Van Basten vs Sacchi:"Non ha inventato nulla. Zero feeling".

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Una cosa è certa.
Quei giocatori del Milan con o senza Sacchi avrebbero e hanno vinto coppe e campionati comunque.

Sacchi senza quei giocatori non avrebbe vinto quello che ha vinto.

La verità sta comunque nel mezzo perchè se alla fine vinci, c'è poco da discutere, sia sul giocatore, sia sull'allenatore. C'è chi con i giocatori forti, non ha vinto.
 

Lineker10

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Nuovo attacco di Marco Van Basten a Sacchi:"Non c’è mai stato feeling personale tra me e lui. Non mi ha mai dato l’impressione di essere onesto nei rapporti umani. Non era mai diretto. Andava a zig zag. Quando non era contento di come ci allenavamo, se la prendeva con i giovani, con i più deboli, che magari invece erano in testa a tirare il gruppo. La storia l'hanno fatta i suoi giocatori. Quel Milan era una delle squadre più forti di sempre. Lui ha avuto una parte importante. Era bravo a farsi amici i giornalisti, ha saputo costruire una immagine da grande innovatore. Non ha inventato nulla. Il modulo che usava il Milan non era né rivoluzionario né offensivo. Schieravamo difensori eccezionali. A farci vincere così tanto è stata sempre la difesa, alla quale lui si applicava molto, dedicando invece poco tempo alla fase offensiva”.
Niente di nuovo.

Comunque non sono d'accordo. Probabilmente senza Sacchi avremmo vinto lo stesso, ma non avremmo scritto la storia, venendo poi eletti la migliore squadra del secolo dalla FIFA. E' vero anche che lui non ha inventato nulla, nel senso che i suoi principi di gioco giravano in varia misura nel calcio da diversi anni, con alterne fortune (d'altronde lo stesso Sacchi allenava il Parma in B, come Marchioro Maifredi Scoglio ed altri), ma lui proprio grazie ai giocatori ha fatto un terremoto nel calcio, rivoluzionandolo.

Le idee di Sacchi hanno reso il Milan eterno e immortale, imitato da tutti in ogni angolo del mondo. Oggi non è facile capire l'impatto che ebbe, fu una vera rivoluzione che porto a ripensare addirittura le regole del gioco. Il pressing, il fuorigioco, il retropassaggio al portiere... Chi ha vissuto e giocato negli anni 90 sa di cosa parlo.
Giusto per dare un'idea, a Italia 90 solo la Colombia giocava a zona. A USA 94 praticamente tutte lo facevano.

Il problema di Sacchi fu casomai il sacchismo, come di Guardiola è stato il guardiolismo, ovvero i tentativi di imitazione e in generale la moda che li ha seguiti.

In ogni caso si tratta di un dibattitto infinito che torna ogni tanto e piu o meno allo stesso modo.
 
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Sono cresciuto col mito del Milan di Sacchi, pur non avendolo vissuto in prima persona, per via dei racconti di mio padre e soprattutto delle tante VHS delle partite che lui registrava. Faccio quindi fatica ad esser obiettivo.
Tuttavia l'idea che mi sono fatto dopo aver guardato tante partite di quell'epoca è che il suo fosse un calcio molto dispendioso, che portava un po' a fiaccarci nelle competizioni lunghe. Al giorno d'oggi sarebbe inattuabile, per via del fatto che all'epoca si fischiavano fuorigioco oggi impensabili di gente che stava dall'altro lato del campo, e perché si ammoniva molto molto meno per i falli tattici, cui ricorrevamo sistematicamente appena saltata la prima linea di pressing.
Quando stavamo bene eravamo una roba inaudita e asfissiante, ma sono capitate anche imbarcate e giornate no in stile ultimo derby. So che quest'ultima sembra una bestemmia, ma andatevi a rivedere ad esempio Napoli-Milan 4-1 stagione 88/89, Maradona si inserisce da dietro il centrocampo nello spazio lasciato vuoto dai nostri tutti intenti a pressare in zona palla un po' alla ***.zo.
Penso che Capello abbia ottimizzato le risorse in maniera più efficiente e tra l'altro il Milan 91-92 è stato per me il più bello e spettacolare.

