Il problema drammatico a livello di lungimiranza è che gli 8 milioni di Ely ed i 4 di Mauri poi diventano il presupposto del "siamo a posto così" e "se non parte nessuno non arriva nessuno".
Perché quegli 8 milioni così registrati (come un diritto pluriennale e non come costo una tantum, come fanno per esempio la Juve e la Roma) vanno ammortizzati nel corso degli anni e poiché il valore di quel giocatore è ben lontano da certe cifre, non si può cederlo prima di 3-4 anni per evitare una sanguinosa minusvalenza a bilancio.
E partono allora i giri in prestito gratuito (o sovvenzionato da noi) ad altri amici, come fu il vergognoso scandalo delle plusvalenze fittizie che ci aveva portato al fallimento prima dello smalmadebiti.
Per altro emerge quanto sia ottusa la dinamica dei "parametro zero", perché se per ottenere un Mauri invece di spendere 0 devi spendere 4 milioni per convincere il suo entourage a venire a Milanello, o se per convincere un Montolivo e un Mexes devi offrirgli ingaggi sproporzionati e pluriennali da top player internazionale, quello che apparentemente non paghi in cartellino lo perdi con gli interessi alla distanza.
Le uniche operazioni che hanno un senso diventano allora quelle come Niang: 2.9 milioni, ingaggio limitato, lo fai crescere anche mandandolo in prestito ed ora hai un giocatore 21enne che, con tutti i suoi limiti, ti porta liquidità ed una plusvalenza incoraggiante se anche solo qualcuno dalla Premier offre 8-9 milioni per lui.