Taremi: pro e contro e il super colpo nel 2024

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Tuttosport: sono giorni caldi sul mercato per il Milan, gli ultimi di un’estate che ha visto il club di via Aldo Rossi mandare in archivio la gestione Maldini-Massara per intraprendere una nuova strada che ha portato, finora, l’ingresso di nove volti nuovi. Il decimo, si augurano i tifosi, potrebbe avere le sembianze di Mehdi Taremi, centravanti iraniano del Porto che ieri sera è sceso in campo contro il Rio Ave. Il suo nome è tornato di prepotenza nelle cronache di mercato milaniste dopo averle riempite a luglio, quando il Milan decise di mollarlo per andare su Samuel Chukwueze a causa dell’unico slot per gli extracomunitari ancora a disposizione. L’equiparazione dei giocatori britannici a quelli comunitari ha fatto sì che il club, dopo il tesseramento di Ruben Loftus-Cheek, avesse un nuovo slot disponibile e così, vedendo che il giocatore non ha cambiato casacca, è tornato sulle sue tracce provando a fare leva su alcuni aspetti economici e temporali importanti. Taremi andrà in scadenza di contratto con il Porto il 30 giugno 2024 e questo viene visto come un fattore di vantaggio da Furlani, Moncada e D’Ottavio per ottenere un prezzo più basso rispetto ai 25 milioni che Pinto da Costa, presidente del Porto, chiede per il suo numero 9. Ma perché il Milan starebbe cercando di prendere Taremi? Vediamolo insieme.

In primis perché Olivier Giroud non è eterno. Il bomber francese, partito forte con tre gol in due partite, ha grandi stimoli personali (Europeo 2024) e di squadra ma, a 37 anni da compiere il 30 settembre, va gestito. Lo scorso anno, dove è stato spremuto oltre misura a causa del flop di Divock Origi, si sono palesati i limiti fisiologici di un classe ’86. Taremi sarebbe il co-titolare perfetto per caratteristiche fisiche e tecniche, oltre al fatto di non abbassare il livello anche in Europa, dove il centravanti iraniano ha già dimostrato di avere un buonissimo feeling. Inoltre, contro le squadre chiuse, sarebbe complicato affidare a Okafor o a Colombo il compito di ariete puro. Lo svizzero, per caratteristiche tecniche e fisiche, sembra più portato a fare il centravanti di manovra con squadre che lasciano spazi per correre, Colombo invece ha un deficit d’esperienza per reggere il doppio impegno Serie A-Champions League. Dunque, nell’immaginario comune, la coppia Giroud-Taremi sarebbe sicuramente stimolante e complementare per l’economia globale della squadra, che troverebbe nell’attaccante del Porto caratteristiche simili a quelle di Giroud, che ne faciliterebbero l’integrazione tattica.


L’eventuale arrivo di Taremi, inoltre, sbloccherebbe Lorenzo Colombo al Monza. Il club brianzolo osserva e attende novità, ben disposto a prendere in prestito l’attaccante milanista e a dargli un ruolo da protagonista. Un anno con Palladino giocando con continuità potrebbe poi restituire al Milan, nell’estate 2024, un giocatore finalmente pronto al 100% per entrare stabilmente nella rosa della prima squadra e rimanerci con un ruolo più da protagonista rispetto a quello da terzo elemento del pacchetto offensivo che ricopre attualmente. Ancora pochi giorni e sapremo se ci saranno sviluppi.

I dirigenti del Milan ci hanno pensato e tuttora ragionano su quale sia la cosa migliore da fare. Sicuramente, da metà giugno al 22 agosto, giorno dell’ufficialità del difensore Marco Pellegrino, nono acquisto del mercato rossonero, il centravanti fisico da alternare a Giroud non è stata una priorità. Il Milan, col budget a disposizione e i tanti soldi incassati dalla cessione di Tonali, ha preferito una strategia diversa di rafforzamento, puntando a rifare il centrocampo e andando a ridisegnare la fascia destra. Davanti si è deciso di dare fiducia a Giroud che il 30 settembre compirà 37 anni, ma che ad aprile si è meritato a suon di gol il rinnovo fino al 30 giugno 2024, quando spererà di essere con la sua Francia agli Europei in Germania. Già, perché l’Europeo è un obiettivo forte che stimolerà Giroud a dare il meglio in quest’annata. L’inizio è stato folgorante, con 3 reti in due gare, a dimostrazione che il “vecchio” Olivier, quando sta bene e può rendere al meglio, è una garanzia. E allora perché affiancargli un elemento ingombrante come Taremi?


