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Il solito Massimo Ambrosini, questa volta a Fanpage:"Sono stato giocatore del Milan per 18 anni ed è stato un enorme privilegio, un enorme orgoglio che mi porterò per tutta la vita. Sono grato perché ho avuto la fortuna di imparare dai migliori. Sono arrivato che ero un ragazzino di 18 anni a cui avevano dato le chiavi del più bel Luna Park dell'universo e ho avuto il privilegio di apprendere tante cose, oltre ad aver vissuto momenti bellissimi per la mia carriera. Ho avuto poi la possibilità di provare a far capire quello che avevo assorbito in tanti anni e cosa ha significato stare a contatto con personalità di altissimo livello".
"Maldini? Penso che in giro per il mondo, di fianco al rosso e al nero, ci sia la faccia di Paolo Maldini che è cuore e bandiera del Milan. Chi prova a nominare Paolo accostandolo al Milan in maniera negativa non sa cosa Paolo è stato per il Milan e cosa il Milan è stato per Paolo".
"Ballardini? Dal punto di vista corporativo è stato l'allenatore più importante per me, hai la fortuna di farti seguire da un allenatore che in una fase importante, come quella dai 15 ai 18 anni, ti aiuta ad apprendere tante cose e in modo definitivo. Mi ha insegnato molte cose che avrei messo in pratica negli anni dopo".
“Ancelotti? Ha una sensibilità e una competenza uniche. E non è solo un gestore. Quando c'era da allenare e da dare le indicazioni mi faceva sentire importante".
"Allegri? È un allenatore bravo, capace, molto furbo, con delle intuizioni da un uomo scaltro. Con noi ha dimostrato come sia in grado di maneggiare una delle cose più importanti del calcio, la personalità dei grandi calciatori".
"Cosa mi è rimasto di Baggio? L'umanità. Nonostante io avessi 18 anni e fossi giovanissimo, quando scherzava nello spogliatoio sentivo di avere vicino una persona genuina come un bambino. Che ha vissuto in un certo modo la sua carriera. Gli piaceva anche fare le battute dei film cult italiani, scherzavamo su quelle di Fantozzi… Nonostante la sua aura divina in tutti i sensi, Roberto è sempre stato un uomo, una persona estremamente normale".
"Maldini? Penso che in giro per il mondo, di fianco al rosso e al nero, ci sia la faccia di Paolo Maldini che è cuore e bandiera del Milan. Chi prova a nominare Paolo accostandolo al Milan in maniera negativa non sa cosa Paolo è stato per il Milan e cosa il Milan è stato per Paolo".
"Ballardini? Dal punto di vista corporativo è stato l'allenatore più importante per me, hai la fortuna di farti seguire da un allenatore che in una fase importante, come quella dai 15 ai 18 anni, ti aiuta ad apprendere tante cose e in modo definitivo. Mi ha insegnato molte cose che avrei messo in pratica negli anni dopo".
“Ancelotti? Ha una sensibilità e una competenza uniche. E non è solo un gestore. Quando c'era da allenare e da dare le indicazioni mi faceva sentire importante".
"Allegri? È un allenatore bravo, capace, molto furbo, con delle intuizioni da un uomo scaltro. Con noi ha dimostrato come sia in grado di maneggiare una delle cose più importanti del calcio, la personalità dei grandi calciatori".
"Cosa mi è rimasto di Baggio? L'umanità. Nonostante io avessi 18 anni e fossi giovanissimo, quando scherzava nello spogliatoio sentivo di avere vicino una persona genuina come un bambino. Che ha vissuto in un certo modo la sua carriera. Gli piaceva anche fare le battute dei film cult italiani, scherzavamo su quelle di Fantozzi… Nonostante la sua aura divina in tutti i sensi, Roberto è sempre stato un uomo, una persona estremamente normale".