Come riportato dal Corriere dello Sport oggi in edicola, 31 Luglio 2017, per far sì che si consumi il matrimonio tra il Milan e Aubameyang, il giocatore deve esporsi. Non tramite gli intermediari, ma pubblicamente, dichiarare a mezzo stampa che vuole andarsene dal Borussia per tornare al Milan. Viceversa, la vicenda si concluderà con un nulla di fatto.
In poche parole, Aubameyang deve rompere con il Borussia, e possibilmente in malo modo.
Non solo, Pierre Aubameyang dovrà convincere anche il padre procuratore che continua a chiedere stipendi a doppia cifra. Il Milan può spingersi al massimo fino a 8 milioni l'anno e Aubameyang deve fare pressioni sul padre per fargli accettare tale proposta.
Il trasferimento di Neymar aprirà un domino di giocatori importanti. Al Barca piace Dembele oltre che Coutinho, e Klopp vuole Pulisic. Tutti gioielli del Borussia, che però non li svenderà e ne farà partire al massimo uno soltanto. Bisogna affrettarsi perché il Milan si ritroverebbe a duellare con i maggiori top club europei.
La dirigenza del Borussia è spaccata, c'è chi vuol far partire Aubameyang e c'è chi lo considera incedibile, per questo adesso serve che Aubameyang si esponga in prima persona. Il Milan per lui è pronto a offrire 60 milioni rateizzati, contro la richiesta di 80 dei gialloneri.
Aubameyang deciditi, cosa vuoi fare? Il Milan non può aspettare all'infinito.
Galeotta fu la luna nascente nei cieli color ambra di Cala di Volpe. Dopo quel pomeriggio, al largo di uno yacht, Fassone e Mirabelli, e Montella, hanno mutato completamente personalità, da proficue formichine silenti e laboriose, tutte acquisti, cose formali, e casti vernissage live on Facebook, a uomini inerti, riluttanti, non meno che ciarlieri sui giornali, al limite tra la sfrontatezza e la provocazione. Se al livello di aspettative a cui hanno condotto i tanti tifosi rossoneri sulle ambizioni del club, tra cui le migliaia che riempiranno San Siro in principio di agosto per una partita molto preliminare con la tremenda Universitatea Craiova, e quelle che da oggi assalteranno i Milan point per l'abbonamento stadio, non corrispondesse una risposta almeno degna per il giudizio di chi ora cerca forsennatamente il consenso altrui, potremmo allora dire che il club ha commesso il primo grande errore di strategia dal momento del suo insediamento. Il bello è che lo sanno, e non fanno nulla per evitarlo, forse perché sanno già di andare in una direzione diversa, cui stanno conducendo l'intera comunità rossonera, che sta come tra coloro che son sospesi, si fida ma ora non capisce. Tra Cala di Volpe c'è un prima, ed un dopo, e quest'ultimo non ci viene narrato, ma accennato, in forma di suggestione. E quando uomini, che abbiamo conosciuto assennati e concreti, fanno così, suggeriscono qualcosa, non è la vacua promessa di ciò che potrebbe essere, ma la segnalazione di qualcosa che c'è già stato, e che attende solo di essere rivelato. Cosa, è rimesso alla speculazione, vana, del tifoso. Inutile bussare, stavolta non sarà aperto, che a tempo debito certo.