L'ESTATE 2024
Ci sono sicuramente motivi che spingono il Milan a insistere sull’iraniano, ma se al 29 agosto siamo arrivati a questo punto è perché nella testa di Furlani, Moncada e D’Ottavio sono rimasti per molti giorni tanti dubbi. Innanzitutto perché sul mercato non è stato probabilmente trovato l’uomo giusto, per età, prospettive, caratteristiche, prezzo. Taremi è certamente un elemento di spessore, anche a livello internazionale, ma ha 31 anni e il Porto chiede una cifra importante per lasciarlo andare via, nonostante il contratto in scadenza nel 2024. Ha senso investire molto per lui, considerando che la prossima estate sarà proprio il centravanti l’obiettivo principale del mercato rossonero? Perché se in questo 2023 si è scelto di ritoccare la rosa, fra dieci mesi invece bisognerà per forza di cose prendere il grande “9”. Una figura che, per altro, molti tifosi del Diavolo invocano da tempo. Se nell’estate 2024 il Milan, magari dopo un’altra cessione importante, deciderà di investire 50-60 milioni per un super centravanti, cosa ne sarà di Taremi, a cui andrà fatto firmare un contratto per lo meno biennale, per non parlare di Giroud? Il francese, è vero, andrà in scadenza, ma oggi oltre a segnare e a guidare la squadra in mezzo all’area, rappresenta anche quella figura di leader carismatico lasciata vacante da Ibrahimovic. Nulla vieta di pensare che un Giroud, gestito e utilizzato da vice, possa dare il suo contributo anche nell’annata 2024-25.


NODO OKAFOR
E poi c'è un'altra questione, non di poco conto. Al di là di Colombo - andare a giocare gli farebbe bene, ovviamente, ma anche un anno di allenamenti con Giroud potrebbe giovargli -, cosa ne sarà di Okafor? Con Giroud e Taremi in mezzo, Pulisic e Chukwueze a destra, dove troverà spazio anche Romero; lo svizzero diventerebbe la terza opzione come punta e sarebbe il vice Leao. Ma Pioli, seppur facendolo rifiatare ogni tanto come giusto che sia, in quante partire rinuncerà a Leao?
 

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Tuttosport: sono giorni caldi sul mercato per il Milan, gli ultimi di un’estate che ha visto il club di via Aldo Rossi mandare in archivio la gestione Maldini-Massara per intraprendere una nuova strada che ha portato, finora, l’ingresso di nove volti nuovi. Il decimo, si augurano i tifosi, potrebbe avere le sembianze di Mehdi Taremi, centravanti iraniano del Porto che ieri sera è sceso in campo contro il Rio Ave. Il suo nome è tornato di prepotenza nelle cronache di mercato milaniste dopo averle riempite a luglio, quando il Milan decise di mollarlo per andare su Samuel Chukwueze a causa dell’unico slot per gli extracomunitari ancora a disposizione. L’equiparazione dei giocatori britannici a quelli comunitari ha fatto sì che il club, dopo il tesseramento di Ruben Loftus-Cheek, avesse un nuovo slot disponibile e così, vedendo che il giocatore non ha cambiato casacca, è tornato sulle sue tracce provando a fare leva su alcuni aspetti economici e temporali importanti. Taremi andrà in scadenza di contratto con il Porto il 30 giugno 2024 e questo viene visto come un fattore di vantaggio da Furlani, Moncada e D’Ottavio per ottenere un prezzo più basso rispetto ai 25 milioni che Pinto da Costa, presidente del Porto, chiede per il suo numero 9. Ma perché il Milan starebbe cercando di prendere Taremi? Vediamolo insieme.

In primis perché Olivier Giroud non è eterno. Il bomber francese, partito forte con tre gol in due partite, ha grandi stimoli personali (Europeo 2024) e di squadra ma, a 37 anni da compiere il 30 settembre, va gestito. Lo scorso anno, dove è stato spremuto oltre misura a causa del flop di Divock Origi, si sono palesati i limiti fisiologici di un classe ’86. Taremi sarebbe il co-titolare perfetto per caratteristiche fisiche e tecniche, oltre al fatto di non abbassare il livello anche in Europa, dove il centravanti iraniano ha già dimostrato di avere un buonissimo feeling. Inoltre, contro le squadre chiuse, sarebbe complicato affidare a Okafor o a Colombo il compito di ariete puro. Lo svizzero, per caratteristiche tecniche e fisiche, sembra più portato a fare il centravanti di manovra con squadre che lasciano spazi per correre, Colombo invece ha un deficit d’esperienza per reggere il doppio impegno Serie A-Champions League. Dunque, nell’immaginario comune, la coppia Giroud-Taremi sarebbe sicuramente stimolante e complementare per l’economia globale della squadra, che troverebbe nell’attaccante del Porto caratteristiche simili a quelle di Giroud, che ne faciliterebbero l’integrazione tattica.


L’eventuale arrivo di Taremi, inoltre, sbloccherebbe Lorenzo Colombo al Monza. Il club brianzolo osserva e attende novità, ben disposto a prendere in prestito l’attaccante milanista e a dargli un ruolo da protagonista. Un anno con Palladino giocando con continuità potrebbe poi restituire al Milan, nell’estate 2024, un giocatore finalmente pronto al 100% per entrare stabilmente nella rosa della prima squadra e rimanerci con un ruolo più da protagonista rispetto a quello da terzo elemento del pacchetto offensivo che ricopre attualmente. Ancora pochi giorni e sapremo se ci saranno sviluppi.

