Milan: Arnault resta un sogno.

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Fabio Ravezzani dalle colonne di Tuttosport in edicola oggi, 23 gennaio, su Arnault e il Milan


E’ stata, ma potrebbe esserlo ancora per poco, una delle indiscrezioni più suggestive degli ultimi mesi: Bernard Arnault, il terzo (primo NDR) uomo più ricco del pianeta, sta per comprare il Milan. Diciamolo subito: giornalisticamente parlando, una notizia deve essere prima di tutto vera, in secondo luogo almeno verosimile. Orbene non è parso verosimile fin da subito che il re della moda, titolare dei più prestigiosi marchi del mondo, volesse acquistare il Milan. Così, quando a giugno dello scorso anno il Messaggero per primo pubblicò lo scoop, tutti si attivarono, trovando risconti negli ambienti finanziari e giuridici milanesi: «Pare vero, la notizia è fondata...», i commenti quasi unanimi.
Ohibò, Arnault sta per comprare il Milan? Fantastico. Un uomo così ricco e tanto potente avrebbe tutti i mezzi per portare il club ancora più in alto di quanto ha fatto Berlusconi. E poi, finalmente, dopo anni di cinesi misteriosi o di fondi americani senza volto, un uomo, una faccia, una storia personale straordinaria, alla guida della società italiana più vincente nel mondo. Così, dal possibile interessamento, nel volgere di qualche mese Arnault è stato annunciato come ormai certo nuovo proprietario del Milan. Si è passati velocemente da lettere d’intento, a due diligence già effettuate, alla cifra concordata (da 800 milioni a un miliardo) fino alla prossima faraonica campagna acquisti. E questo malgrado le puntuali e nettissime smentite dell’ufficio stampa e perfino del figlio. Se non ché sono passati sette mesi e di Arnault presidente rossonero si parla sempre meno. Pare, però, che martedì prossimo lo stesso Roi Bernard abbia intenzione di pronunciare la fatidica parola Milan nel corso dell’annuale conferenza stampa di Parigi sull’andamento del suo gruppo LVMH. I bene informati dicono che Arnault dirà senza mezzi termini che non ha alcun interesse ad allargare i propri investimenti nel mondo del calcio. Insomma, dovrebbe trattarsi di una smentita che non concederà spazio ai dubbi.
Ecco perché la bellissima indiscrezione dovrebbe avere i giorni contati: martedì 28 gennaio i milanisti presteranno molta attenzione alle dichiarazioni provenienti da Parigi. Senza farsi troppe illusioni, ma con un esile filo di incrollabile, residua speranza. Perché sarà pur poco verosimile che Arnault compri il Milan e lo faccia tornare grande. Ma, diciamocelo, da quando in qua i sogni sono verosimili?
 
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Fabio Ravezzani dalle colonne di Tuttosport in edicola oggi, 23 gennaio, su Arnault e il Milan


