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Lui pensa di recuperare almeno un paio di punti percentuale (ma sono i sondaggisti che glielo dicono), millantando una cessione, a dei ricconi che rifanno la squadra, dai tifosi milanisti che adesso lo odiano e non lo voterebbero mai. Io poi vorrei conoscere un malato di mente che vota Berlusconi, perchè gli compra Ibra o vende ai cinesi, ma evidentemente ci sono.
#VIAGLIINFAMIDALMILAN
In questa vicenda della vendita del Milan al consorzio cinese sto vedendo molta meno coreografia da 'Italians' rispetto allo scorso anno. La sobrietà di tutti i protagonisti, mancata lo scorso anno per la sciente volontà di Mr. Bee di esibire la sua verità rivoluzionaria sul Milan attraverso i microfoni di Alciato e Sky, cui veniva affidata la regia mediatica in tempo reale di una presunta trattativa da un miliardo di euro, così attirandosi la naturale antipatia di Marina Berlusconi, che sulla discrezione ed il riserbo ha costruito le migliori transazioni della sua storia imprenditoriale, da Premium a Rcs Libri. La costruzione dal basso di questa operazione, con lo schema classico di un conferimento di incarico ad un procacciatore d'affari con vastissima conoscenza del mercato delle acquisizioni sportive, la individuazione di una proposta compatibile con le preferenze accordate da Fininvest (Fininvest intesa come Silvio e Marina Berlusconi), la sua analisi, l'avvio di un negoziato secondo i canoni della contrattualistica d'affari internazionale. Le ragioni vere di questa scelta, non quella avventuristica dello scorso anno di chi dice 'non ho necessità di vendere ma se vedo una buona occasione cerco di guadagnarci, a patto che il controllo sia mio', ma quella, realistica, di chi dice 'non posso non vendere perché non ce la faccio ad andare avanti se non a gravi costi, e dunque metto in conto di dover cedere il controllo'. Infine, la consapevolezza da parte di Berlusconi della rottura di quel legame forte tra la tifoseria ed il suo presidente, che gli aveva consentito, anche in un recente passato, di sopravvivere ai fallimenti tecnici che l'umore del tifoso medio aveva imputato a Galliani ed alle sue erronee scelte di mercato e di gestione del club. Non si potrebbe spiegare altrimenti la straordinaria decisione di Silvio, lui autoproclamatosi portatore del dono della infallibilità in quanto tale del capo, di dover pubblicamente spiegare su Facebook le sue ultime scelte su squadra ed allenatore, immolandosi teneramente, a mò di agnello sacrificale, alla disistima corale del suo popolo. Ora Silvio ha capito, sta capendo, ha agito, ed agirà. Alla fine, per lui rimane una vitale questione di seduzione, quella che ha voluto dispiegare una vita intera per vendere un tostapane o un programma di governo. E, in fondo a tutto, una questione di soldi.![]()
Non era la vendita in sé, ma le promesse conseguenti alla vendita. Berlusca in campagna elettorale annunciò praticamente Ancelotti, parlando anche dello staff che si sarebbe portato. La trattativa poi fu condotta in maniera mediaticamente mooolto accurata, con Berlusca sempre in primo piano come il grande imprenditore che aveva fatto un affare magistrale, guadagnando una barca di soldi e tenendo la maggioranza.
Inutile dire che non ha funzionato, ma perché politicamente Berlusconi è stramorto e sepolto e non guadagnerebbe un voto nemmeno se trasformasse l'acqua in vino o la Boccassini in un'avvenente 18enne cubista brasiliana.
C'è anche da sottolineare che, tuttora, non si sa se effettivamente fosse una trattativa per la vendita del 48% del Milan o un modo per far rientrare i soldi del Berlusca in Italia. Le coincidenze che erano state trovate dall'Espresso erano inquietanti e il fatto che, una volta trovate ampio risalto sui media, la trattativa sia morta lentamente, fa pensare male.
Ora per quanto riguarda questa nuova trattativa è difficile dire se siamo difronte all'ennesimo spettacolino inglorioso, bisogna vedere come si porrà Fininvest e come si porrà Berlusconi. Ad oggi il loro silenzio fa ben sperare, ma in ogni caso è ancora il 20 aprile e di tempo per le buffonate circensi del Cavalier Pompetta c'è ancora tempo.
Filippo Inzaghi (proveniente da 5 partite, di cui 4 perse e 1 vinta): "Ho rivisto lo spirito giusto: una l'abbiamo vinta, le altre... le abbiamo giocate bene."
Gattuso : " il giorno che arrivò Kaka a Milanello ci guardammo tutti in faccia chiedendoci chi fosse quello sfigato con gli occhialini ,due ore dopo iniziammo la partitella. Primo pallone toccato da Kaka mi salta come nulla fosse arriva davanti a Nesta si sposta la palla e spara un missile all incrocio dei pali. Che ci crediate o meno in quel momento capii che avremmo rivinto la Champions guidati da quello sfigato con gli occhialini "
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