I dirigenti del Milan ci hanno pensato e tuttora ragionano su quale sia la cosa migliore da fare. Sicuramente, da metà giugno al 22 agosto, giorno dell’ufficialità del difensore Marco Pellegrino, nono acquisto del mercato rossonero, il centravanti fisico da alternare a Giroud non è stata una priorità. Il Milan, col budget a disposizione e i tanti soldi incassati dalla cessione di Tonali, ha preferito una strategia diversa di rafforzamento, puntando a rifare il centrocampo e andando a ridisegnare la fascia destra. Davanti si è deciso di dare fiducia a Giroud che il 30 settembre compirà 37 anni, ma che ad aprile si è meritato a suon di gol il rinnovo fino al 30 giugno 2024, quando spererà di essere con la sua Francia agli Europei in Germania. Già, perché l’Europeo è un obiettivo forte che stimolerà Giroud a dare il meglio in quest’annata. L’inizio è stato folgorante, con 3 reti in due gare, a dimostrazione che il “vecchio” Olivier, quando sta bene e può rendere al meglio, è una garanzia. E allora perché affiancargli un elemento ingombrante come Taremi?


L'ESTATE 2024
Ci sono sicuramente motivi che spingono il Milan a insistere sull’iraniano, ma se al 29 agosto siamo arrivati a questo punto è perché nella testa di Furlani, Moncada e D’Ottavio sono rimasti per molti giorni tanti dubbi. Innanzitutto perché sul mercato non è stato probabilmente trovato l’uomo giusto, per età, prospettive, caratteristiche, prezzo. Taremi è certamente un elemento di spessore, anche a livello internazionale, ma ha 31 anni e il Porto chiede una cifra importante per lasciarlo andare via, nonostante il contratto in scadenza nel 2024. Ha senso investire molto per lui, considerando che la prossima estate sarà proprio il centravanti l’obiettivo principale del mercato rossonero? Perché se in questo 2023 si è scelto di ritoccare la rosa, fra dieci mesi invece bisognerà per forza di cose prendere il grande “9”. Una figura che, per altro, molti tifosi del Diavolo invocano da tempo. Se nell’estate 2024 il Milan, magari dopo un’altra cessione importante, deciderà di investire 50-60 milioni per un super centravanti, cosa ne sarà di Taremi, a cui andrà fatto firmare un contratto per lo meno biennale, per non parlare di Giroud? Il francese, è vero, andrà in scadenza, ma oggi oltre a segnare e a guidare la squadra in mezzo all’area, rappresenta anche quella figura di leader carismatico lasciata vacante da Ibrahimovic. Nulla vieta di pensare che un Giroud, gestito e utilizzato da vice, possa dare il suo contributo anche nell’annata 2024-25.


NODO OKAFOR
E poi c'è un'altra questione, non di poco conto. Al di là di Colombo - andare a giocare gli farebbe bene, ovviamente, ma anche un anno di allenamenti con Giroud potrebbe giovargli -, cosa ne sarà di Okafor? Con Giroud e Taremi in mezzo, Pulisic e Chukwueze a destra, dove troverà spazio anche Romero; lo svizzero diventerebbe la terza opzione come punta e sarebbe il vice Leao. Ma Pioli, seppur facendolo rifiatare ogni tanto come giusto che sia, in quante partire rinuncerà a Leao?
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Tuttosport: sono giorni caldi sul mercato per il Milan, gli ultimi di un’estate che ha visto il club di via Aldo Rossi mandare in archivio la gestione Maldini-Massara per intraprendere una nuova strada che ha portato, finora, l’ingresso di nove volti nuovi. Il decimo, si augurano i tifosi, potrebbe avere le sembianze di Mehdi Taremi, centravanti iraniano del Porto che ieri sera è sceso in campo contro il Rio Ave. Il suo nome è tornato di prepotenza nelle cronache di mercato milaniste dopo averle riempite a luglio, quando il Milan decise di mollarlo per andare su Samuel Chukwueze a causa dell’unico slot per gli extracomunitari ancora a disposizione. L’equiparazione dei giocatori britannici a quelli comunitari ha fatto sì che il club, dopo il tesseramento di Ruben Loftus-Cheek, avesse un nuovo slot disponibile e così, vedendo che il giocatore non ha cambiato casacca, è tornato sulle sue tracce provando a fare leva su alcuni aspetti economici e temporali importanti. Taremi andrà in scadenza di contratto con il Porto il 30 giugno 2024 e questo viene visto come un fattore di vantaggio da Furlani, Moncada e D’Ottavio per ottenere un prezzo più basso rispetto ai 25 milioni che Pinto da Costa, presidente del Porto, chiede per il suo numero 9. Ma perché il Milan starebbe cercando di prendere Taremi? Vediamolo insieme.

In primis perché Olivier Giroud non è eterno. Il bomber francese, partito forte con tre gol in due partite, ha grandi stimoli personali (Europeo 2024) e di squadra ma, a 37 anni da compiere il 30 settembre, va gestito. Lo scorso anno, dove è stato spremuto oltre misura a causa del flop di Divock Origi, si sono palesati i limiti fisiologici di un classe ’86. Taremi sarebbe il co-titolare perfetto per caratteristiche fisiche e tecniche, oltre al fatto di non abbassare il livello anche in Europa, dove il centravanti iraniano ha già dimostrato di avere un buonissimo feeling. Inoltre, contro le squadre chiuse, sarebbe complicato affidare a Okafor o a Colombo il compito di ariete puro. Lo svizzero, per caratteristiche tecniche e fisiche, sembra più portato a fare il centravanti di manovra con squadre che lasciano spazi per correre, Colombo invece ha un deficit d’esperienza per reggere il doppio impegno Serie A-Champions League. Dunque, nell’immaginario comune, la coppia Giroud-Taremi sarebbe sicuramente stimolante e complementare per l’economia globale della squadra, che troverebbe nell’attaccante del Porto caratteristiche simili a quelle di Giroud, che ne faciliterebbero l’integrazione tattica.


