Platini:"Senza il FPF i club oggi sarebbero falliti".

A.C Milan 1899

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La vera oscenità del fpf, come ho detto tante volte, è il fatto che impedisce ai club, ed in definitiva anche alle leghe di investire e crescere.

Molti citano a sproposito le regole delle leghe americane che sarebbero simili, come ratio, al fpf. Tutto falso.

Le leghe americane, a differenza del calcio europeo si basano su 4 pilastri che in Europa mancano del tutto.

Salary cup

Draft

Assenza di costi dei cartellini

Equa distribuzione delle risorse economiche

Il draft è difficile da instaurare però gli altri meccanismi si possono inserire e ne guadagnerebbe l'equità e lo spettacolo. Ma dubito che le big accetterebbero queste misure. Specie una distribuzione più egualitaria delle risorse senza le quali non si sosterrebbero. Però è evidente che senza cartellini e col salary cup avere risorse extra ti servirebbe a poco. Avere più risorse non sarebbe più un fatto determinante.

Cose elementari. Ma che i geniali ideatori del fpf non le hanno considerate.

Esattamente.

Nel 2019/2020 vedevi una partita del Real o City o Barça e vedevi in panchina i vari Bale, Sane e compagnia.

Inevitabile pensare, di fronte ad una roba del genere, che a perdere sia il calcio, perché uno come Bale giocasse per dire a Berlino o Marsiglia o Valencia porterebbe migliaia di tifosi e interesse.

Invece nel 2019/2020 ad inizio campionato guardavi il Milan, una realtà storicamente inferiore a nessuna in Europa e nel mondo, Real a parte, e in campo non c’era un campione, nemmeno l’ombra (tranne il portiere, e solo perché proveniente dal vivaio e strapagato).

Questo nelle leghe americane non succede per regolamento, anche le franchigie più sfigate hanno grandi giocatori o i migliori rookies. Altro che FPF.

L’FPF fa l’esatto opposto, concentra tutto il talento in 7/8 squadre, e le altre sono chiamate a fare miracoli (sportivi o chimici) per starle dietro, visto che reperire talento possedendo la metà o meno delle risorse di questi club è roba difficilissima.

Il Milan avrebbe ancora il potenziale per inserirsi nell’elite ed essere tra i club avvantaggiati dall’FPF, vedere qui

Non te lo dico perchè altrimenti parti con i voli di fantasia.

Diciamo che un Milan che compete nelle fasi avanzate di CL, con uno stadio avanzato, una struttura commerciale strutturata e organizzata, con un campionato di serie A che ritrovate le Milanesi di fianco alla Juve e magari con l'arrivo della Roma e di altri investitori esteri che portano stadi nuovi aumenta il suo appeal, non può stare molto lontano dal Real Madrid come ricavi e certamente sopra Barcellona, Bayern e PSG.
La Premier, come detto, è un'altra questione, ma questo interessa tutti i club europei.

Ciò non toglie che il sistema sia scorretto, perché se un miliardario si fosse innamorato della Samp di Mantovani e volesse portarla dove nemmeno lui è riuscito, cioè sul tetto del mondo, oggi non solo non potrebbe mai farlo, ma non potrebbe mai nemmeno portarli a giocarsi una semifinale o una finale (salvo miracoli stile Atalanta sui quali però è ancora lecito porsi riserve sulla loro origine, e che comunque avranno vita breve, o qualcuno crede che l’Atalanta con le sue risorse potrà essere una contender regolare per lo scudetto nel corso dei decenni e magari alzare coppe campioni? Si, come no. Fermo restando che non hanno ancora vinto un quarzo e probabilmente alla fine del loro “ciclo” il loro palmares sarà ancora fermo ad una Coppa Italia datata 1963 ). Anche solo replicare quanto fatto dalla Samp di Mantovani ad inizio anni ‘90 oggi sarebbe impossibile anche per Jeff Bezos.
 

mandraghe

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Esattamente.

Nel 2019/2020 vedevi una partita del Real o City o Barça e vedevi in panchina i vari Bale, Sane e compagnia.

Inevitabile pensare, di fronte ad una roba del genere, che a perdere sia il calcio, perché uno come Bale giocasse per dire a Berlino o Marsiglia o Valencia porterebbe migliaia di tifosi e interesse.

Invece nel 2019/2020 ad inizio campionato guardavi il Milan, una realtà storicamente inferiore a nessuna in Europa e nel mondo, Real a parte, e in campo non c’era un campione, nemmeno l’ombra (tranne il portiere, e solo perché proveniente dal vivaio e strapagato).

Questo nelle leghe americane non succede per regolamento, anche le franchigie più sfigate hanno grandi giocatori o i migliori rookies. Altro che FPF.


