Sarebbe un errore prescindere dalle proprie caratteristiche, come da noi purtroppo fatto giovedì scorso. Dunque, formazione raccolta, baricentro abbassato, attendendo l'iniziativa dell'Arsenal, che inevitabilmente ci sarà, spinta dal risultato favorevole dell'andata, e da un pubblico che vorrà bagnare la qualificazione con una bella cifra di gioco offensivo. Wenger non giocherà addosso al Milan, ma aprirà i ranghi per segnare e chiudere subito il discorso. Difendersi da questo, ed agire con il contropiede manovrato, avvolgente, che ci caratterizza. Segnare un gol, ed attendere che le fragilità emotive, e tecniche, dei Gunners in questa stagione, emergano finalmente, e producano i loro effetti. È l'unica chance che abbiamo: attaccare alla garibaldina aumenterà esponenzialmente il rischio di subire un gol, che chiuderebbe ogni discorso, non avendo la potenza offensiva, ad assetto difensivo invariato, necessaria a segnare poi tre gol senza subirne nel prosieguo. Pazienza e prudenza, amare medicine per risolvere i problemi. E dimenticare, per novanta e passa minuti, l'orologio che corre.