L’eventuale arrivo di Taremi, inoltre, sbloccherebbe Lorenzo Colombo al Monza. Il club brianzolo osserva e attende novità, ben disposto a prendere in prestito l’attaccante milanista e a dargli un ruolo da protagonista. Un anno con Palladino giocando con continuità potrebbe poi restituire al Milan, nell’estate 2024, un giocatore finalmente pronto al 100% per entrare stabilmente nella rosa della prima squadra e rimanerci con un ruolo più da protagonista rispetto a quello da terzo elemento del pacchetto offensivo che ricopre attualmente. Ancora pochi giorni e sapremo se ci saranno sviluppi.

I dirigenti del Milan ci hanno pensato e tuttora ragionano su quale sia la cosa migliore da fare. Sicuramente, da metà giugno al 22 agosto, giorno dell’ufficialità del difensore Marco Pellegrino, nono acquisto del mercato rossonero, il centravanti fisico da alternare a Giroud non è stata una priorità. Il Milan, col budget a disposizione e i tanti soldi incassati dalla cessione di Tonali, ha preferito una strategia diversa di rafforzamento, puntando a rifare il centrocampo e andando a ridisegnare la fascia destra. Davanti si è deciso di dare fiducia a Giroud che il 30 settembre compirà 37 anni, ma che ad aprile si è meritato a suon di gol il rinnovo fino al 30 giugno 2024, quando spererà di essere con la sua Francia agli Europei in Germania. Già, perché l’Europeo è un obiettivo forte che stimolerà Giroud a dare il meglio in quest’annata. L’inizio è stato folgorante, con 3 reti in due gare, a dimostrazione che il “vecchio” Olivier, quando sta bene e può rendere al meglio, è una garanzia. E allora perché affiancargli un elemento ingombrante come Taremi?


L'ESTATE 2024
Ci sono sicuramente motivi che spingono il Milan a insistere sull’iraniano, ma se al 29 agosto siamo arrivati a questo punto è perché nella testa di Furlani, Moncada e D’Ottavio sono rimasti per molti giorni tanti dubbi. Innanzitutto perché sul mercato non è stato probabilmente trovato l’uomo giusto, per età, prospettive, caratteristiche, prezzo. Taremi è certamente un elemento di spessore, anche a livello internazionale, ma ha 31 anni e il Porto chiede una cifra importante per lasciarlo andare via, nonostante il contratto in scadenza nel 2024. Ha senso investire molto per lui, considerando che la prossima estate sarà proprio il centravanti l’obiettivo principale del mercato rossonero? Perché se in questo 2023 si è scelto di ritoccare la rosa, fra dieci mesi invece bisognerà per forza di cose prendere il grande “9”. Una figura che, per altro, molti tifosi del Diavolo invocano da tempo. Se nell’estate 2024 il Milan, magari dopo un’altra cessione importante, deciderà di investire 50-60 milioni per un super centravanti, cosa ne sarà di Taremi, a cui andrà fatto firmare un contratto per lo meno biennale, per non parlare di Giroud? Il francese, è vero, andrà in scadenza, ma oggi oltre a segnare e a guidare la squadra in mezzo all’area, rappresenta anche quella figura di leader carismatico lasciata vacante da Ibrahimovic. Nulla vieta di pensare che un Giroud, gestito e utilizzato da vice, possa dare il suo contributo anche nell’annata 2024-25.


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E poi c'è un'altra questione, non di poco conto. Al di là di Colombo - andare a giocare gli farebbe bene, ovviamente, ma anche un anno di allenamenti con Giroud potrebbe giovargli -, cosa ne sarà di Okafor? Con Giroud e Taremi in mezzo, Pulisic e Chukwueze a destra, dove troverà spazio anche Romero; lo svizzero diventerebbe la terza opzione come punta e sarebbe il vice Leao. Ma Pioli, seppur facendolo rifiatare ogni tanto come giusto che sia, in quante partire rinuncerà a Leao?
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Jack92

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Io non capisco il nodo okafor.
In primis è stata l’operazione economica piu bassa fra tutti gli acquisti (escluso Romero ovviamente), è stato fatto un investimento (non tanto oneroso) su un giocatore per il futuro.
Secondo me puo fare quello che faceva rebic, il
Jolly in tutte le posizioni.
Inoltre noi abbiamo sempre infortunati, quindi avere alternative valide è soltanto un bene (ricordiamoci saele titolare in semifinale di CL)
 

