Per ottenere risultati, c’è bisogno di un bravo allenatore e di buoni giocatori.
Giocatori discreti con un bravo allenatore possono ottenere più di quello che valgono realmente.
L’Atalanta di Gasperini è un esempio di questo tipo.
Lo è stata anche la prima Juve di Conte che con gente come Matri e Vucinic (e tanta fortuna) ha aperto un ciclo. E, per restare a Conte, anche la Nazionale degli Europei.
Quando hai una squadra di campioni, ti basta un allenatore che sfrutti bene le risorse, senza forzature. Con i fuoriclasse, è sufficiente uno che non faccia danni (ancora Juve, diciamo Allegri. E parlando di noi, Don Fabio. Probabilmente anche lo Zidane delle tre champions).
Ci sono poi rarissimi casi di squadre imbottite di fuoriclasse con in più un allenatore che ci mette qualcosa di speciale.
In questi casi si scrive la storia (l’Olanda di Michels, il Milan di Sacchi, il Barça di Guardiola, ad esempio).
Il Milan oggi si trova ad avere una squadra senza fuoriclasse, nemmeno in prospettiva.
I giocatori del Milan, presi ad uno ad uno, non sono però così inferiori a quelli che giocano nel Napoli, nelle romane o nell’Atalanta.
Se leggete le formazioni di queste squadre, non ci trovate nessun Maradona, nessun Falcao, nessuno Zico.
Proprio come nel Milan non trovate nessun Van Basten.
Napoli, Roma, Lazio, Atalanta ci sono superiori soprattutto perché sono allenate ed assemblate meglio di noi.
Il Milan avrebbe bisogno di un allenatore che sapesse ricavare dai giocatori che ci sono una squadra con una logica (come faceva, nei suoi limiti, Gattuso).
Questo probabilmente basterebbe per lottare con Napoli, Roma, Lazio ed Atalanta per le piazze tra la terza e la sesta.
Se poi questo allenatore riuscisse a far rendere i giocatori più di quello che valgono (alla Gasperini o alla Conte) ovviamente sarebbe ancora meglio.
Scegliendo Giampaolo si pensava di prendere un mister capace di "cavar sangue dalle rape" grazie a un gioco sofisticato.
Giampaolo però non è all’altezza della situazione.
Non è Sacchi. Non è Guardiola. Non è nemmeno Conte o Gasperini.
Ci sono troppe stranezze nel suo modo di lavorare.
L’idea che ci vogliano mesi e mesi per addestrare al suo gioco è sconcertante.
Cosa ci sarà mai di così difficile e anomalo da chiedere ai giocatori che vanno in campo? Da impedire per mesi e mesi di schierare Tizio o Caio?
E perché altri allenatori della stessa “scuola” di Giampaolo non hanno questi problemi? Nella Juve di Sarri i vari Ramsey, De Light ecc. giocano regolarmente. Sacchi ai sui tempi non aveva certo panchinato Gullit per 3 mesi per "rieducarlo".
Insomma, per inseguire fantasmagorici progetti tattici si è rinunciato in partenza alla soluzione “basica” che è quella di una razionale gestione dei giocatori a disposizione, con risultati semplicemente disastrosi.
Per questo, ora, affidare la squadra ad un umile gestore con un po’ di buon senso e senza troppi grilli per la testa (Ranieri, Allegri) sarebbe già un upgrade clamoroso.
Speriamo che in società ci arrivino al più presto, perché veramente gli allenatori "profetici" o spaccano o fanno disastri irrimediabili.
E Giampaolo non spacca.