo modo inconfondibile mi annunciava che il nostro corteggiamento per farlo tornare in rossonero era riuscito. Che dire? Non potevo sperare in un regalo di Natale migliore. E ora che ci avviciniamo a una data così importante non posso che aggiungermi alla lunga lista di amici che gli fanno gli auguri. Tutto il mondo del calcio deve tanto a Zlatan per la sua unicità come calciatore e come personaggio che ha segnato in maniera incredibile gli ultimi 20 anni di calcio. Il suo nome e la sua storia verranno ricordati per chissà quanto tempo. Da ex dirigente che ha voluto fortemente il suo ritorno in rossonero quando aveva già 38 anni posso affermare senza dubbio che il percorso del Milan per tornare ai suoi livelli non sarebbe partito se non ci fosse stato lui. In quel momento non c’era un giocatore al mondo che potesse dare quello che ha dato Ibra a livello di personalità, carisma, prestazioni, mentalità. In campo e fuori. Un fenomeno: e io lo ringrazierò sempre. Auguri, Zlatan!"

Mancini:"Ciao Zlatan, il modo migliore per farti gli auguri è dirti grazie. Grazie perché mi hai aiutato a vincere dei trofei: non solo lo scudetto di Parma, anche se tutti pensano che siano quelli il giorno e la partita che mi sono rimasti più impressi. Grazie perché mi hai aiutato a modo tuo: qualità ma soprattutto professionalità, sempre perfetto in campo e fuori, se potevo mettere te in formazione io ero tranquillo. E infatti siamo sempre andati d’accordo, non abbiamo mai avuto problemi. Con te sono stato fortunato anche per un altro motivo: ho avuto il piacere di allenarti forse all’apice della tua carriera, per te era davvero un momento straordinario. Per questo oggi vederti in campo così mi rende felice: non perché giochi ancora a 40 anni, ma perché lo fai ancora ad alti livelli. E questo - ma tu lo sai - è il miglior premio alla tua professionalità. Ti è mancato il premio che per molti, non per te, è il massimo riconoscimento per un giocatore, il Pallone d’oro: per me lo avresti meritato come lo hanno meritato negli ultimi anni quasi sempre Messi e Cristiano Ronaldo. Per quello che hai dimostrato, non sei stato da meno rispetto a loro. E passa un bellissimo compleanno"

Mihajlovic:"La prima volta ci siamo presi a testate in campo: insulti e botte fino ad essere espulsi. L’ultima ci siamo ritrovati a cantare insieme, ma sarebbe meglio dire a stonare, sul palco di Sanremo distruggendo il brano “Io vagabondo”. Tra quel 20 aprile 2005 in cui ti venni a cercare nello spogliatoio per menarti senza trovarti, ma pensando «questo ragazzo ha le palle», e il Festival dello scorso anno, quando mi hai voluto tuo ospite, sono passati 16 anni e tanta vita. Ci siamo dovuti prima scontrare per capire che eravamo fatti della stessa pasta: quella delle persone dure, sicure, ma sempre vere. Nel tempo ho scoperto che l’uomo Ibra vale quanto se non addirittura più del campione. E l’ho capito ancora una volta quando, durante la mia malattia, mi hai chiamato in ospedale e non riuscivi a parlare per la commozione, ma hai detto con un filo di voce: «Sini, per te sono disposto a tutto, chiamami e gioco anche gratis...». Sai quanto mi sarebbe piaciuto averti in squadra, ma era giusto però che tu tornassi al Milan per chiudere una carriera epica. Che non è ancora finita. So che regalerai ancora gol, prodezze e frasi a effetto, con la classe e la personalità che ti rende unico al mondo. Auguri amico mio carissimo: per i leoni come te, il tempo che passa non conta..."

