Il tema è più complesso, non è in discussione la sostenibilità finanziaria di Cristiano Ronaldo, ma la compatibilità di questa con un programmazione di mercato che a breve si imporrà per rimediare all'inevitabile decadimento psicofisico di una rosa in età avanzata in molti dei suoi fondamentali componenti, che andranno rimpiazzati contestualmente con giocatori di pari livello, per non abbassare il livello di competitività della squadra. Ed ecco allora la ricerca di costosi parametri zero come Ramsey, una occasione (relativa, per il vero) che non sarà semplice replicare sul mercato. La Juventus ha la sufficienza finanziaria, ad oggi, per una massiccia campagna di rafforzamento che non passi attraverso la cessione forzata di alcuni suoi giocatori di maggiore mercato (Dybala, Douglas Costa, Pjanic)? Gli indicatori disponibili, nel giudizio di analisti indipendenti, dicono di no, e ciò proprio per la incidenza del gravoso ammortamento finanziario di Cristiano Ronaldo (80 milioni di euro per ciascuno dei prossimi tre esercizi), ed un alto monte ingaggi, che porta l'indebitamento netto ad un valore superiore del triplo rispetto alla redditività netta, un rapporto considerato virtualmente insostenibile. Ecco allora il necessario ricorso a massicci saldi attivi dal player trading, che però contraddice la strategia di un club che di qui a breve avrebbe piuttosto interesse a spendere che ad incassare. Vedremo come a Torino gestiranno il loro prossimo futuro, di certo premature uscite dalla Champions League non favoriscono questo processo.