E’ stata, ma potrebbe esserlo ancora per poco, una delle indiscrezioni più suggestive degli ultimi mesi: Bernard Arnault, il terzo (primo NDR) uomo più ricco del pianeta, sta per comprare il Milan. Diciamolo subito: giornalisticamente parlando, una notizia deve essere prima di tutto vera, in secondo luogo almeno verosimile. Orbene non è parso verosimile fin da subito che il re della moda, titolare dei più prestigiosi marchi del mondo, volesse acquistare il Milan. Così, quando a giugno dello scorso anno il Messaggero per primo pubblicò lo scoop, tutti si attivarono, trovando risconti negli ambienti finanziari e giuridici milanesi: «Pare vero, la notizia è fondata...», i commenti quasi unanimi.
Ohibò, Arnault sta per comprare il Milan? Fantastico. Un uomo così ricco e tanto potente avrebbe tutti i mezzi per portare il club ancora più in alto di quanto ha fatto Berlusconi. E poi, finalmente, dopo anni di cinesi misteriosi o di fondi americani senza volto, un uomo, una faccia, una storia personale straordinaria, alla guida della società italiana più vincente nel mondo. Così, dal possibile interessamento, nel volgere di qualche mese Arnault è stato annunciato come ormai certo nuovo proprietario del Milan. Si è passati velocemente da lettere d’intento, a due diligence già effettuate, alla cifra concordata (da 800 milioni a un miliardo) fino alla prossima faraonica campagna acquisti. E questo malgrado le puntuali e nettissime smentite dell’ufficio stampa e perfino del figlio. Se non ché sono passati sette mesi e di Arnault presidente rossonero si parla sempre meno. Pare, però, che martedì prossimo lo stesso Roi Bernard abbia intenzione di pronunciare la fatidica parola Milan nel corso dell’annuale conferenza stampa di Parigi sull’andamento del suo gruppo LVMH. I bene informati dicono che Arnault dirà senza mezzi termini che non ha alcun interesse ad allargare i propri investimenti nel mondo del calcio. Insomma, dovrebbe trattarsi di una smentita che non concederà spazio ai dubbi.
Ecco perché la bellissima indiscrezione dovrebbe avere i giorni contati: martedì 28 gennaio i milanisti presteranno molta attenzione alle dichiarazioni provenienti da Parigi. Senza farsi troppe illusioni, ma con un esile filo di incrollabile, residua speranza. Perché sarà pur poco verosimile che Arnault compri il Milan e lo faccia tornare grande. Ma, diciamocelo, da quando in qua i sogni sono verosimili?

Solo una cosa io capisco da tutta questa vicenda,
che se mai il Milan verrà comprato da una proprietà ricca, seria, affermata e ambiziosa,
molti ma molti ma molti fegati si spappoleranno.

Detto questo,
vedremo
 

A.C Milan 1899

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Fabio Ravezzani dalle colonne di Tuttosport in edicola oggi, 23 gennaio, su Arnault e il Milan


E’ stata, ma potrebbe esserlo ancora per poco, una delle indiscrezioni più suggestive degli ultimi mesi: Bernard Arnault, il terzo (primo NDR) uomo più ricco del pianeta, sta per comprare il Milan. Diciamolo subito: giornalisticamente parlando, una notizia deve essere prima di tutto vera, in secondo luogo almeno verosimile. Orbene non è parso verosimile fin da subito che il re della moda, titolare dei più prestigiosi marchi del mondo, volesse acquistare il Milan. Così, quando a giugno dello scorso anno il Messaggero per primo pubblicò lo scoop, tutti si attivarono, trovando risconti negli ambienti finanziari e giuridici milanesi: «Pare vero, la notizia è fondata...», i commenti quasi unanimi.
Ohibò, Arnault sta per comprare il Milan? Fantastico. Un uomo così ricco e tanto potente avrebbe tutti i mezzi per portare il club ancora più in alto di quanto ha fatto Berlusconi. E poi, finalmente, dopo anni di cinesi misteriosi o di fondi americani senza volto, un uomo, una faccia, una storia personale straordinaria, alla guida della società italiana più vincente nel mondo. Così, dal possibile interessamento, nel volgere di qualche mese Arnault è stato annunciato come ormai certo nuovo proprietario del Milan. Si è passati velocemente da lettere d’intento, a due diligence già effettuate, alla cifra concordata (da 800 milioni a un miliardo) fino alla prossima faraonica campagna acquisti. E questo malgrado le puntuali e nettissime smentite dell’ufficio stampa e perfino del figlio. Se non ché sono passati sette mesi e di Arnault presidente rossonero si parla sempre meno. Pare, però, che martedì prossimo lo stesso Roi Bernard abbia intenzione di pronunciare la fatidica parola Milan nel corso dell’annuale conferenza stampa di Parigi sull’andamento del suo gruppo LVMH. I bene informati dicono che Arnault dirà senza mezzi termini che non ha alcun interesse ad allargare i propri investimenti nel mondo del calcio. Insomma, dovrebbe trattarsi di una smentita che non concederà spazio ai dubbi.
Ecco perché la bellissima indiscrezione dovrebbe avere i giorni contati: martedì 28 gennaio i milanisti presteranno molta attenzione alle dichiarazioni provenienti da Parigi. Senza farsi troppe illusioni, ma con un esile filo di incrollabile, residua speranza. Perché sarà pur poco verosimile che Arnault compri il Milan e lo faccia tornare grande. Ma, diciamocelo, da quando in qua i sogni sono verosimili?

