Pioli si prende il Milan. Più poteri e mercato.

Swaitak

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La GDS pubblica l'ennesimo articolo (ormai sembrano delle vere e proprie veline... NDR) su Pioli plenipotenziario. La GDS sottolinea ancora una volta che dopo l'addio di Maldini, Pioli diventa il referente tecnico. Verrà coinvolto in ogni scelta. E Milanello sarà sotto la sua supervisione. Il tecnico indicherà anche aree da rinforzare e possibili identikit di giocatori che interessano. Il club si muoverà in sintonia. Un termine di paragone? Capello, che nel Milan di Berlusconi aveva un ruolo di primo piano. Pioli viene apprezzato dalla società per le abilità in campo e per l buone maniere fuori.

CorSera: «Coach» Pioli esce rafforzato: c’è lui al centro del progetto Inciderà di più nelle scelte di mercato. Alla proprietà piace perché trova soluzioni ai problemi e valorizza i giovani. Pioli gode della piena fiducia di Gerry Cardinale e di Red- Bird. Tanto da non essere mai stato messo in discussione, nemmeno nei momenti più critici della stagione. Il tecnico potrà incidere maggiormente nelle strategie di mercato, dovrà rapportarsi con l’ad Giorgio Furlani e il capo scout Geoffrey Moncada. Di fatto sarà coinvolto in maniera più diretta nella scelta degli acquisti e della cessioni. Un ruolo nuovo anche per lui, che diventerà una figura ancora più centrale nella costruzione del Milan che verrà. I rapporti con Maldini e Massara erano eccellenti. Pioli non ha dimenticato come l’area tecnica lo difese nell’estate del 2020, quando l’ad Gazidis stava valutando l’ipotesi (non approfondita) Rangnick. Questi tre anni sono stati la prova che quella fu la scelta giusta. Ma non è stato solo lo scudetto o il feeling ri- trovato con la Champions a convincere Cardinale che Pioli era il «coach» ideale per proseguire il percorso di crescita. La valorizzazione dei più giovani è stato un plus a suo favore. Come lo stile: mai sopra le righe, niente urlacci, né polemiche eccessive con gli arbitri. Da RedBird non viene considerato aziendalista nel senso negativo del termine: piace perché trova una soluzione invece di aggiungere problemi. La proprietà ha apprezzato il fatto che abbia portato a termine una stagione nel complesso positiva nonostante una rosa inadeguata al doppio impegno. Ha un contratto lungo, fino a giugno 2025, a 4 milioni più bonus: un ingaggio consistente, che si è meritato dopo la conquista del tricolore. Concluse le fatiche di una stagione lunga e complicata, ieri era nella sua Parma in cerca di serenità. Poi andrà in vacanza nel suo buen retiro di Forte dei Marmi. Ma col telefono sempre a portata: c’è un Milan da costruire.

Milan: Beane, algoritmi e i ruoli di Moncada e Furlani QUI -) Milan: Beane, algoritmi e i ruoli della triade
Mi spiegate chi sceglierà il nuovo allenatore? il software fa pure questo? o pigliamo gli amichetti ex monaco di moncada? tipo Jardim
 
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La GDS pubblica l'ennesimo articolo (ormai sembrano delle vere e proprie veline... NDR) su Pioli plenipotenziario. La GDS sottolinea ancora una volta che dopo l'addio di Maldini, Pioli diventa il referente tecnico. Verrà coinvolto in ogni scelta. E Milanello sarà sotto la sua supervisione. Il tecnico indicherà anche aree da rinforzare e possibili identikit di giocatori che interessano. Il club si muoverà in sintonia. Un termine di paragone? Capello, che nel Milan di Berlusconi aveva un ruolo di primo piano. Pioli viene apprezzato dalla società per le abilità in campo e per l buone maniere fuori.

