Dunque, proviamo ad analizzare le idee di Montella.
1) Per quanto riguarda la fase difensiva, Montella predilige giocare con la difesa alta e attuare un pressing ultraoffensivo per tentare di recuperare subito il pallone, con l'intenzione di mantenere la squadra corta, più o meno nel giro di 30 metri.
2) Recuperare subito il pallone è funzionale, poi, alla fase di costruzione della manovra; infatti, Montella vuole recuperare subito il pallone per poterlo controllare e costruire con pazienza, con una trama di passaggi corti palla a terra; nel caso, poi, la costruzione debba partire dal portiere, allora la scelta preferita è partire sempre palla a terra attraverso una costruzione bassa.
3) In fase di costruzione, dunque, Montella preferisce optare per le vie centrali del campo e, di conseguenza, anche la fase offensiva tende fortemente al palleggio e al fraseggio; di fatto le squadre del tecnico prediligono triangoli, uno-due e scambi rapidi nei pressi dell’area di rigore, piuttosto che ricercare la profondità, che viceversa, viene garantita dalle corsie esterne, le quali, a loro volta, garantiscono anche ampiezza, dal momento che la costruzione si scioglie lungo le vie centrali; nella fase offensiva, quindi, Montella è molto barceloniano, con la ricerca di una punta di manovra, se non di un vero falso nueve, che a Firenze trovò, anche soltanto per 6 mesi, in Pepito Rossi.
Ora, quest idee le possono avere tutti, anche noi sul forum, ma la differenza fra un utente appassionato e un allenatore la fanno i risultati sul campo; e Montella li ha ottenuti questi risultati? Direi proprio di sì; infatti, ripeto: il Catania di Montella, soprannominato "il piccolo Barcellona", seguendo questi principi di gioco, con giocatori di tecnica come Almiron, Lodi, Barrientos e Gomez, arrivò all'undicesimo posto in campionato; quindi il turno della Fiorentina, con la quale Montella ottiene tre quarti posto di fila, oltre ad un ottavo di Europa League (eliminato dalla Juventus di Conte) e una semifinale di Europa League (eliminato dal Siviglia di Emery).
Adesso, obiettivamente, vi pare che Montella potesse ottenere di più con il Catania o con la Fiorentina? È questo il punto su cui io premo, cioè sulle potenzialità delle sue società.
Io sono fermamente convinto dei limiti della Fiorentina e non dei limiti di Montella; infatti in cosa peccava la viola? Innanzitutto veniva spesso a mancare la compattezza in fase di pressing alto e venivano spesso a mancare le coperture preventive per la difesa della profondità, che rendevano più pericolose del dovuto le ripartenze avversarie; e questo perché secondo voi? Perché i giocatori erano quello che erano. Rodriguez, Tomovic e Savic, ok, buoni giocatori ma niente di più.
Il centrocampo dei Valero, dei Pizarro e degli Aquilani, invece, era troppo leggerino; infatti con questa filosofia di gioco due sono le cose: o controlli il pallone per il 60% ed oltre, schiacciando letteralmente l'avversario (cosa impossibile se non ti chiami Bayern o Barcellona), oppure, nelle fasi di non possesso hai i giocatori adeguati per reggere l'urto avversario, recuperare di nuovo palla e ricominciare; e anche qui io vedo limiti dei giocatori, perché Pizarro, Aquilani e Valero, ok, erano buoni giocatori, tecnici, ma non erano Iniesta e Xavi tecnicamente e, soprattutto, erano dei pesi piuma; infatti proviamo a guardare ad altri tecnici italiani che sono orientati ad una filosofia di possesso, come Sarri e Spalletti ad esempio: Sarri può vantare un giocatore come Allan, ma anche un giocatore come Hamsik, mentre Spalletti c'ha Nainggolan e De Rossi.
Bene, io alla luce di tutto ciò ho immensa fiducia in Montella, purché gli venga data una rosa competitiva, altrimenti faremo la fine della sua Fiorentina, se non una fine peggiore: garantito.