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Tuttosport: Il derby vedrà il confronto tra Massimiliano Allegri e Cristian Chivu, due allenatori con background molto diversi: Allegri (835 panchine) è uno dei tecnici italiani più vincenti con sei Scudetti, mentre Chivu (32 panchine) vanta un palmarès da giocatore molto più ricco. Allegri è tornato al suo modulo preferito, il centrocampo a tre, con una declinazione attuale nel 3-5-2 e un trio di inamovibili (Fofana-Modric-Rabiot). La sua tesi di Coverciano del 2005 era proprio incentrata sulle "Caratteristiche dei tre centrocampisti in un centrocampo a tre", in cui esaltava la figura del mediano davanti alla difesa dotato di carisma, tecnica e senso della posizione, qualità che ha ritrovato in Luka Modric, il cui arrivo ha ridato vigore alle sue prime idee tattiche. Anche Chivu sta cercando di imporre i suoi principi di gioco, che ha sviluppato nella sua tesi di Coverciano del 2020 intitolata "I miei principi di gioco", divisi in 14 punti che coprono le fasi offensiva, difensiva e la gestione del centrocampo. Chivu, che si definisce un "dittatore democratico", ha dimostrato nella sua breve esperienza all'Inter di saper entrare nella testa dei giocatori, aiutando la squadra a superare un finale di stagione difficile e ridando nuovi stimoli, un'abilità di "gestione dello spogliatoio" che è stata fondamentale anche per Allegri nel rivoltare il Milan e dargli una chiara identità tattica. Entrambi gli allenatori sono accomunati dall'ambizione e dalla voglia di imporre la propria idea di calcio.