alexpozzi90

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Tuttosport: sono giorni caldi sul mercato per il Milan, gli ultimi di un’estate che ha visto il club di via Aldo Rossi mandare in archivio la gestione Maldini-Massara per intraprendere una nuova strada che ha portato, finora, l’ingresso di nove volti nuovi. Il decimo, si augurano i tifosi, potrebbe avere le sembianze di Mehdi Taremi, centravanti iraniano del Porto che ieri sera è sceso in campo contro il Rio Ave. Il suo nome è tornato di prepotenza nelle cronache di mercato milaniste dopo averle riempite a luglio, quando il Milan decise di mollarlo per andare su Samuel Chukwueze a causa dell’unico slot per gli extracomunitari ancora a disposizione. L’equiparazione dei giocatori britannici a quelli comunitari ha fatto sì che il club, dopo il tesseramento di Ruben Loftus-Cheek, avesse un nuovo slot disponibile e così, vedendo che il giocatore non ha cambiato casacca, è tornato sulle sue tracce provando a fare leva su alcuni aspetti economici e temporali importanti. Taremi andrà in scadenza di contratto con il Porto il 30 giugno 2024 e questo viene visto come un fattore di vantaggio da Furlani, Moncada e D’Ottavio per ottenere un prezzo più basso rispetto ai 25 milioni che Pinto da Costa, presidente del Porto, chiede per il suo numero 9. Ma perché il Milan starebbe cercando di prendere Taremi? Vediamolo insieme.

In primis perché Olivier Giroud non è eterno. Il bomber francese, partito forte con tre gol in due partite, ha grandi stimoli personali (Europeo 2024) e di squadra ma, a 37 anni da compiere il 30 settembre, va gestito. Lo scorso anno, dove è stato spremuto oltre misura a causa del flop di Divock Origi, si sono palesati i limiti fisiologici di un classe ’86. Taremi sarebbe il co-titolare perfetto per caratteristiche fisiche e tecniche, oltre al fatto di non abbassare il livello anche in Europa, dove il centravanti iraniano ha già dimostrato di avere un buonissimo feeling. Inoltre, contro le squadre chiuse, sarebbe complicato affidare a Okafor o a Colombo il compito di ariete puro. Lo svizzero, per caratteristiche tecniche e fisiche, sembra più portato a fare il centravanti di manovra con squadre che lasciano spazi per correre, Colombo invece ha un deficit d’esperienza per reggere il doppio impegno Serie A-Champions League. Dunque, nell’immaginario comune, la coppia Giroud-Taremi sarebbe sicuramente stimolante e complementare per l’economia globale della squadra, che troverebbe nell’attaccante del Porto caratteristiche simili a quelle di Giroud, che ne faciliterebbero l’integrazione tattica.


L’eventuale arrivo di Taremi, inoltre, sbloccherebbe Lorenzo Colombo al Monza. Il club brianzolo osserva e attende novità, ben disposto a prendere in prestito l’attaccante milanista e a dargli un ruolo da protagonista. Un anno con Palladino giocando con continuità potrebbe poi restituire al Milan, nell’estate 2024, un giocatore finalmente pronto al 100% per entrare stabilmente nella rosa della prima squadra e rimanerci con un ruolo più da protagonista rispetto a quello da terzo elemento del pacchetto offensivo che ricopre attualmente. Ancora pochi giorni e sapremo se ci saranno sviluppi.

I dirigenti del Milan ci hanno pensato e tuttora ragionano su quale sia la cosa migliore da fare. Sicuramente, da metà giugno al 22 agosto, giorno dell’ufficialità del difensore Marco Pellegrino, nono acquisto del mercato rossonero, il centravanti fisico da alternare a Giroud non è stata una priorità. Il Milan, col budget a disposizione e i tanti soldi incassati dalla cessione di Tonali, ha preferito una strategia diversa di rafforzamento, puntando a rifare il centrocampo e andando a ridisegnare la fascia destra. Davanti si è deciso di dare fiducia a Giroud che il 30 settembre compirà 37 anni, ma che ad aprile si è meritato a suon di gol il rinnovo fino al 30 giugno 2024, quando spererà di essere con la sua Francia agli Europei in Germania. Già, perché l’Europeo è un obiettivo forte che stimolerà Giroud a dare il meglio in quest’annata. L’inizio è stato folgorante, con 3 reti in due gare, a dimostrazione che il “vecchio” Olivier, quando sta bene e può rendere al meglio, è una garanzia. E allora perché affiancargli un elemento ingombrante come Taremi?


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Ci sono sicuramente motivi che spingono il Milan a insistere sull’iraniano, ma se al 29 agosto siamo arrivati a questo punto è perché nella testa di Furlani, Moncada e D’Ottavio sono rimasti per molti giorni tanti dubbi. Innanzitutto perché sul mercato non è stato probabilmente trovato l’uomo giusto, per età, prospettive, caratteristiche, prezzo. Taremi è certamente un elemento di spessore, anche a livello internazionale, ma ha 31 anni e il Porto chiede una cifra importante per lasciarlo andare via, nonostante il contratto in scadenza nel 2024. Ha senso investire molto per lui, considerando che la prossima estate sarà proprio il centravanti l’obiettivo principale del mercato rossonero? Perché se in questo 2023 si è scelto di ritoccare la rosa, fra dieci mesi invece bisognerà per forza di cose prendere il grande “9”. Una figura che, per altro, molti tifosi del Diavolo invocano da tempo. Se nell’estate 2024 il Milan, magari dopo un’altra cessione importante, deciderà di investire 50-60 milioni per un super centravanti, cosa ne sarà di Taremi, a cui andrà fatto firmare un contratto per lo meno biennale, per non parlare di Giroud? Il francese, è vero, andrà in scadenza, ma oggi oltre a segnare e a guidare la squadra in mezzo all’area, rappresenta anche quella figura di leader carismatico lasciata vacante da Ibrahimovic. Nulla vieta di pensare che un Giroud, gestito e utilizzato da vice, possa dare il suo contributo anche nell’annata 2024-25.