Un po' come se i Lakers oltre a LeBron e Davis ingaggiassero Durant, Leonard e Curry. E tenessero in panchina Lilliard, Jokic e Klay Thompson. Ci sarebbe una rivoluzione delle altre squadre ed anche dei fans della NBA. Un'ipotesi simile in USA è una bestemmia.

E' evidente che alcune squadre per tradizione e per ampiezza di mercato saranno comunque più vincenti e più ricche di altre, perché una squadra di Los Angeles avrà comunque maggiori possibilità di una squadra dell'Iowa o dell'Idaho. Però il sistema di pesi e contrappesi fa sì che anche le franchigie più piccole possano competere. Cito ad esempio i Thunders che arrivano in finale di conference, come Denver quest'anno. Due franchigie che possono essere paragonate all'Udinese o al Sassuolo come storia.
 
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Esattamente.

Nel 2019/2020 vedevi una partita del Real o City o Barça e vedevi in panchina i vari Bale, Sane e compagnia.

Inevitabile pensare, di fronte ad una roba del genere, che a perdere sia il calcio, perché uno come Bale giocasse per dire a Berlino o Marsiglia o Valencia porterebbe migliaia di tifosi e interesse.

Invece nel 2019/2020 ad inizio campionato guardavi il Milan, una realtà storicamente inferiore a nessuna in Europa e nel mondo, Real a parte, e in campo non c’era un campione, nemmeno l’ombra (tranne il portiere, e solo perché proveniente dal vivaio e strapagato).

Questo nelle leghe americane non succede per regolamento, anche le franchigie più sfigate hanno grandi giocatori o i migliori rookies. Altro che FPF.

L’FPF fa l’esatto opposto, concentra tutto il talento in 7/8 squadre, e le altre sono chiamate a fare miracoli (sportivi o chimici) per starle dietro, visto che reperire talento possedendo la metà o meno delle risorse di questi club è roba difficilissima.

Il Milan avrebbe ancora il potenziale per inserirsi nell’elite ed essere tra i club avvantaggiati dall’FPF, vedere qui



Ciò non toglie che il sistema sia scorretto, perché se un miliardario si fosse innamorato della Samp di Mantovani e volesse portarla dove nemmeno lui è riuscito, cioè sul tetto del mondo, oggi non solo non potrebbe mai farlo, ma non potrebbe mai nemmeno portarli a giocarsi una semifinale o una finale (salvo miracoli stile Atalanta sui quali però è ancora lecito porsi riserve sulla loro origine, e che comunque avranno vita breve, o qualcuno crede che l’Atalanta con le sue risorse potrà essere una contender regolare per lo scudetto nel corso dei decenni e magari alzare coppe campioni? Si, come no). Anche solo replicare quanto fatto dalla Samp di Mantovani ad inizio anni ‘90 oggi sarebbe impossibile anche per Jeff Bezos.

Un po' come se i Lakers oltre a LeBron e Davis ingaggiassero Durant, Leonard e Curry. E tenessero in panchina Lilliard, Jokic e Klay Thompson. Ci sarebbe una rivoluzione delle altre squadre ed anche dei fans della NBA. Un'ipotesi simile in USA è una bestemmia.

E' evidente che alcune squadre per tradizione e per ampiezza di mercato saranno comunque più vincenti e più ricche di altre, perché una squadra di Los Angeles avrà comunque maggiori possibilità di una squadra dell'Iowa o dell'Idaho. Però il sistema di pesi e contrappesi fa sì che anche le franchigie più piccole possano competere. Cito ad esempio i Thunders che arrivano in finale di conference, come Denver quest'anno. Due franchigie che possono essere paragonate all'Udinese o al Sassuolo come storia.

In veritá la radice del problema sta nel tipo di struttura.

In USA l’organizzazione e le regole sono definite dall’associazione dei club, ossia la Lega, che definisce le regole e il loro rispetto sotto forma contrattuale (quindi se le violi, paghi).

In Europa siamo ancora legate alle federazioni, con campionati nazionali, promozioni e retrocessioni.

Se vuoi stabilire un set di regole uniformi e rispettate, l’unica via é quella della lega europea indipendente dalle federazioni (come in USA).

Lo vogliamo?
 

Igor91

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Michelle Platini loda il "suo" FPF. Le dichiarazioni al Festival dello Sport:"La storia del Manchester City non era una cosa di Fair Play ma dire cose non giuste. Era una cosa disciplinare. Il FFP lo abbiamo fatto per ridurre i debiti dei club. Dopo si sono aggiunte cose non obbligatorie che si possono togliere facilmente. I debiti dei club sono scesi e meno male perchè con il Covid-19 sarebbero falliti".