CorSera: «Coach» Pioli esce rafforzato: c’è lui al centro del progetto Inciderà di più nelle scelte di mercato. Alla proprietà piace perché trova soluzioni ai problemi e valorizza i giovani. Pioli gode della piena fiducia di Gerry Cardinale e di Red- Bird. Tanto da non essere mai stato messo in discussione, nemmeno nei momenti più critici della stagione. Il tecnico potrà incidere maggiormente nelle strategie di mercato, dovrà rapportarsi con l’ad Giorgio Furlani e il capo scout Geoffrey Moncada. Di fatto sarà coinvolto in maniera più diretta nella scelta degli acquisti e della cessioni. Un ruolo nuovo anche per lui, che diventerà una figura ancora più centrale nella costruzione del Milan che verrà. I rapporti con Maldini e Massara erano eccellenti. Pioli non ha dimenticato come l’area tecnica lo difese nell’estate del 2020, quando l’ad Gazidis stava valutando l’ipotesi (non approfondita) Rangnick. Questi tre anni sono stati la prova che quella fu la scelta giusta. Ma non è stato solo lo scudetto o il feeling ri- trovato con la Champions a convincere Cardinale che Pioli era il «coach» ideale per proseguire il percorso di crescita. La valorizzazione dei più giovani è stato un plus a suo favore. Come lo stile: mai sopra le righe, niente urlacci, né polemiche eccessive con gli arbitri. Da RedBird non viene considerato aziendalista nel senso negativo del termine: piace perché trova una soluzione invece di aggiungere problemi. La proprietà ha apprezzato il fatto che abbia portato a termine una stagione nel complesso positiva nonostante una rosa inadeguata al doppio impegno. Ha un contratto lungo, fino a giugno 2025, a 4 milioni più bonus: un ingaggio consistente, che si è meritato dopo la conquista del tricolore. Concluse le fatiche di una stagione lunga e complicata, ieri era nella sua Parma in cerca di serenità. Poi andrà in vacanza nel suo buen retiro di Forte dei Marmi. Ma col telefono sempre a portata: c’è un Milan da costruire.

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Più responsabilità danno a pioli piu facile sarà dire “colpa di pioli” quando e se le cose non dovessero andare bene.
Se Pioli facesse un passo indietro, limitandosi ad allenare, e le cose andassero male quelli “colpiti” mediaticamente sarebbero Furlani e sopratutto direttamente cardinale.
 

kipstar

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vuol dire anche più responsabilità e quindi se le cose non vanno anche il primo a saltare immagino......
 

Gunnar67

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Pioli coerenza zero. Dovrebbe andarsene se avesse le palle, ma dove lo trova un gonzo che gli dá 3 milioni netti all'anno? Ora peró rischia: qualcuno gli sta giá dando del sorcio. Infatti si potrebbe pensare che si sia pesantemente smarcato da Maldini e Massara pur di salvarsi il posto, quando hanno iniziato a fischiare le pallottole. Di certo compare nel comunicato di ieri (il "coach"...). Adesso voglio proprio vederlo il "coach" a coordinare la campagna acquisti, con Moneyball a suggerirgli i peggio nomi e l'amicone di Zhang, Furlani (quello che vorrebbe ancora fare lo stadio con le melme), a fargli le pulci anche sui 10 euro di spesa. Dimenticavo: in tutto questo qualcuno ha letto dichiarazioni del "presidente" Scaroni? Miodio che comica.
 

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La GDS pubblica l'ennesimo articolo (ormai sembrano delle vere e proprie veline... NDR) su Pioli plenipotenziario. La GDS sottolinea ancora una volta che dopo l'addio di Maldini, Pioli diventa il referente tecnico. Verrà coinvolto in ogni scelta. E Milanello sarà sotto la sua supervisione. Il tecnico indicherà anche aree da rinforzare e possibili identikit di giocatori che interessano. Il club si muoverà in sintonia. Un termine di paragone? Capello, che nel Milan di Berlusconi aveva un ruolo di primo piano. Pioli viene apprezzato dalla società per le abilità in campo e per l buone maniere fuori.