NODO OKAFOR
E poi c'è un'altra questione, non di poco conto. Al di là di Colombo - andare a giocare gli farebbe bene, ovviamente, ma anche un anno di allenamenti con Giroud potrebbe giovargli -, cosa ne sarà di Okafor? Con Giroud e Taremi in mezzo, Pulisic e Chukwueze a destra, dove troverà spazio anche Romero; lo svizzero diventerebbe la terza opzione come punta e sarebbe il vice Leao. Ma Pioli, seppur facendolo rifiatare ogni tanto come giusto che sia, in quante partire rinuncerà a Leao?
Colombo ha senso solo se non riesci ad arrivare a Taremi o chi per lui ed evitarti un Ekitike selvatico che sarebbe la stessa roba (profilo inesperto, magari anche superiore, ma che pagherebbe l'adattamento), ma non può aspirare oltre a essere una terza scelta (un po' come Romero e Pellegrino del resto). Okafor a ogni modo è più punta di Leao, anche se non è il "puntero" classico come Giroud o Taremi, ovviamente Pioli dovrebbe lavorarci e cambiare assetto con lui in avanti, ma non è impossibile. Ovvio, se vai di lancione con lui è palla persa. :asd:
 
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In primis perché Olivier Giroud non è eterno. Il bomber francese, partito forte con tre gol in due partite, ha grandi stimoli personali (Europeo 2024) e di squadra ma, a 37 anni da compiere il 30 settembre, va gestito. Lo scorso anno, dove è stato spremuto oltre misura a causa del flop di Divock Origi, si sono palesati i limiti fisiologici di un classe ’86. Taremi sarebbe il co-titolare perfetto per caratteristiche fisiche e tecniche, oltre al fatto di non abbassare il livello anche in Europa, dove il centravanti iraniano ha già dimostrato di avere un buonissimo feeling. Inoltre, contro le squadre chiuse, sarebbe complicato affidare a Okafor o a Colombo il compito di ariete puro. Lo svizzero, per caratteristiche tecniche e fisiche, sembra più portato a fare il centravanti di manovra con squadre che lasciano spazi per correre, Colombo invece ha un deficit d’esperienza per reggere il doppio impegno Serie A-Champions League. Dunque, nell’immaginario comune, la coppia Giroud-Taremi sarebbe sicuramente stimolante e complementare per l’economia globale della squadra, che troverebbe nell’attaccante del Porto caratteristiche simili a quelle di Giroud, che ne faciliterebbero l’integrazione tattica.


L’eventuale arrivo di Taremi, inoltre, sbloccherebbe Lorenzo Colombo al Monza. Il club brianzolo osserva e attende novità, ben disposto a prendere in prestito l’attaccante milanista e a dargli un ruolo da protagonista. Un anno con Palladino giocando con continuità potrebbe poi restituire al Milan, nell’estate 2024, un giocatore finalmente pronto al 100% per entrare stabilmente nella rosa della prima squadra e rimanerci con un ruolo più da protagonista rispetto a quello da terzo elemento del pacchetto offensivo che ricopre attualmente. Ancora pochi giorni e sapremo se ci saranno sviluppi.

I dirigenti del Milan ci hanno pensato e tuttora ragionano su quale sia la cosa migliore da fare. Sicuramente, da metà giugno al 22 agosto, giorno dell’ufficialità del difensore Marco Pellegrino, nono acquisto del mercato rossonero, il centravanti fisico da alternare a Giroud non è stata una priorità. Il Milan, col budget a disposizione e i tanti soldi incassati dalla cessione di Tonali, ha preferito una strategia diversa di rafforzamento, puntando a rifare il centrocampo e andando a ridisegnare la fascia destra. Davanti si è deciso di dare fiducia a Giroud che il 30 settembre compirà 37 anni, ma che ad aprile si è meritato a suon di gol il rinnovo fino al 30 giugno 2024, quando spererà di essere con la sua Francia agli Europei in Germania. Già, perché l’Europeo è un obiettivo forte che stimolerà Giroud a dare il meglio in quest’annata. L’inizio è stato folgorante, con 3 reti in due gare, a dimostrazione che il “vecchio” Olivier, quando sta bene e può rendere al meglio, è una garanzia. E allora perché affiancargli un elemento ingombrante come Taremi?


L'ESTATE 2024
Ci sono sicuramente motivi che spingono il Milan a insistere sull’iraniano, ma se al 29 agosto siamo arrivati a questo punto è perché nella testa di Furlani, Moncada e D’Ottavio sono rimasti per molti giorni tanti dubbi. Innanzitutto perché sul mercato non è stato probabilmente trovato l’uomo giusto, per età, prospettive, caratteristiche, prezzo. Taremi è certamente un elemento di spessore, anche a livello internazionale, ma ha 31 anni e il Porto chiede una cifra importante per lasciarlo andare via, nonostante il contratto in scadenza nel 2024. Ha senso investire molto per lui, considerando che la prossima estate sarà proprio il centravanti l’obiettivo principale del mercato rossonero? Perché se in questo 2023 si è scelto di ritoccare la rosa, fra dieci mesi invece bisognerà per forza di cose prendere il grande “9”. Una figura che, per altro, molti tifosi del Diavolo invocano da tempo. Se nell’estate 2024 il Milan, magari dopo un’altra cessione importante, deciderà di investire 50-60 milioni per un super centravanti, cosa ne sarà di Taremi, a cui andrà fatto firmare un contratto per lo meno biennale, per non parlare di Giroud? Il francese, è vero, andrà in scadenza, ma oggi oltre a segnare e a guidare la squadra in mezzo all’area, rappresenta anche quella figura di leader carismatico lasciata vacante da Ibrahimovic. Nulla vieta di pensare che un Giroud, gestito e utilizzato da vice, possa dare il suo contributo anche nell’annata 2024-25.


