Una cosa è sicura, ragazzi, e lo è al 100%: se il Milan tornerà in Champions e, come sembra, grazie alla sbloccastadi recentemente approvata (sbloccastadi che è una pietra tombale sul sogno di bloccarci lo stadio per sempre), otterrà anche l’approvazione per lo stadio, è letteralmente impossibile che nessun proprietario all’”altezza” del Milan si faccia avanti per prendere il club.
Letteralmente impossibile.
Siamo l’A.C Milan 1899, non il Torino, il nostro ultimo scudetto risale al 2011, non al 1976, il nostro ultimo ciclo al quinquennio 2002/2007, non agli anni ‘40 del XX secolo, abbiamo fatto la storia del calcio internazionale, non solo italiano, abbiamo marchiato a fuoco cinque decenni di calcio (gli anni ‘50, gli anni ‘60, gli anni ‘80, gli anni ‘90 e i 2000), non solo uno, siamo basati a Milano, che dopo la Brexit potrebbe diventare in futuro il centro finanziario principale europeo, finita questa crisi, non siamo basati nella provinciale Torino, e di Milano siamo incontestabilmente la prima squadra per nascita, storia, palmares, campioni avuti in squadra, importanza nella storia del calcio, numero di tifosi (sommando quelli in Italia e all’estero), e appeal internazionale, oltre che essere il più importante e prestigioso club italiano all’estero.
Quindi è letteralmente impossibile che un Milan tornato in CL, con bilancio migliorato e in via di risanamento e con lo stadio approvato, non attiri l’interesse di colossi miliardari.
Partendo da questo assioma, pensiamo a tornare in Champions (minimo) adesso, possibilmente da campioni d’Italia, Champions che è fondamentale per risanare quel dannato bilancio e riguadagnare appeal internazionale, o meglio per far risplendere quello che già abbiamo che stava cominciando a venire sepolto dalle ruggini del tempo. Il resto verrà da sè, e che si chiami Arnault o in altro modo, ci sarà da divertirsi.