CorSera: «Coach» Pioli esce rafforzato: c’è lui al centro del progetto Inciderà di più nelle scelte di mercato. Alla proprietà piace perché trova soluzioni ai problemi e valorizza i giovani. Pioli gode della piena fiducia di Gerry Cardinale e di Red- Bird. Tanto da non essere mai stato messo in discussione, nemmeno nei momenti più critici della stagione. Il tecnico potrà incidere maggiormente nelle strategie di mercato, dovrà rapportarsi con l’ad Giorgio Furlani e il capo scout Geoffrey Moncada. Di fatto sarà coinvolto in maniera più diretta nella scelta degli acquisti e della cessioni. Un ruolo nuovo anche per lui, che diventerà una figura ancora più centrale nella costruzione del Milan che verrà. I rapporti con Maldini e Massara erano eccellenti. Pioli non ha dimenticato come l’area tecnica lo difese nell’estate del 2020, quando l’ad Gazidis stava valutando l’ipotesi (non approfondita) Rangnick. Questi tre anni sono stati la prova che quella fu la scelta giusta. Ma non è stato solo lo scudetto o il feeling ri- trovato con la Champions a convincere Cardinale che Pioli era il «coach» ideale per proseguire il percorso di crescita. La valorizzazione dei più giovani è stato un plus a suo favore. Come lo stile: mai sopra le righe, niente urlacci, né polemiche eccessive con gli arbitri. Da RedBird non viene considerato aziendalista nel senso negativo del termine: piace perché trova una soluzione invece di aggiungere problemi. La proprietà ha apprezzato il fatto che abbia portato a termine una stagione nel complesso positiva nonostante una rosa inadeguata al doppio impegno. Ha un contratto lungo, fino a giugno 2025, a 4 milioni più bonus: un ingaggio consistente, che si è meritato dopo la conquista del tricolore. Concluse le fatiche di una stagione lunga e complicata, ieri era nella sua Parma in cerca di serenità. Poi andrà in vacanza nel suo buen retiro di Forte dei Marmi. Ma col telefono sempre a portata: c’è un Milan da costruire.

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CorSera: «Coach» Pioli esce rafforzato: c’è lui al centro del progetto Inciderà di più nelle scelte di mercato. Alla proprietà piace perché trova soluzioni ai problemi e valorizza i giovani. Pioli gode della piena fiducia di Gerry Cardinale e di Red- Bird. Tanto da non essere mai stato messo in discussione, nemmeno nei momenti più critici della stagione. Il tecnico potrà incidere maggiormente nelle strategie di mercato, dovrà rapportarsi con l’ad Giorgio Furlani e il capo scout Geoffrey Moncada. Di fatto sarà coinvolto in maniera più diretta nella scelta degli acquisti e della cessioni. Un ruolo nuovo anche per lui, che diventerà una figura ancora più centrale nella costruzione del Milan che verrà. I rapporti con Maldini e Massara erano eccellenti. Pioli non ha dimenticato come l’area tecnica lo difese nell’estate del 2020, quando l’ad Gazidis stava valutando l’ipotesi (non approfondita) Rangnick. Questi tre anni sono stati la prova che quella fu la scelta giusta. Ma non è stato solo lo scudetto o il feeling ri- trovato con la Champions a convincere Cardinale che Pioli era il «coach» ideale per proseguire il percorso di crescita. La valorizzazione dei più giovani è stato un plus a suo favore. Come lo stile: mai sopra le righe, niente urlacci, né polemiche eccessive con gli arbitri. Da RedBird non viene considerato aziendalista nel senso negativo del termine: piace perché trova una soluzione invece di aggiungere problemi. La proprietà ha apprezzato il fatto che abbia portato a termine una stagione nel complesso positiva nonostante una rosa inadeguata al doppio impegno. Ha un contratto lungo, fino a giugno 2025, a 4 milioni più bonus: un ingaggio consistente, che si è meritato dopo la conquista del tricolore. Concluse le fatiche di una stagione lunga e complicata, ieri era nella sua Parma in cerca di serenità. Poi andrà in vacanza nel suo buen retiro di Forte dei Marmi. Ma col telefono sempre a portata: c’è un Milan da costruire.