NODO OKAFOR
E poi c'è un'altra questione, non di poco conto. Al di là di Colombo - andare a giocare gli farebbe bene, ovviamente, ma anche un anno di allenamenti con Giroud potrebbe giovargli -, cosa ne sarà di Okafor? Con Giroud e Taremi in mezzo, Pulisic e Chukwueze a destra, dove troverà spazio anche Romero; lo svizzero diventerebbe la terza opzione come punta e sarebbe il vice Leao. Ma Pioli, seppur facendolo rifiatare ogni tanto come giusto che sia, in quante partire rinuncerà a Leao?
Quante congetture e analisi in malafede : serve taremi per avere l'attacco più forte della serie A, il parco attaccanti più forte della serie A e perchè, soprattutto, a differenza di altri il milan ha risorse e può fare mercato.

Laddove le altre sono con le pezze al **** il milan può far mercato, laddove l'inter è un morto che cammina il milan può investire.
Quando un giornalista parlerà in questi termini allora avrà la mia stima.
 

Crox93

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Più ci penso e più ho la sensazione che, alla fine, arriverà una punta mai nominata.
 

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Tuttosport: sono giorni caldi sul mercato per il Milan, gli ultimi di un’estate che ha visto il club di via Aldo Rossi mandare in archivio la gestione Maldini-Massara per intraprendere una nuova strada che ha portato, finora, l’ingresso di nove volti nuovi. Il decimo, si augurano i tifosi, potrebbe avere le sembianze di Mehdi Taremi, centravanti iraniano del Porto che ieri sera è sceso in campo contro il Rio Ave. Il suo nome è tornato di prepotenza nelle cronache di mercato milaniste dopo averle riempite a luglio, quando il Milan decise di mollarlo per andare su Samuel Chukwueze a causa dell’unico slot per gli extracomunitari ancora a disposizione. L’equiparazione dei giocatori britannici a quelli comunitari ha fatto sì che il club, dopo il tesseramento di Ruben Loftus-Cheek, avesse un nuovo slot disponibile e così, vedendo che il giocatore non ha cambiato casacca, è tornato sulle sue tracce provando a fare leva su alcuni aspetti economici e temporali importanti. Taremi andrà in scadenza di contratto con il Porto il 30 giugno 2024 e questo viene visto come un fattore di vantaggio da Furlani, Moncada e D’Ottavio per ottenere un prezzo più basso rispetto ai 25 milioni che Pinto da Costa, presidente del Porto, chiede per il suo numero 9. Ma perché il Milan starebbe cercando di prendere Taremi? Vediamolo insieme.

In primis perché Olivier Giroud non è eterno. Il bomber francese, partito forte con tre gol in due partite, ha grandi stimoli personali (Europeo 2024) e di squadra ma, a 37 anni da compiere il 30 settembre, va gestito. Lo scorso anno, dove è stato spremuto oltre misura a causa del flop di Divock Origi, si sono palesati i limiti fisiologici di un classe ’86. Taremi sarebbe il co-titolare perfetto per caratteristiche fisiche e tecniche, oltre al fatto di non abbassare il livello anche in Europa, dove il centravanti iraniano ha già dimostrato di avere un buonissimo feeling. Inoltre, contro le squadre chiuse, sarebbe complicato affidare a Okafor o a Colombo il compito di ariete puro. Lo svizzero, per caratteristiche tecniche e fisiche, sembra più portato a fare il centravanti di manovra con squadre che lasciano spazi per correre, Colombo invece ha un deficit d’esperienza per reggere il doppio impegno Serie A-Champions League. Dunque, nell’immaginario comune, la coppia Giroud-Taremi sarebbe sicuramente stimolante e complementare per l’economia globale della squadra, che troverebbe nell’attaccante del Porto caratteristiche simili a quelle di Giroud, che ne faciliterebbero l’integrazione tattica.


L’eventuale arrivo di Taremi, inoltre, sbloccherebbe Lorenzo Colombo al Monza. Il club brianzolo osserva e attende novità, ben disposto a prendere in prestito l’attaccante milanista e a dargli un ruolo da protagonista. Un anno con Palladino giocando con continuità potrebbe poi restituire al Milan, nell’estate 2024, un giocatore finalmente pronto al 100% per entrare stabilmente nella rosa della prima squadra e rimanerci con un ruolo più da protagonista rispetto a quello da terzo elemento del pacchetto offensivo che ricopre attualmente. Ancora pochi giorni e sapremo se ci saranno sviluppi.

