Muro giallo? Pulisic si esalta...a casa sua.

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Tuttosport in edicola: aDortmund ha conosciuto il calcio europeo. Lì Christian Pulisic ha mosso i suoi primi passi, giocando nel 2015, ancora minorenne, fra l’Under 17 e l’Under 19 del Borussia che lo scoprì sedicenne l'anno prima in un torneo in Turchia con la nazionale giovanile statunitense. Il 30 gennaio 2016, poi, il grande salto in prima squadra con Thomas Tuchel: debutto sotto il muro giallo del Westfalenstadion, oggi per tutti Signal Iduna Park, contro l’Ingolstadt. Da quel momento, fino al maggio 2019, 127 gare con la maglia giallonera del Borussia Dortmund, 60 delle quali in casa. In uno stadio magico, fra i più intensi d’Europa, con una tifoseria capace realmente di diventare il dodicesimo uomo in campo. Se c’è un giocatore del Milan, dunque, che potrà spiegare bene ai compagni cosa significa giocare in casa del Borussia Dortmund, quello è proprio Pulisic


OTTIMO IMPATTO
Lo statunitense, il colpo mediatico più importante per il Milan a stelle strisce targato Gerry Cardinale - l’ad Furlani ha più volte ricordato l’impatto negli Usa del suo acquisto a livello di e-commerce («il 90% delle maglie del Milan che vengono vendute sono quelle con il numero 11 di Pulisic») -, dopo un’estate in cui non aveva del tutto convinto, con l’avvio della stagione ufficiale è esploso. Ha sbagliato una sola partita, con l’Inter, così come tutti i compagni, e non ha brillato contro il Verona, ma nelle altre gare ha sempre fatto la differenza. Ha segnato tre reti - con Bologna e Torino nelle prime due giornate e poi sabato contro la Lazio - e nell’infrasettimanale di Cagliari, dove è stato impiegato a sinistra da vice-Leao, ha messo il piede in tutte e tre le azioni che hanno portato il Diavolo in gol. Domani a Dortmund per lui sarà una sorta di sfida in famiglia, un derby del cuore. Col Borussia ha giocato le prime gare in Europa, anche se poi i trofei li ha vinti col Chelsea nel 2021 sotto la guida del suo pigmalione Tuchel: una Champions, più la Supercoppa europea e il Mondiale per club. In quella Champions “Captain America” segnò 2 gol, diventando protagonista soprattutto nella semifinale d’andata a Madrid contro il Real, quando una sua perla fu decisiva per tornare a Londra col punteggio di 1-1 (2-0 poi al ritorno). In quel Chelsea, per altro, giocava anche Giroud che nella Champions ’20-21 realizzò ben 6 gol, 4 dei quali a Siviglia.

PRIMA DA EX A DORTMUND
Per altro per Pulisic (che comporrà il trio d’attacco con Giroud e Leao) sarà la prima volta da avversario nello stadio che l'ha accolto e lanciato da ragazzino, facendogli spiccare poi il volo. Con la maglia del Chelsea, l'attuale numero 11 rossonero ha già affrontato il Borussia Dortmund, proprio in Champions, negli ottavi di finale della stagione '22-23, ma saltò la partita d'andata in Germania perché infortunato al ginocchio. Giocò poi 7 minuti nella gara di ritorno che il Chelsea vinse 2-0, ribaltandosi così la sconfitta per 1-0 al Westfalenstadion.
 

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Tuttosport in edicola: aDortmund ha conosciuto il calcio europeo. Lì Christian Pulisic ha mosso i suoi primi passi, giocando nel 2015, ancora minorenne, fra l’Under 17 e l’Under 19 del Borussia che lo scoprì sedicenne l'anno prima in un torneo in Turchia con la nazionale giovanile statunitense. Il 30 gennaio 2016, poi, il grande salto in prima squadra con Thomas Tuchel: debutto sotto il muro giallo del Westfalenstadion, oggi per tutti Signal Iduna Park, contro l’Ingolstadt. Da quel momento, fino al maggio 2019, 127 gare con la maglia giallonera del Borussia Dortmund, 60 delle quali in casa. In uno stadio magico, fra i più intensi d’Europa, con una tifoseria capace realmente di diventare il dodicesimo uomo in campo. Se c’è un giocatore del Milan, dunque, che potrà spiegare bene ai compagni cosa significa giocare in casa del Borussia Dortmund, quello è proprio Pulisic.


OTTIMO IMPATTO
Lo statunitense, il colpo mediatico più importante per il Milan a stelle strisce targato Gerry Cardinale - l’ad Furlani ha più volte ricordato l’impatto negli Usa del suo acquisto a livello di e-commerce («il 90% delle maglie del Milan che vengono vendute sono quelle con il numero 11 di Pulisic») -, dopo un’estate in cui non aveva del tutto convinto, con l’avvio della stagione ufficiale è esploso. Ha sbagliato una sola partita, con l’Inter, così come tutti i compagni, e non ha brillato contro il Verona, ma nelle altre gare ha sempre fatto la differenza. Ha segnato tre reti - con Bologna e Torino nelle prime due giornate e poi sabato contro la Lazio - e nell’infrasettimanale di Cagliari, dove è stato impiegato a sinistra da vice-Leao, ha messo il piede in tutte e tre le azioni che hanno portato il Diavolo in gol. Domani a Dortmund per lui sarà una sorta di sfida in famiglia, un derby del cuore. Col Borussia ha giocato le prime gare in Europa, anche se poi i trofei li ha vinti col Chelsea nel 2021 sotto la guida del suo pigmalione Tuchel: una Champions, più la Supercoppa europea e il Mondiale per club. In quella Champions “Captain America” segnò 2 gol, diventando protagonista soprattutto nella semifinale d’andata a Madrid contro il Real, quando una sua perla fu decisiva per tornare a Londra col punteggio di 1-1 (2-0 poi al ritorno). In quel Chelsea, per altro, giocava anche Giroud che nella Champions ’20-21 realizzò ben 6 gol, 4 dei quali a Siviglia.

