Milan: col vero Leao è tutto un sogno

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Tuttosport in edicola: due partite in campionato a San Siro dopo la debacle nel derby, due vittorie targate Rafa Leao. Il Milan aveva bisogno di un segnale per rialzarsi e lo ha avuto dalla sua stella che dopo aver segnato l’inutile gol della bandiera con l’Inter e aver toppato l’esordio in Champions contro il Newcastle, si è destato mettendo in mostra la sua più grande qualità, l’accelerazione palla al piede. Una settimana fa aveva bruciato la difesa del Verona trovando alla Mbappé il gol vittoria con un inserimento centrale; ieri ha invece messo il turbo nella ripresa, spazzando via gli avversari sulla sua amata corsia sinistra e mettendo in mezzo due palloni che Pulisic prima e Okafor poi hanno solamente dovuto spingere in porta.

Una doppietta di assist per salire così a quota tre passaggi vincenti dopo il primo, servito a Theo Hernandez alla seconda giornata, il 26 agosto, sempre a San Siro contro il Torino. Tre assist e tre gol in sette giornate: Leao è partito forte, confermandosi l’uomo in più del Milan. È vero che in questa stagione, come successo nell’infrasettimanale a Cagliari, Pioli potrà ogni tanto farlo rifiatare, potendo spostare sulla sinistra Pulisic o inserendo qualche volta da esterno Okafor, ma il portoghese è l’arma illegale del Milan. Lo statunitense ha giocate di qualità e vede la porta, ma non è Leao. Quando il numero dieci rossonero sta bene, è in giornata, non è marcabile, non è arginabile. Non c’è terzino che tenga, non c’è raddoppio che funzioni. Proprio la continuità di gara in gara e dentro i 90 minuti, rimane il tallone d’Achille di Leao, comunque migliorato in questo aspetto: se c’è una cosa che va sottolineata sul portoghese, è infatti la crescita continua e progressiva che ha saputo avere di stagione in stagione.
A beneficiare della giornata ispirata di Leao, ieri sono stati i suoi compagni di reparto, prima Pulisic e poi Okafor, al secondo gol consecutivo dopo quello realizzato a Cagliari:
 

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Tuttosport in edicola: due partite in campionato a San Siro dopo la debacle nel derby, due vittorie targate Rafa Leao. Il Milan aveva bisogno di un segnale per rialzarsi e lo ha avuto dalla sua stella che dopo aver segnato l’inutile gol della bandiera con l’Inter e aver toppato l’esordio in Champions contro il Newcastle, si è destato mettendo in mostra la sua più grande qualità, l’accelerazione palla al piede. Una settimana fa aveva bruciato la difesa del Verona trovando alla Mbappé il gol vittoria con un inserimento centrale; ieri ha invece messo il turbo nella ripresa, spazzando via gli avversari sulla sua amata corsia sinistra e mettendo in mezzo due palloni che Pulisic prima e Okafor poi hanno solamente dovuto spingere in porta.