Tetto salariale, abolizione del costo dei cartellini e obbligo di schierare almeno 3 giocatori dal vivaio in campo.
Volete un calcio progressista? È questa la via.
 

A.C Milan 1899

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In veritá la radice del problema sta nel tipo di struttura.

In USA l’organizzazione e le regole sono definite dall’associazione dei club, ossia la Lega, che definisce le regole e il loro rispetto sotto forma contrattuale (quindi se le violi, paghi).

In Europa siamo ancora legate alle federazioni, con campionati nazionali, promozioni e retrocessioni.

Se vuoi stabilire un set di regole uniformi e rispettate, l’unica via é quella della lega europea indipendente dalle federazioni (come in USA).

Lo vogliamo?

Ci potrebbe stare, però bisognerebbe comunque preservare i campionati, per me. E il motivo è quello che ti dicevo l’altro giorno: anche facendo un’unica Lega europea e portando i club a giocare solo in quella ci sarebbero comunque troppe poche partite l’anno (ipotizzando una superlega da 20 club ce ne sarebbero 38 per club), e quindi i ricavi sarebbero comunque problematici. Inoltre non puoi pensare di eliminare l’eliminazione diretta, che è il sale delle competizioni europee e ciò che ne alimenta la magia, oltre al fatto che vi partecipino i club più forti. Inoltre fare un girone unico con playoff non funzionerebbe, perché non puoi fare i playoff al meglio delle sette partite come in NBA, quindi un ipotetico PSG che arriva sesto nella regular season e poi azzecca il filotto giusto nei playoff da andata e ritorno (ripeto, nel calcio i playoff al meglio delle sette partite sono inattuabili) saprebbe di truffa, o meglio, difficilmente sarebbero riconosciuti veri campioni d’Europa, anche se lo sarebbero de iure.

In ultimo, ma non per importanza, non puoi dare ai più grandi club al mondo una sola competizione “vincibile”.

Il Real Madrid rimase 32 anni senza vincere una Champions, dal 1966 al 1998, nonostante ben 16 partecipazioni, 8 semifinali e 1 finale durante quel trentennio abbondante (16 partecipazioni perché allora partecipavano solo i campioni nazionali). Cosa ne sarebbe stato del Real se durante quei 32 anni non avessero vinto nulla di nulla, e avessero partecipato solo alla Champions e non al campionato spagnolo e alla UEFA (vinta da loro due volte in quel lasso di tempo)?

Lo stesso può dirsi del Milan: cosa ne sarebbe stato di noi se nei 20 anni tra la seconda a Madrid e la terza a Barcellona fossimo rimasti a zeru tituli, invece che vincere 2 scudetti, lottare per svariati campionati rubatici (vedere mia firma), vincere una coppa delle coppe (all’epoca la seconda competizione europea per importanza, e rimarrà tale fino alla sua abolizione, con buona pace della Coppa UEFA e di sfinteristi e gobbi) e svariate coppe Italia? O cosa ne sarebbe stato del Bayern nei 26 anni di dry spell finita l’era Beckembauer fino al ritorno al trionfo a San Siro nel 2001, senza la Bundesliga?

La Champions è la più bella e grande competizione del mondo, ma è anche la più difficile (lo era già quando partecipavano solo i campioni, vedi esempio della dry spell madridista nonostante i mezzi economici sempre avuti dal Real, figuriamoci dal 1999 in poi quando sono state accolte anche le prime quattro dei principali campionati), e i club non possono permettersi di partecipare solo ad essa e a nessun altra competizione, anche perché se non la vincono per decenni (e può succedere, eccome, come dimostra la storia) poi cadono nell’oblio se non hanno altre “vittorie minori” ma sempre vittorie con cui alimentare la fiammella.

Quindi io direi di si ad una superlega europea, con le seguenti condizioni: aumento delle partite europee e diminuzione delle partite nazionali (4 gironi da 8 squadre in Champions poi eliminazione diretta e campionati a 16 squadre) ma i campionati DEVONO essere preservati. No categorico alla Superlega intesa come girone unico e all’uscita definitiva dei top club dai campionati nazionali, per i motivi succitati. Poi se per fare tutto ciò si deve arrivare ad una gestione sovranazionale ed europea della questione mi sta pure bene.
 
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Tardelli. ;)

Ha affermato esplicitamente “io non ho mai vinto la Coppa dei Campioni”.
In compenso, da allenatore, ha perso un derby 6 a 0... :diavolo:


Ps: mi piacerebbe vedere il lunghissimo elenco di club che partecipavano a competizioni europee e che hanno dovuto abbandonarle in corsa perché falliti. Dal 1955, primo anno di coppa dei campioni, al 2009, anno di introduzione del FPF, ce ne saranno tantissimi... O no?
 
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