Arnault o no, siamo l’unica, ripeto l’unica, società tra le più blasonate al mondo dei maggiori campionati europei, cioè italiano, spagnolo, inglese e tedesco, ad essere in questa condizione. Non ci sono altri paragoni.

Perciò dovrà finire per forza prima o poi. Un Milan in queste condizioni è paragonabile proporzionalmente ad una Roma che veleggia a metà classifica in Serie B.
 

Milanforever26

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Fabio Ravezzani dalle colonne di Tuttosport in edicola oggi, 23 gennaio, su Arnault e il Milan


E’ stata, ma potrebbe esserlo ancora per poco, una delle indiscrezioni più suggestive degli ultimi mesi: Bernard Arnault, il terzo (primo NDR) uomo più ricco del pianeta, sta per comprare il Milan. Diciamolo subito: giornalisticamente parlando, una notizia deve essere prima di tutto vera, in secondo luogo almeno verosimile. Orbene non è parso verosimile fin da subito che il re della moda, titolare dei più prestigiosi marchi del mondo, volesse acquistare il Milan. Così, quando a giugno dello scorso anno il Messaggero per primo pubblicò lo scoop, tutti si attivarono, trovando risconti negli ambienti finanziari e giuridici milanesi: «Pare vero, la notizia è fondata...», i commenti quasi unanimi.
Ohibò, Arnault sta per comprare il Milan? Fantastico. Un uomo così ricco e tanto potente avrebbe tutti i mezzi per portare il club ancora più in alto di quanto ha fatto Berlusconi. E poi, finalmente, dopo anni di cinesi misteriosi o di fondi americani senza volto, un uomo, una faccia, una storia personale straordinaria, alla guida della società italiana più vincente nel mondo. Così, dal possibile interessamento, nel volgere di qualche mese Arnault è stato annunciato come ormai certo nuovo proprietario del Milan. Si è passati velocemente da lettere d’intento, a due diligence già effettuate, alla cifra concordata (da 800 milioni a un miliardo) fino alla prossima faraonica campagna acquisti. E questo malgrado le puntuali e nettissime smentite dell’ufficio stampa e perfino del figlio. Se non ché sono passati sette mesi e di Arnault presidente rossonero si parla sempre meno. Pare, però, che martedì prossimo lo stesso Roi Bernard abbia intenzione di pronunciare la fatidica parola Milan nel corso dell’annuale conferenza stampa di Parigi sull’andamento del suo gruppo LVMH. I bene informati dicono che Arnault dirà senza mezzi termini che non ha alcun interesse ad allargare i propri investimenti nel mondo del calcio. Insomma, dovrebbe trattarsi di una smentita che non concederà spazio ai dubbi.
Ecco perché la bellissima indiscrezione dovrebbe avere i giorni contati: martedì 28 gennaio i milanisti presteranno molta attenzione alle dichiarazioni provenienti da Parigi. Senza farsi troppe illusioni, ma con un esile filo di incrollabile, residua speranza. Perché sarà pur poco verosimile che Arnault compri il Milan e lo faccia tornare grande. Ma, diciamocelo, da quando in qua i sogni sono verosimili?

I giornalai se la cantano e se la suonano..che lavoro indegno...prima LORO inventano indiscrezioni e le pompano sui loro stessi mezzi di informazione...e poi fanno le verginelle col "i tifosi si sono illusi"

Ma andate a cagher falliti

vittorio-sgarbi-gif-animate-7.gif


Forza Milan :ultra:
 
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Penso che siano i tifosi di altre società ad attendere trepidanti le parole di Arnault piuttosto che noi milanisti.
 

