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Fin quando non si depenalizza il rigore, partendo proprio dai casi di falli di mano, reintroducendo l'indispensabile strumento del calcio di punizione a due in area, il calcio sarà sempre di più nel cortocircuito.
Il rigore nasce nell'ottocento in un calcio senza fuorigioco, nei casi in cui un difensore si sostituiva al portiere parando un gol fatto. Si dava cioè la possibilità alla squadra che stava per segnare un gol nel 90% dei casi di segnare un gol al 90% della probabilità tramite il rigore.
C'era proporzione tra fallo e sanzione.
Oggi invece non solo si assegna rigore per azioni del tutto insignificanti magari sul vertice dell'area, ma addirittura lo si fa per casi ridicoli di infrazioni del tutto contro lo spirito del gioco, snaturando del tutto il senso stesso della proporzione tra fatto illegale e sanzione.
Oggi cioè si assegna la possibilità di segnare nel 90% dei casi in situazioni in cui si sarebbe arrivati al gol nel 3% dei casi. E lo si fa proprio nel calcio in cui, come in nessun altro sport di squadra, il singolo episodio "realizzativo" incide più che altrove e può determinare l'esito della partita. Una follia.
Finché non si torna a ridare un senso originario al calcio di rigore, da intendere solo come estrema sanzione quando si stava per segnare un gol, il calcio avrà sempre un enorme problema strutturale.
Applausi a scena aperta.