Albertini:"Milan, servono rinforzi veri. Rangnick? Non lo conosco...

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Albertini:"Milan, servono rinforzi veri. Rangnick? Non lo conosco...

Demetrio Albertini alla GDS in edicola oggi, 23 luglio, sul Milan:"Sorpreso dalle ultime decisioni? Lo ero anche prima, quando leggevo di un nuovo allenatore manager. Da fuori è difficile interpretare le idee di un club che ha cambiato idea così spesso. Prima l'addio di Gattuso, poi l'esonero di Giampaolo, poi Boban...

"Il più grande merito di Pioli? Aver compattato la squadra nel momento più difficile. Ha tirato fuori il meglio. Non era scontato che succedesse. Un allenatore deve essere convincente e trasmettere le proprie idee. Pioli ci è riuscito. Bravi anche i giocatori e Maldini. Il suo peso si è sentito tantissimo. Ha sempre protetto Pioli, gli è stato al proprio fianco. Ha fatto da collante tra società e giocatori. Avere Paolo al Milan significa questo e i giocatori lo sentono".

"Resta? Non so. Non ci siamo sentiti ultimamente. In un percorso ci possono essere delle criticità ma Paolo è sempre stato umile. E ora lo scenario è cambiato".

"Ibra? Lo terrei magari prendendo un giovane che possa crescere con i suoi insegnamenti. Zlatan è straordinario, non eterno".

"Le sorprese? Bennacer è cresciuto. Gran bella coppia con Kessie che non mi dispiaceva nemmeno prima".

"Quinto posto possibile? Ma il Milan deve tornare in Champions. E acquistare giocatori più forti di quelli che ha già. Davanti ci sono 5-6 squadra. Devi scegliere se vivere tra protagonista o da outsider".

"Proseguire con Pioli e pianificare il mercato sarà più facile? Sulla carta sì, ma nel Milan i problemi si sono autoprodotti. Il post Covid è figlio di una fase particolare. Poi ci sono altri 9 mesi in cui i tifosi hanno passato di tutto. Serve un progetto condiviso, criticità comprese".

"La partita di domani? Atalanta ancora leggermente avanti, ma questo è il momento migliore per provare a riscattare la partita dell'andata".

"Rangnick non era un profilo da Milan come dice Maldini? Faccio come Ibra, non lo conosco (Ride NDR). Però sono sicuro che Paolo lo conosce meglio di me"
 
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Demetrio Albertini alla GDS in edicola oggi, 23 luglio, sul Milan:"Sorpreso dalle ultime decisioni? Lo ero anche prima, quando leggevo di un nuovo allenatore manager. Da fuori è difficile interpretare le idee di un club che ha cambiato idea così spesso. Prima l'addio di Gattuso, poi l'esonero di Giampaolo, poi Boban...

"Il più grande merito di Pioli? Aver compattato la squadra nel momento più difficile. Ha tirato fuori il meglio. Non era scontato che succedesse. Un allenatore deve essere convincente e trasmettere le proprie idee. Pioli ci è riuscito. Bravi anche i giocatori e Maldini. Il suo peso si è sentito tantissimo. Ha sempre protetto Pioli, gli è stato al proprio fianco. Ha fatto da collante tra società e giocatori. Avere Paolo al Milan significa questo e i giocatori lo sentono".

"Resta? Non so. Non ci siamo sentiti ultimamente. In un percorso ci possono essere delle criticità ma Paolo è sempre stato umile. E ora lo scenario è cambiato".

"Ibra? Lo terrei magari prendendo un giovane che possa crescere con i suoi insegnamenti. Zlatan è straordinario, non eterno".

"Le sorprese? Bennacer è cresciuto. Gran bella coppia con Kessie che non mi dispiaceva nemmeno prima".

"Quinto posto possibile? Ma il Milan deve tornare in Champions. E acquistare giocatori più forti di quelli che ha già. Davanti ci sono 5-6 squadra. Devi scegliere se vivere tra protagonista o da outsider".

"Proseguire con Pioli e pianificare il mercato sarà più facile? Sulla carta sì, ma nel Milan i problemi si sono autoprodotti. Il post Covid è figlio di una fase particolare. Poi ci sono altri 9 mesi in cui i tifosi hanno passato di tutto. Serve un progetto condiviso, criticità comprese".

"La partita di domani? Atalanta ancora leggermente avanti, ma questo è il momento migliore per provare a riscattare la partita dell'andata".

"Rangnick non era un profilo da Milan come dice Maldini? Faccio come Ibra, non lo conosco (Ride NDR). Però sono sicuro che Paolo lo conosce meglio di me"

parole sacrosante. Continuità non deve coincidere con convinzione che questa squadra sia da Champions. Serve un ottimo mercato in entrata e soprattutto un ottimo mercato in uscita. I settori da mettere a posto li conosciamo tutti.
 
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Demetrio Albertini alla GDS in edicola oggi, 23 luglio, sul Milan:"Sorpreso dalle ultime decisioni? Lo ero anche prima, quando leggevo di un nuovo allenatore manager. Da fuori è difficile interpretare le idee di un club che ha cambiato idea così spesso. Prima l'addio di Gattuso, poi l'esonero di Giampaolo, poi Boban...

"Il più grande merito di Pioli? Aver compattato la squadra nel momento più difficile. Ha tirato fuori il meglio. Non era scontato che succedesse. Un allenatore deve essere convincente e trasmettere le proprie idee. Pioli ci è riuscito. Bravi anche i giocatori e Maldini. Il suo peso si è sentito tantissimo. Ha sempre protetto Pioli, gli è stato al proprio fianco. Ha fatto da collante tra società e giocatori. Avere Paolo al Milan significa questo e i giocatori lo sentono".

"Resta? Non so. Non ci siamo sentiti ultimamente. In un percorso ci possono essere delle criticità ma Paolo è sempre stato umile. E ora lo scenario è cambiato".

"Ibra? Lo terrei magari prendendo un giovane che possa crescere con i suoi insegnamenti. Zlatan è straordinario, non eterno".

"Le sorprese? Bennacer è cresciuto. Gran bella coppia con Kessie che non mi dispiaceva nemmeno prima".

"Quinto posto possibile? Ma il Milan deve tornare in Champions. E acquistare giocatori più forti di quelli che ha già. Davanti ci sono 5-6 squadra. Devi scegliere se vivere tra protagonista o da outsider".

"Proseguire con Pioli e pianificare il mercato sarà più facile? Sulla carta sì, ma nel Milan i problemi si sono autoprodotti. Il post Covid è figlio di una fase particolare. Poi ci sono altri 9 mesi in cui i tifosi hanno passato di tutto. Serve un progetto condiviso, criticità comprese".

"La partita di domani? Atalanta ancora leggermente avanti, ma questo è il momento migliore per provare a riscattare la partita dell'andata".

"Rangnick non era un profilo da Milan come dice Maldini? Faccio come Ibra, non lo conosco (Ride NDR). Però sono sicuro che Paolo lo conosce meglio di me"

Credo che Maldini sia consapevole del fatto che serva rinforzare la rosa e lo farà, compatibilmente con quello che sarà il budget messo a disposizione dai vertici.
 

Zenos

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"deve scegliere se vivere da protagonista o da outsider"
Tutto qui non serve aggiungere altro.
 

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