A.C Milan 1899

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Penso che siano i tifosi di altre società ad attendere trepidanti le parole di Arnault piuttosto che noi milanisti.

Ci puoi giurare. Per loro Idiott è la più grande garanzia che possano avere. Sanno perfettamente che fin quando resteremo con questi maledetti non saremo nessuno.
 
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Se arrivasse non piangerei di certo.

Ma questo aspettare gli alieni perché solo loro possono risollevare il Milan mi lascia perplesso.
 
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E’ stata, ma potrebbe esserlo ancora per poco, una delle indiscrezioni più suggestive degli ultimi mesi: Bernard Arnault, il terzo (primo NDR) uomo più ricco del pianeta, sta per comprare il Milan. Diciamolo subito: giornalisticamente parlando, una notizia deve essere prima di tutto vera, in secondo luogo almeno verosimile. Orbene non è parso verosimile fin da subito che il re della moda, titolare dei più prestigiosi marchi del mondo, volesse acquistare il Milan. Così, quando a giugno dello scorso anno il Messaggero per primo pubblicò lo scoop, tutti si attivarono, trovando risconti negli ambienti finanziari e giuridici milanesi: «Pare vero, la notizia è fondata...», i commenti quasi unanimi.
Ohibò, Arnault sta per comprare il Milan? Fantastico. Un uomo così ricco e tanto potente avrebbe tutti i mezzi per portare il club ancora più in alto di quanto ha fatto Berlusconi. E poi, finalmente, dopo anni di cinesi misteriosi o di fondi americani senza volto, un uomo, una faccia, una storia personale straordinaria, alla guida della società italiana più vincente nel mondo. Così, dal possibile interessamento, nel volgere di qualche mese Arnault è stato annunciato come ormai certo nuovo proprietario del Milan. Si è passati velocemente da lettere d’intento, a due diligence già effettuate, alla cifra concordata (da 800 milioni a un miliardo) fino alla prossima faraonica campagna acquisti. E questo malgrado le puntuali e nettissime smentite dell’ufficio stampa e perfino del figlio. Se non ché sono passati sette mesi e di Arnault presidente rossonero si parla sempre meno. Pare, però, che martedì prossimo lo stesso Roi Bernard abbia intenzione di pronunciare la fatidica parola Milan nel corso dell’annuale conferenza stampa di Parigi sull’andamento del suo gruppo LVMH. I bene informati dicono che Arnault dirà senza mezzi termini che non ha alcun interesse ad allargare i propri investimenti nel mondo del calcio. Insomma, dovrebbe trattarsi di una smentita che non concederà spazio ai dubbi.
Ecco perché la bellissima indiscrezione dovrebbe avere i giorni contati: martedì 28 gennaio i milanisti presteranno molta attenzione alle dichiarazioni provenienti da Parigi. Senza farsi troppe illusioni, ma con un esile filo di incrollabile, residua speranza. Perché sarà pur poco verosimile che Arnault compri il Milan e lo faccia tornare grande. Ma, diciamocelo, da quando in qua i sogni sono verosimili?

Non capisco il senso di tutto questo inchiostro buttato.
Ma quando le favole ( per non dire altro) le ha raccontate Ravezzani qualcuno si è messo a smontare le sue tesi?
Oltretutto è palese pure che ci goda.
 

Milanforever26

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Se arrivasse non piangerei di certo.

Ma questo aspettare gli alieni perché solo loro possono risollevare il Milan mi lascia perplesso.

Siamo figli di anni e anni in cui un cialtrone coi denti gialli su dicktat di un farabutto ci raccontava che "è impossibile competere coi petroldollari o i magnati del gas"

Poi vai a vedere chi sono i proprietari del Bayern, Atletico, Juve etc.. e non ci trovi traccia di nulla di tutto ciò..

Cercare sotto le parole "Competenza" e "Lungimiranza"...forse si rimarrebbe illuminati da quanto possano fare
 
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