Cannavaro:"Auguri amico, sei arrivato a 40 anni ma hai un fisico eccezionale e ancora fai paura a tanti difensori. Non a me... Ti ricordi quando arrivasti alla Juve e in allenamento con me e Thuram non la vedevi mai? Un giorno chiedesti “Ma io quando mi divertirò?”, ti risposi “dopo”. E in effetti ti sei divertito tanto in questi anni. Sei migliorato parecchio da quando ci siamo conosciuti. Ricordo con piacere delle nostre discussioni, delle nostre passeggiate a Torino. Avevi già questo atteggiamento che altri non capivano, ma facevi intendere la personalità, anche se io mi divertivo a prenderti in giro dalla mattina alla sera. Ci confidavamo e capii che la tua infanzia non era stata semplice. Mi raccontavi che venivi da un luogo malfamato e io ti dicevo che ogni città ha cose positive e altre negative. Eri affascinato da Napoli, da come te ne parlavo. E mantenni la promessa che mi avevi strappato. Alla prima occasione, credo fosse il 2005, ti portai a Napoli in giro per i vicoli. Tutti e due sulla vespa... irriconoscibili. Ti ho mostrato i posti più difficili ma anche le bellezze affascinanti: scendendo dalle curve di Posillipo per ammirare il Golfo. E ti innamorasti. Ti aspetto a casa, amico"

Zanetti:"Gazie Zlatan. Grazie per quello scudetto a Parma. Ricordo bene tutto: la partita si era messa male, avevamo tante assenze, il campo era pesante e il risultato non si sbloccava. Poi sei entrato tu. Noi lo sapevamo. Sapevamo che prima o dopo saresti entrato, sapevamo di avere un jolly da giocarci. E che jolly: hai fatto una doppietta, dopo il primo gol tutta la squadra sopra di te, poi l’abbraccio con Moratti nello spogliatoio, indimenticabile.Ti conosco nella doppia veste: compagno sì, ma sei stato pure un grande avversario. Con quel fisico che ti ritrovi, marcarti è sempre stato complicato: lo era in allenamento, figurarsi in partita. Ma ho due foto di te ben impresse, da avversario. La prima è il rigore che hai calciato con la maglia del Milan nel 2012: in porta c’era Julio Cesar, avete cominciate a dirvi di tutto, Julio ha provato a innervosirti ma non ci è riuscito, hai segnato lo stesso. L’altra foto è dell’anno del Triplete: a Barcellona c’eri tu che provavi a buttarci fuori, a un certo punto ti avvicini a parlare con Guardiola a bordo campo e da dietro arriva Mourinho a infastidirvi. Mi viene da ridere ancora oggi!Tanti auguri Zlatan, sei un campione senza tempo:goditi questo compleanno!
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Mancini:"Ciao Zlatan, il modo migliore per farti gli auguri è dirti grazie. Grazie perché mi hai aiutato a vincere dei trofei: non solo lo scudetto di Parma, anche se tutti pensano che siano quelli il giorno e la partita che mi sono rimasti più impressi. Grazie perché mi hai aiutato a modo tuo: qualità ma soprattutto professionalità, sempre perfetto in campo e fuori, se potevo mettere te in formazione io ero tranquillo. E infatti siamo sempre andati d’accordo, non abbiamo mai avuto problemi. Con te sono stato fortunato anche per un altro motivo: ho avuto il piacere di allenarti forse all’apice della tua carriera, per te era davvero un momento straordinario. Per questo oggi vederti in campo così mi rende felice: non perché giochi ancora a 40 anni, ma perché lo fai ancora ad alti livelli. E questo - ma tu lo sai - è il miglior premio alla tua professionalità. Ti è mancato il premio che per molti, non per te, è il massimo riconoscimento per un giocatore, il Pallone d’oro: per me lo avresti meritato come lo hanno meritato negli ultimi anni quasi sempre Messi e Cristiano Ronaldo. Per quello che hai dimostrato, non sei stato da meno rispetto a loro. E passa un bellissimo compleanno"

