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Albertini:"Il derby dà la svolta. Ibra ha tolto pressione".
Albertini intervistato da Tuttosport in edicola oggi, 6 febbraio, sul derby di Milano:"Come ci si cala nello spirito?Sono ragazzi abituati a giocare partite speciali. In città si percepisce l’interesse dei tifosi. Il calciatore deve rendersi conto che non vale solo tre punti, ma spesso è la svolta della stagione. Il derby dà consapevolezza più di ogni partita. Quando perdi, pensi ai tre punti. Quando vinci, sposta molto di più. Bisogna osare. Io il pareggio lo toglierei dal derby".
"Ibra? C’era qualche dubbio su età e condizione fisi- ca. Ma si poteva immaginare che avrebbe portato una spinta emotiva importante. Ha tolto pressione ai compagni di squadra, alcuni dei quali molto giovani, che così hanno potuto giocare con più serenità mostrando meglio le proprie qualità. La cosa bella è poi che a tutto ciò Ibra ha aggiunto anche prestazioni notevoli e gol".
"Lukaku? Fra questi due è oggettivamente una sfida fra giganti, ma il derby tendenzialmente lo vince la squadra che sbaglia di meno".
"Vittoria Milan per la Champions? Magari è un’utopia, ma il Milan ha l’obbligo di pensare di arrivare quarto. Non si può lavorare solo per trovare la continuità o per gestire. Berlusconi ci ha insegnato che bisogna sempre puntare al massimo, senza porsi limiti. Il Milan non deve togliersi dal- la testa il quarto posto. Solo così, di fronte a una delusione, quando farà il bilancio potrà almeno porre i presupposti per riuscirci l’anno prossimo, capendo cosa va e cosa no. Per il Milan è fondamentale il fattore psicologico. Questo derby deve essere la scintilla per accendere il gas e andare".
"Le difficoltà in regia?È uno di quei ruoli per cui si può dire che la squadra gioca male per ché il regista non ingrana, ma anche viceversa. Da Biglia mi aspettavo di più, quello della Lazio era diverso. Ma Bennacer sta crescendo, ha fatto intravedere del potenziale, poi dipenderà da lui".
"Boban e Maldini dirigenti? Stanno lavorando al massimo per l’amore del- la maglia che hanno indossato, gestendo anche momenti non facili. Sul loro impegno metto la mano sul fuoco".
"Daniel Maldini? Ma non solo a casa Maldini, penso che questa dinastia di tre generazioni sia una storia meravigliosa per il calcio mondiale. Io conosco bene il Daniel bambino, ma tutti mi dicono che è un calciatore di gran talento":
"L'addio a San Siro? Inter e Milan meritano uno stadio diverso, questo è un monumento della città ma non è più adeguato agli standard mondiali. Poi mi pare una storia anomala quella di condividere un impianto nuovo".
Albertini intervistato da Tuttosport in edicola oggi, 6 febbraio, sul derby di Milano:"Come ci si cala nello spirito?Sono ragazzi abituati a giocare partite speciali. In città si percepisce l’interesse dei tifosi. Il calciatore deve rendersi conto che non vale solo tre punti, ma spesso è la svolta della stagione. Il derby dà consapevolezza più di ogni partita. Quando perdi, pensi ai tre punti. Quando vinci, sposta molto di più. Bisogna osare. Io il pareggio lo toglierei dal derby".
"Ibra? C’era qualche dubbio su età e condizione fisi- ca. Ma si poteva immaginare che avrebbe portato una spinta emotiva importante. Ha tolto pressione ai compagni di squadra, alcuni dei quali molto giovani, che così hanno potuto giocare con più serenità mostrando meglio le proprie qualità. La cosa bella è poi che a tutto ciò Ibra ha aggiunto anche prestazioni notevoli e gol".
"Lukaku? Fra questi due è oggettivamente una sfida fra giganti, ma il derby tendenzialmente lo vince la squadra che sbaglia di meno".
"Vittoria Milan per la Champions? Magari è un’utopia, ma il Milan ha l’obbligo di pensare di arrivare quarto. Non si può lavorare solo per trovare la continuità o per gestire. Berlusconi ci ha insegnato che bisogna sempre puntare al massimo, senza porsi limiti. Il Milan non deve togliersi dal- la testa il quarto posto. Solo così, di fronte a una delusione, quando farà il bilancio potrà almeno porre i presupposti per riuscirci l’anno prossimo, capendo cosa va e cosa no. Per il Milan è fondamentale il fattore psicologico. Questo derby deve essere la scintilla per accendere il gas e andare".
"Le difficoltà in regia?È uno di quei ruoli per cui si può dire che la squadra gioca male per ché il regista non ingrana, ma anche viceversa. Da Biglia mi aspettavo di più, quello della Lazio era diverso. Ma Bennacer sta crescendo, ha fatto intravedere del potenziale, poi dipenderà da lui".
"Boban e Maldini dirigenti? Stanno lavorando al massimo per l’amore del- la maglia che hanno indossato, gestendo anche momenti non facili. Sul loro impegno metto la mano sul fuoco".
"Daniel Maldini? Ma non solo a casa Maldini, penso che questa dinastia di tre generazioni sia una storia meravigliosa per il calcio mondiale. Io conosco bene il Daniel bambino, ma tutti mi dicono che è un calciatore di gran talento":
"L'addio a San Siro? Inter e Milan meritano uno stadio diverso, questo è un monumento della città ma non è più adeguato agli standard mondiali. Poi mi pare una storia anomala quella di condividere un impianto nuovo".