Resta il fatto che quello stile di gioco ci ha resi immortali, come giustamente sottolineato da @Lineker10

Una cosa però vorrei dirla: c'è questa opinione diffusa per cui Sacchi avrebbe vinto poco.
In campionato 1 scudetto, due secondi posti (uno all'ultima giornata sappiamo come) e un terzo posto.
Vinta l'unica supercoppa italiana cui si partecipò.
In campo internazionale vinto letteralmente TUTTO tranne la Coppa dei lampioni di Marsiglia.
Si poteva fare meglio in coppa italia, soprattutto la finale con la Juve.
Insomma, poco non mi pare.
 

vicky3464

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Ci sono allenatori che ti portano in mondi inesplorati, accade lo stesso in molte discipline. Pensate a Fosbury, Messico 68, arriva e salta a "pancia in su", qualcosa che non si era mai visto prima, e vince l'oro con 2.24 cm. E da quel momento nulla sara' piu' come prima. Sacchi e' tra questi precursori. Guardiola pure. Arrivano poi altri e affinano, limano, migliorano, ma il salto in avanti, quello che rende l'attimo precedente il presente preistoria, lo hanno gia' compiuto altri prima di te. Poi chiaro che il successo di una tale innovazione, nel calcio e' legato ai campioni che alleni, mentre in uno sport solitario dipende solo da te, e dai successi che conquisti. Da quel che leggo, e da quel poco che capisco, De Zerbi e' un altro innovatore, ma probabilmente sara' riconosciuto come tale dai posteri solo nella misura in cui riuscira' a vincere qualcosa, altrimenti il gioco che propone restera' un mero esercizio intellettuale, molto apprezzato, ma fine a se stesso. Un po' come se Fosbury fosse arrivato quarto, anziche' vincerle, quelle Olimpiadi.
 
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Marco il numero uno nel suo ruolo mai esistito, secondo me.
Da giocatore.

Da allenatore capisco perché, dopo questa intervista, ha fallito,
evidentemente non capiva il lavoro tattico che c'era dietro il gioco del Milan nel quale giocava e segnava, vincendo di tutto.
 
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Nuovo attacco di Marco Van Basten a Sacchi:"Non c’è mai stato feeling personale tra me e lui. Non mi ha mai dato l’impressione di essere onesto nei rapporti umani. Non era mai diretto. Andava a zig zag. Quando non era contento di come ci allenavamo, se la prendeva con i giovani, con i più deboli, che magari invece erano in testa a tirare il gruppo. La storia l'hanno fatta i suoi giocatori. Quel Milan era una delle squadre più forti di sempre. Lui ha avuto una parte importante. Era bravo a farsi amici i giornalisti, ha saputo costruire una immagine da grande innovatore. Non ha inventato nulla. Il modulo che usava il Milan non era né rivoluzionario né offensivo. Schieravamo difensori eccezionali. A farci vincere così tanto è stata sempre la difesa, alla quale lui si applicava molto, dedicando invece poco tempo alla fase offensiva”.
parole da rosicamento.

dai su, non stravolgiamo la realtà, c'è modo e modo di vincere e sacchi ci ha messo del suo in quella squadra immortale.
 
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Possiamo girarci attorno quanto vogliamo fatto sta che i destini degli allenatori è sempre in mano ai giocatori.sempre.

Sacchi avrebbe vinto con giocatori più scarsi? Neanche se avesse avuto la lampada magica. Erano i giocatori che facevano la differenza.

Nel calcio non si possono quasi mai fare confronti diretti, in quel Milan si.
E arrivato Capello e la squadra ha continuato a vincere con una filosofia diversa.quindi? Era Sacchi Capello o i giocatori i veri artefici?
 
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