I dirigenti del Milan ci hanno pensato e tuttora ragionano su quale sia la cosa migliore da fare. Sicuramente, da metà giugno al 22 agosto, giorno dell’ufficialità del difensore Marco Pellegrino, nono acquisto del mercato rossonero, il centravanti fisico da alternare a Giroud non è stata una priorità. Il Milan, col budget a disposizione e i tanti soldi incassati dalla cessione di Tonali, ha preferito una strategia diversa di rafforzamento, puntando a rifare il centrocampo e andando a ridisegnare la fascia destra. Davanti si è deciso di dare fiducia a Giroud che il 30 settembre compirà 37 anni, ma che ad aprile si è meritato a suon di gol il rinnovo fino al 30 giugno 2024, quando spererà di essere con la sua Francia agli Europei in Germania. Già, perché l’Europeo è un obiettivo forte che stimolerà Giroud a dare il meglio in quest’annata. L’inizio è stato folgorante, con 3 reti in due gare, a dimostrazione che il “vecchio” Olivier, quando sta bene e può rendere al meglio, è una garanzia. E allora perché affiancargli un elemento ingombrante come Taremi?


L'ESTATE 2024
Ci sono sicuramente motivi che spingono il Milan a insistere sull’iraniano, ma se al 29 agosto siamo arrivati a questo punto è perché nella testa di Furlani, Moncada e D’Ottavio sono rimasti per molti giorni tanti dubbi. Innanzitutto perché sul mercato non è stato probabilmente trovato l’uomo giusto, per età, prospettive, caratteristiche, prezzo. Taremi è certamente un elemento di spessore, anche a livello internazionale, ma ha 31 anni e il Porto chiede una cifra importante per lasciarlo andare via, nonostante il contratto in scadenza nel 2024. Ha senso investire molto per lui, considerando che la prossima estate sarà proprio il centravanti l’obiettivo principale del mercato rossonero? Perché se in questo 2023 si è scelto di ritoccare la rosa, fra dieci mesi invece bisognerà per forza di cose prendere il grande “9”. Una figura che, per altro, molti tifosi del Diavolo invocano da tempo. Se nell’estate 2024 il Milan, magari dopo un’altra cessione importante, deciderà di investire 50-60 milioni per un super centravanti, cosa ne sarà di Taremi, a cui andrà fatto firmare un contratto per lo meno biennale, per non parlare di Giroud? Il francese, è vero, andrà in scadenza, ma oggi oltre a segnare e a guidare la squadra in mezzo all’area, rappresenta anche quella figura di leader carismatico lasciata vacante da Ibrahimovic. Nulla vieta di pensare che un Giroud, gestito e utilizzato da vice, possa dare il suo contributo anche nell’annata 2024-25.


NODO OKAFOR
E poi c'è un'altra questione, non di poco conto. Al di là di Colombo - andare a giocare gli farebbe bene, ovviamente, ma anche un anno di allenamenti con Giroud potrebbe giovargli -, cosa ne sarà di Okafor? Con Giroud e Taremi in mezzo, Pulisic e Chukwueze a destra, dove troverà spazio anche Romero; lo svizzero diventerebbe la terza opzione come punta e sarebbe il vice Leao. Ma Pioli, seppur facendolo rifiatare ogni tanto come giusto che sia, in quante partire rinuncerà a Leao?
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Io non capisco il nodo okafor.
In primis è stata l’operazione economica piu bassa fra tutti gli acquisti (escluso Romero ovviamente), è stato fatto un investimento (non tanto oneroso) su un giocatore per il futuro.
Secondo me puo fare quello che faceva rebic, il
Jolly in tutte le posizioni.
Inoltre noi abbiamo sempre infortunati, quindi avere alternative valide è soltanto un bene (ricordiamoci saele titolare in semifinale di CL)
Concordo. Okafor è un profilo che ci viene accostato da tempo e, meno di un anno fa, aveva una valutazione di 35 milioni circa, conteso da Milan, Inter e squadre inglesi. Si è sempre parlato bene di lui e averlo preso a 14 milioni è un buon investimento: fallirà? Tutto può essere nella vita, visto che le certezze sono pochissime. Intanto, è meglio avere un giocatore in più di buona qualità che lamentarsi e rimanere scoperti; e Okafor è di altro livello rispetto a gente come Origi, Saelemaekers, Messias e Rebic. Non dimentichiamoci che Okafor ha 7 gol in meno di Thuram, ma una cinquantina di partire in meno.
 

alexpozzi90

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Concordo. Okafor è un profilo che ci viene accostato da tempo e, meno di un anno fa, aveva una valutazione di 35 milioni circa, conteso da Milan, Inter e squadre inglesi. Si è sempre parlato bene di lui e averlo preso a 14 milioni è un buon investimento: fallirà? Tutto può essere nella vita, visto che le certezze sono pochissime. Intanto, è meglio avere un giocatore in più di buona qualità che lamentarsi e rimanere scoperti; e Okafor è di altro livello rispetto a gente come Origi, Saelemaekers, Messias e Rebic. Non dimentichiamoci che Okafor ha 7 gol in meno di Thuram, ma una cinquantina di partire in meno.
E 3 anni in meno, non un dettaglio così da nulla. Okafor preso a quelle cifre è un'operazione incontestabile, certo non ci si può aspettare di usarlo come se fosse Giroud, sarebbe una stupidaggine e si sprecherebbe il suo potenziale.
 
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