PRIMA DA EX A DORTMUND
Per altro per Pulisic (che comporrà il trio d’attacco con Giroud e Leao) sarà la prima volta da avversario nello stadio che l'ha accolto e lanciato da ragazzino, facendogli spiccare poi il volo. Con la maglia del Chelsea, l'attuale numero 11 rossonero ha già affrontato il Borussia Dortmund, proprio in Champions, negli ottavi di finale della stagione '22-23, ma saltò la partita d'andata in Germania perché infortunato al ginocchio. Giocò poi 7 minuti nella gara di ritorno che il Chelsea vinse 2-0, ribaltandosi così la sconfitta per 1-0 al Westfalenstadion.
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alexpozzi90

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Tuttosport in edicola: aDortmund ha conosciuto il calcio europeo. Lì Christian Pulisic ha mosso i suoi primi passi, giocando nel 2015, ancora minorenne, fra l’Under 17 e l’Under 19 del Borussia che lo scoprì sedicenne l'anno prima in un torneo in Turchia con la nazionale giovanile statunitense. Il 30 gennaio 2016, poi, il grande salto in prima squadra con Thomas Tuchel: debutto sotto il muro giallo del Westfalenstadion, oggi per tutti Signal Iduna Park, contro l’Ingolstadt. Da quel momento, fino al maggio 2019, 127 gare con la maglia giallonera del Borussia Dortmund, 60 delle quali in casa. In uno stadio magico, fra i più intensi d’Europa, con una tifoseria capace realmente di diventare il dodicesimo uomo in campo. Se c’è un giocatore del Milan, dunque, che potrà spiegare bene ai compagni cosa significa giocare in casa del Borussia Dortmund, quello è proprio Pulisic


OTTIMO IMPATTO
Lo statunitense, il colpo mediatico più importante per il Milan a stelle strisce targato Gerry Cardinale - l’ad Furlani ha più volte ricordato l’impatto negli Usa del suo acquisto a livello di e-commerce («il 90% delle maglie del Milan che vengono vendute sono quelle con il numero 11 di Pulisic») -, dopo un’estate in cui non aveva del tutto convinto, con l’avvio della stagione ufficiale è esploso. Ha sbagliato una sola partita, con l’Inter, così come tutti i compagni, e non ha brillato contro il Verona, ma nelle altre gare ha sempre fatto la differenza. Ha segnato tre reti - con Bologna e Torino nelle prime due giornate e poi sabato contro la Lazio - e nell’infrasettimanale di Cagliari, dove è stato impiegato a sinistra da vice-Leao, ha messo il piede in tutte e tre le azioni che hanno portato il Diavolo in gol. Domani a Dortmund per lui sarà una sorta di sfida in famiglia, un derby del cuore. Col Borussia ha giocato le prime gare in Europa, anche se poi i trofei li ha vinti col Chelsea nel 2021 sotto la guida del suo pigmalione Tuchel: una Champions, più la Supercoppa europea e il Mondiale per club. In quella Champions “Captain America” segnò 2 gol, diventando protagonista soprattutto nella semifinale d’andata a Madrid contro il Real, quando una sua perla fu decisiva per tornare a Londra col punteggio di 1-1 (2-0 poi al ritorno). In quel Chelsea, per altro, giocava anche Giroud che nella Champions ’20-21 realizzò ben 6 gol, 4 dei quali a Siviglia.

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Per altro per Pulisic (che comporrà il trio d’attacco con Giroud e Leao) sarà la prima volta da avversario nello stadio che l'ha accolto e lanciato da ragazzino, facendogli spiccare poi il volo. Con la maglia del Chelsea, l'attuale numero 11 rossonero ha già affrontato il Borussia Dortmund, proprio in Champions, negli ottavi di finale della stagione '22-23, ma saltò la partita d'andata in Germania perché infortunato al ginocchio. Giocò poi 7 minuti nella gara di ritorno che il Chelsea vinse 2-0, ribaltandosi così la sconfitta per 1-0 al Westfalenstadion.
Ottimo impatto di Pulisic col Milan (alla faccia di parecchi), però francamente lo farei ruotare con Chukwueze, lui è a rischio come RLC, non vorrei sentire di nuovo dal mister "lo stavo cambiando", "speriamo non sia nulla di grave" per mancanza di turnover...
 
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Ma di fatto, aldilà di una partita, ha giocato pochissimo. Aspettiamo che gli diano più spazio.
Averne un altro alla Leao ( anche se fisicamente sembra Donadoni) sarebbe impagabile.

Onestamente se potesse clonare un giocatore mi piacerebbe Donadoni dribbling ubriacante, e copertura totale della fascia destra 😍
 
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