Mihajlovic:"La prima volta ci siamo presi a testate in campo: insulti e botte fino ad essere espulsi. L’ultima ci siamo ritrovati a cantare insieme, ma sarebbe meglio dire a stonare, sul palco di Sanremo distruggendo il brano “Io vagabondo”. Tra quel 20 aprile 2005 in cui ti venni a cercare nello spogliatoio per menarti senza trovarti, ma pensando «questo ragazzo ha le palle», e il Festival dello scorso anno, quando mi hai voluto tuo ospite, sono passati 16 anni e tanta vita. Ci siamo dovuti prima scontrare per capire che eravamo fatti della stessa pasta: quella delle persone dure, sicure, ma sempre vere. Nel tempo ho scoperto che l’uomo Ibra vale quanto se non addirittura più del campione. E l’ho capito ancora una volta quando, durante la mia malattia, mi hai chiamato in ospedale e non riuscivi a parlare per la commozione, ma hai detto con un filo di voce: «Sini, per te sono disposto a tutto, chiamami e gioco anche gratis...». Sai quanto mi sarebbe piaciuto averti in squadra, ma era giusto però che tu tornassi al Milan per chiudere una carriera epica. Che non è ancora finita. So che regalerai ancora gol, prodezze e frasi a effetto, con la classe e la personalità che ti rende unico al mondo. Auguri amico mio carissimo: per i leoni come te, il tempo che passa non conta..."

Cannavaro:"Auguri amico, sei arrivato a 40 anni ma hai un fisico eccezionale e ancora fai paura a tanti difensori. Non a me... Ti ricordi quando arrivasti alla Juve e in allenamento con me e Thuram non la vedevi mai? Un giorno chiedesti “Ma io quando mi divertirò?”, ti risposi “dopo”. E in effetti ti sei divertito tanto in questi anni. Sei migliorato parecchio da quando ci siamo conosciuti. Ricordo con piacere delle nostre discussioni, delle nostre passeggiate a Torino. Avevi già questo atteggiamento che altri non capivano, ma facevi intendere la personalità, anche se io mi divertivo a prenderti in giro dalla mattina alla sera. Ci confidavamo e capii che la tua infanzia non era stata semplice. Mi raccontavi che venivi da un luogo malfamato e io ti dicevo che ogni città ha cose positive e altre negative. Eri affascinato da Napoli, da come te ne parlavo. E mantenni la promessa che mi avevi strappato. Alla prima occasione, credo fosse il 2005, ti portai a Napoli in giro per i vicoli. Tutti e due sulla vespa... irriconoscibili. Ti ho mostrato i posti più difficili ma anche le bellezze affascinanti: scendendo dalle curve di Posillipo per ammirare il Golfo. E ti innamorasti. Ti aspetto a casa, amico"

Zanetti:"Gazie Zlatan. Grazie per quello scudetto a Parma. Ricordo bene tutto: la partita si era messa male, avevamo tante assenze, il campo era pesante e il risultato non si sbloccava. Poi sei entrato tu. Noi lo sapevamo. Sapevamo che prima o dopo saresti entrato, sapevamo di avere un jolly da giocarci. E che jolly: hai fatto una doppietta, dopo il primo gol tutta la squadra sopra di te, poi l’abbraccio con Moratti nello spogliatoio, indimenticabile.Ti conosco nella doppia veste: compagno sì, ma sei stato pure un grande avversario. Con quel fisico che ti ritrovi, marcarti è sempre stato complicato: lo era in allenamento, figurarsi in partita. Ma ho due foto di te ben impresse, da avversario. La prima è il rigore che hai calciato con la maglia del Milan nel 2012: in porta c’era Julio Cesar, avete cominciate a dirvi di tutto, Julio ha provato a innervosirti ma non ci è riuscito, hai segnato lo stesso. L’altra foto è dell’anno del Triplete: a Barcellona c’eri tu che provavi a buttarci fuori, a un certo punto ti avvicini a parlare con Guardiola a bordo campo e da dietro arriva Mourinho a infastidirvi. Mi viene da ridere ancora oggi!Tanti auguri Zlatan, sei un campione senza tempo:goditi questo compleanno!
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