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Come riportato dalla GDS in edicola, dopo la vittoria contro l'Atalanta il Milan vede lo scudetto. Ai rossoneri manca un punto per festeggiare il diciannovesimo titolo. Theo e Leao spettacolari. San Siro in delirio. Ieri si è visto tutto il senso del Milan: la capacità di sopravvivere alle difficoltà della partita, grazie alla fiducia acquisita attraverso i risultati e il lungo bivacco in vetta; l’ottimismo che nasce dall’autostima e ha portato a vincere tante partite allo scadere; la solidarietà empatica: calato un filo Tonali, si è visto un grande Kessie; il tesoro della difesa: Kalulu e Tomori impeccabili; il contributo prezioso della panchina: Messias ha dettato l’assist da scudetto 2’ dopo il suo ingresso. Ieri, a Cagliari, Lautaro è arrivato a 21 gol. Il Milan ha un solo uomo in doppia cifra: Leao, 11.
Un’altra spia della forza del Milan: aver battuto chi ha rose e numeri migliori. Anche il primo Milan di Sacchi vinse lo scudetto con un solo attaccante in doppia cifra, a 11 gol: Virdis. Da Atalanta-Milan 5-0 del dicembre 2019 a Milan-Atalanta 2-0 di ieri. Stefano Pioli ha chiuso un cerchio. E domenica potrebbe chiuderne un altro. Da Sassuolo, dove strappò una conferma insperata, a Sassuolo, dove il Milan potrebbe ritrovare uno scudetto atteso undici anni. Non era Ralf Rangnick l’uomo della provvidenza.
Tuttosport: Milan, le mani sullo scudetto. Leao la sblocca, Theo segna alla Weah. Ora basta un punto contro il Sassuolo per festeggiare il titolo numero 19.
Il Giornale: Il Milan chiude il cerchio battendo l’Atalanta. Prove di festa scudetto con la danza di Leao Il portoghese fa esplodere San Siro con la Dea che nel dicembre 2019 umiliò 5-0 il Diavolo. Superato il tabù Atalanta: il Milan non batteva i bergamaschi a San Siro da otto anni.
Un’altra spia della forza del Milan: aver battuto chi ha rose e numeri migliori. Anche il primo Milan di Sacchi vinse lo scudetto con un solo attaccante in doppia cifra, a 11 gol: Virdis. Da Atalanta-Milan 5-0 del dicembre 2019 a Milan-Atalanta 2-0 di ieri. Stefano Pioli ha chiuso un cerchio. E domenica potrebbe chiuderne un altro. Da Sassuolo, dove strappò una conferma insperata, a Sassuolo, dove il Milan potrebbe ritrovare uno scudetto atteso undici anni. Non era Ralf Rangnick l’uomo della provvidenza.
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