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La nostra stagione finirà alla prima giornata e più precisamente durante il riscaldamento quando, visto che pensano di intuire gli umori della piazza sbagliando di grosso, faranno partire David Guetta per il solito inno a Pioli e lo stadio lo distruggerà di fischi ancor prima che inizi il campionato.

Voglio vederlo poi Pioli in settimana con che credibilità chiederà ai ragazzi di correre una mezza maratona ogni partita per inseguire palla e avversari.
 
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Coach Pioli...ma andate tutti a cag...
 

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CorSera: «Coach» Pioli esce rafforzato: c’è lui al centro del progetto Inciderà di più nelle scelte di mercato. Alla proprietà piace perché trova soluzioni ai problemi e valorizza i giovani. Pioli gode della piena fiducia di Gerry Cardinale e di Red- Bird. Tanto da non essere mai stato messo in discussione, nemmeno nei momenti più critici della stagione. Il tecnico potrà incidere maggiormente nelle strategie di mercato, dovrà rapportarsi con l’ad Giorgio Furlani e il capo scout Geoffrey Moncada. Di fatto sarà coinvolto in maniera più diretta nella scelta degli acquisti e della cessioni. Un ruolo nuovo anche per lui, che diventerà una figura ancora più centrale nella costruzione del Milan che verrà. I rapporti con Maldini e Massara erano eccellenti. Pioli non ha dimenticato come l’area tecnica lo difese nell’estate del 2020, quando l’ad Gazidis stava valutando l’ipotesi (non approfondita) Rangnick. Questi tre anni sono stati la prova che quella fu la scelta giusta. Ma non è stato solo lo scudetto o il feeling ri- trovato con la Champions a convincere Cardinale che Pioli era il «coach» ideale per proseguire il percorso di crescita. La valorizzazione dei più giovani è stato un plus a suo favore. Come lo stile: mai sopra le righe, niente urlacci, né polemiche eccessive con gli arbitri. Da RedBird non viene considerato aziendalista nel senso negativo del termine: piace perché trova una soluzione invece di aggiungere problemi. La proprietà ha apprezzato il fatto che abbia portato a termine una stagione nel complesso positiva nonostante una rosa inadeguata al doppio impegno. Ha un contratto lungo, fino a giugno 2025, a 4 milioni più bonus: un ingaggio consistente, che si è meritato dopo la conquista del tricolore. Concluse le fatiche di una stagione lunga e complicata, ieri era nella sua Parma in cerca di serenità. Poi andrà in vacanza nel suo buen retiro di Forte dei Marmi. Ma col telefono sempre a portata: c’è un Milan da costruire.

Milan: Beane, algoritmi e i ruoli di Moncada e Furlani QUI -) Milan: Beane, algoritmi e i ruoli della triade
Nessuna velina di Furlani mi convincerà che è stato tenuto perché la società crede in lui... È rimasto solo perché non volevano fare troppi cambiamenti in un colpo solo.

Adesso vediamo comunque. Essendo un morto che cammina se non vuole essere accompagnato alla porta fra un anno dovrà scendere dal piedistallo su cui è salito dopo lo scudo e overperformare.

Di sicuro se fa il talebano bruciando nuovamente il mercato e tenendo i suoi cessi preferiti fissi in campo non arriva neanche ad ottobre. Aggiungiamoci che il prossimo campionato decreterà la qualificazione alla Champions col nuovo formato, molto più ricco. Se mette a rischi il piazzamento in qualsiasi momento della stagione lo fanno fuori subito.
 
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