Se si passa a guerre limitate per destabilizzare ambienti ricchi di risorse e "sfoltire" (parola brutale, ma così è ) i poveri, non c'è più bisogno del reimpasto mondiale generale ogni tot tempo. Il benessere, lo si è capito, può essere condiviso da tutti gli Occidentali più qualche altra eccezione, grazie anche all'automazione industriale che ha reso meno necessaria la salvaguardia della manodopera a basso costo.
Nessuno però 50 anni fa si aspettava la crescita della Cina e più in generale del sud-est asiatico come variabile impazzita, l'esponenziale crescita demografica, il problema dei terreni coltivabili e dell'acqua che sarà il fattore che determinerà la prossima guerra mondiale.