- Registrato
- 6 Agosto 2012
- Messaggi
- 245,577
- Reaction score
- 46,731
Tornato in Italia al Bologna, Federico Bernardeschi ha parlato di inclusione e diritti durante un'intervista al podcast The BSMT by Gianluca Gazzoli, affrontando i vecchi rumor sulla sua presunta omosessualità, nati dopo essere stato paparazzato 12 anni fa con una gonna e una borsetta.
Bernardeschi ha espresso forte critica verso l'attenzione mediatica e sociale sull'argomento, sottolineando quanto i pettegolezzi gli abbiano fatto male in passato: "Ci sono tante cose che mi hanno fatto male, malissimo". Ha spiegato la sua posizione sulla libertà personale: "Mi sono messo la gonna 12 anni fa. Ma qual era il problema? Se a me la gonna piace, la metto. E sapete quante volte mi hanno detto che sono gay? E se lo fossi? Dov’è il problema? Quale **** è il problema? Che problema ci sarebbe, anzi, ne andrei fiero. Chapeau, a chi ha fatto coming out. La gente deve capire che in questo mondo ognuno deve essere libero di fare quel cao che vuole"*.
L'ex nazionale azzurro ha poi riflettuto sulle sofferenze subite all'inizio della carriera: "Tutte queste cose mi hanno fatto malissimo, 12 anni fa avevo 20 anni. Arrivare nello spogliatoio della Fiorentina con gli articoli che dicevano 'si è messo la gonna', mi facevano soffrire. E bisogna sempre domandarsi: 'Il pensiero degli altri è davvero così importante nella nostra vita? Perché se io faccio soffrire mia figlia o mia moglie allora è un problema, ma ciò che dice la gente non deve e non dovrà mai esserlo'".
Bernardeschi ha ribadito il suo impegno per i diritti civili, ricordando quando si presentò in diretta Rai con i colori arcobaleno dipinti sulla mano destra durante i Mondiali in Qatar 2022, in polemica con il divieto FIFA sulle fasce rainbow: "I diritti civili e la libertà di espressione e la libertà di pensiero di poter scegliere il proprio credo sia una cosa inviolabile", aggiungendo: "Nella vita nessun governo o istituzione deve e può e può violare questi diritti civili. È una cosa abominevole, quando si calpestano i diritti civili in questo modo il mondo dovrebbe insorgere e invece vedo che ancora stiamo molto attenti a capire come dobbiamo esprimerci, non è così che si combattono queste battaglie". E ha concluso: "No, sui diritti civili non c’è storia, si sta dalla loro parte. Punto".
Bernardeschi ha espresso forte critica verso l'attenzione mediatica e sociale sull'argomento, sottolineando quanto i pettegolezzi gli abbiano fatto male in passato: "Ci sono tante cose che mi hanno fatto male, malissimo". Ha spiegato la sua posizione sulla libertà personale: "Mi sono messo la gonna 12 anni fa. Ma qual era il problema? Se a me la gonna piace, la metto. E sapete quante volte mi hanno detto che sono gay? E se lo fossi? Dov’è il problema? Quale **** è il problema? Che problema ci sarebbe, anzi, ne andrei fiero. Chapeau, a chi ha fatto coming out. La gente deve capire che in questo mondo ognuno deve essere libero di fare quel cao che vuole"*.
L'ex nazionale azzurro ha poi riflettuto sulle sofferenze subite all'inizio della carriera: "Tutte queste cose mi hanno fatto malissimo, 12 anni fa avevo 20 anni. Arrivare nello spogliatoio della Fiorentina con gli articoli che dicevano 'si è messo la gonna', mi facevano soffrire. E bisogna sempre domandarsi: 'Il pensiero degli altri è davvero così importante nella nostra vita? Perché se io faccio soffrire mia figlia o mia moglie allora è un problema, ma ciò che dice la gente non deve e non dovrà mai esserlo'".
Bernardeschi ha ribadito il suo impegno per i diritti civili, ricordando quando si presentò in diretta Rai con i colori arcobaleno dipinti sulla mano destra durante i Mondiali in Qatar 2022, in polemica con il divieto FIFA sulle fasce rainbow: "I diritti civili e la libertà di espressione e la libertà di pensiero di poter scegliere il proprio credo sia una cosa inviolabile", aggiungendo: "Nella vita nessun governo o istituzione deve e può e può violare questi diritti civili. È una cosa abominevole, quando si calpestano i diritti civili in questo modo il mondo dovrebbe insorgere e invece vedo che ancora stiamo molto attenti a capire come dobbiamo esprimerci, non è così che si combattono queste battaglie". E ha concluso: "No, sui diritti civili non c’è storia, si sta dalla loro parte. Punto".