Una doppietta di assist per salire così a quota tre passaggi vincenti dopo il primo, servito a Theo Hernandez alla seconda giornata, il 26 agosto, sempre a San Siro contro il Torino. Tre assist e tre gol in sette giornate: Leao è partito forte, confermandosi l’uomo in più del Milan. È vero che in questa stagione, come successo nell’infrasettimanale a Cagliari, Pioli potrà ogni tanto farlo rifiatare, potendo spostare sulla sinistra Pulisic o inserendo qualche volta da esterno Okafor, ma il portoghese è l’arma illegale del Milan. Lo statunitense ha giocate di qualità e vede la porta, ma non è Leao. Quando il numero dieci rossonero sta bene, è in giornata, non è marcabile, non è arginabile. Non c’è terzino che tenga, non c’è raddoppio che funzioni. Proprio la continuità di gara in gara e dentro i 90 minuti, rimane il tallone d’Achille di Leao, comunque migliorato in questo aspetto: se c’è una cosa che va sottolineata sul portoghese, è infatti la crescita continua e progressiva che ha saputo avere di stagione in stagione.
A beneficiare della giornata ispirata di Leao, ieri sono stati i suoi compagni di reparto, prima Pulisic e poi Okafor, al secondo gol consecutivo dopo quello realizzato a Cagliari:
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Una doppietta di assist per salire così a quota tre passaggi vincenti dopo il primo, servito a Theo Hernandez alla seconda giornata, il 26 agosto, sempre a San Siro contro il Torino. Tre assist e tre gol in sette giornate: Leao è partito forte, confermandosi l’uomo in più del Milan. È vero che in questa stagione, come successo nell’infrasettimanale a Cagliari, Pioli potrà ogni tanto farlo rifiatare, potendo spostare sulla sinistra Pulisic o inserendo qualche volta da esterno Okafor, ma il portoghese è l’arma illegale del Milan. Lo statunitense ha giocate di qualità e vede la porta, ma non è Leao. Quando il numero dieci rossonero sta bene, è in giornata, non è marcabile, non è arginabile. Non c’è terzino che tenga, non c’è raddoppio che funzioni. Proprio la continuità di gara in gara e dentro i 90 minuti, rimane il tallone d’Achille di Leao, comunque migliorato in questo aspetto: se c’è una cosa che va sottolineata sul portoghese, è infatti la crescita continua e progressiva che ha saputo avere di stagione in stagione.
A beneficiare della giornata ispirata di Leao, ieri sono stati i suoi compagni di reparto, prima Pulisic e poi Okafor, al secondo gol consecutivo dopo quello realizzato a Cagliari:
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Tuttosport in edicola: due partite in campionato a San Siro dopo la debacle nel derby, due vittorie targate Rafa Leao. Il Milan aveva bisogno di un segnale per rialzarsi e lo ha avuto dalla sua stella che dopo aver segnato l’inutile gol della bandiera con l’Inter e aver toppato l’esordio in Champions contro il Newcastle, si è destato mettendo in mostra la sua più grande qualità, l’accelerazione palla al piede. Una settimana fa aveva bruciato la difesa del Verona trovando alla Mbappé il gol vittoria con un inserimento centrale; ieri ha invece messo il turbo nella ripresa, spazzando via gli avversari sulla sua amata corsia sinistra e mettendo in mezzo due palloni che Pulisic prima e Okafor poi hanno solamente dovuto spingere in porta.

Una doppietta di assist per salire così a quota tre passaggi vincenti dopo il primo, servito a Theo Hernandez alla seconda giornata, il 26 agosto, sempre a San Siro contro il Torino. Tre assist e tre gol in sette giornate: Leao è partito forte, confermandosi l’uomo in più del Milan. È vero che in questa stagione, come successo nell’infrasettimanale a Cagliari, Pioli potrà ogni tanto farlo rifiatare, potendo spostare sulla sinistra Pulisic o inserendo qualche volta da esterno Okafor, ma il portoghese è l’arma illegale del Milan. Lo statunitense ha giocate di qualità e vede la porta, ma non è Leao. Quando il numero dieci rossonero sta bene, è in giornata, non è marcabile, non è arginabile. Non c’è terzino che tenga, non c’è raddoppio che funzioni. Proprio la continuità di gara in gara e dentro i 90 minuti, rimane il tallone d’Achille di Leao, comunque migliorato in questo aspetto: se c’è una cosa che va sottolineata sul portoghese, è infatti la crescita continua e progressiva che ha saputo avere di stagione in stagione.
A beneficiare della giornata ispirata di Leao, ieri sono stati i suoi compagni di reparto, prima Pulisic e poi Okafor, al secondo gol consecutivo dopo quello realizzato a Cagliari:
Primo tempo molto male perché il campo da aggredire e risalire era troppo e questo permetteva ai laziali di raddoppiare.
La partita è cambiata quando la nostra aggressione è diventata più alta e il recupero più alto.

Il resto lo ha fatto la qualità, di leao ma non solo.

Se la memoria non mi inganna in zona palla nell'azione del primo gol ci sono adli e rejinders e la verticalizzazione la ricamano loro 2.
Se leao viene servito così non c'è trippa per gatti.
Si sbrana tutti.
 
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