Se permetti, Diavolo, è ingiusto usare un aggettivo come “altissima” e te lo dice uno che crede fortemente che la scuola debba essere rinnovata fin dalle fondamenta, epurandola sì dagli elementi indegni di ricoprire un simile ruolo. Gli stessi concorsi d’ammissione dovrebbero privilegiare le conoscenze e le competenze dei candidati, ma sembrano costruiti appositamente per decidere a priori chi debba o non debba essere un insegnante e le capacità non rientrano in questa decisione aprioristica.
In questa emergenza, mi sembra che molti si siano scagliati contro i docenti, reputandoli “categoria privilegiata”: direi che non è proprio così. Un nugolo di genitori che mettono il becco in programmi e valutazioni e si sentono in diritto di esprimere le loro opinioni pur commettendo errori ortografici e morfosintattici da censura: questo è un problema grave, ma pare non interessi a nessuno.
La mia critica ha nulla a che vedere col momento attuale, è un mio pensiero convinto e 'assoluto'.
Fare buona scuola credo sia una missione impossibile per molti docenti perché sono proprio inadeguati al ruolo.
Il professore 'ideale' deve essere preparato ma non deve essere troppo 'classico ' nel modo di porsi e nel modo di trasmettere il sapere. Non mi sorprendo affatto quindi che in questa fase si faccia una fatica tremenda a portare avanti i programmi didattici, visto che ora si che servirebbero fantasia, capacità riassuntiva , stimolazione con quadri sinottici e tanti altri aspetti per sopperire alla mancanza della presenza in classe.
Sono troppi i personaggi che si improvvisano docenti solo perché ingositi dallo stipendio fisso e poi i disastri sono solo l'ovvia conseguenza.
Sui genitori stendo un velo pietoso , sono i primi artefici dei disastri.
Non lavoro a scuola ma sono anche istruttore di base di calcio e mi sono spesso trovato in mezzo tra docenti, genitori e pure i preti di turno e conosco bene certe realtà.