Si, mi stava sulle balle la sua irriverenza e il suo essere lo scugnizzo che ti ruba il portafoglio appena ti volti.
Ma poi passati gli anni e già a fine carriera capisci che stai odiando l'essenza di ciò che ami, il più grande e geniale giocatore di calcio che hai visto, quello per cui alla fine Milan Napoli non era solo una partita di calcio ma uno spettacolo circense.
E credimi inizia a mancarti il tuo "nemico", l'odiato guastafeste.
Perché sai che difficilmente avrai altre occasioni di vedere qualcuno così.
Sarà che invecchiando ho spostato l'ottica dal tifo per una squadra a senso unico al tifo per il bel calcio, rimanendo comunque tifoso del Milan.
Giocatori così sono di tutti, non di un solo tifo.
Vale per Maldini, Cruiff, Pelé, Best, Van Basten.
A maggior ragione per "el dies".
Infatti anche in io prima ho usato iperboli per celebrarlo, il fanatismo giovanile va scemando lasciando più spazio all'obiettività.
Un'altra precisazione vorrei fare: lo consideravo un antisportivo, uno scorretto. Soprattutto per il gol di mano. Ma mi devo ricredere.
L'ambiente in cui è cresciuto: il calcio argentino, latino, anche spagnolo e italiano quindi, è basato sulla furberia e scorrettezza nei limiti del regolamento. (Per questo il vanto del Milan di essere leali e sportivi, all'inglese, ha un senso nel contesto italiano costituendo una particolarità).
Perciò l'inglese provava disprezzo: non verso il singolo giocatore ma contro una cultura diversa.
Mi ricredo perchè una persona davvero sleale e scorretta, cattiva, non può diventare un leader amato da tutti i compagni: era uno che aiutava ed elevava i compagni invece di opprimerli e ridicolizzarli come un bullo.
Poi ricordo gli abbracci e gli scambi di maglia con i Nostri, e pure il riconoscimento del valore dell'avversario nella sconfitta.
Il maligno stava piuttosto in chi celebrava il colpo di mano, chi celebra la scorrettezza.
Insomma, mi chiedo se dato il contesto Diego non era invece uno degli Argentini più corretti, o almeno non uno che spiccava per scorrettezza, quindi in Patria ammirato anche per questo (era più un martire in una via crucis tra spietati avversari).
Il colpo di mano fu più una bambinata insomma, una beffa da campetto di periferia. Un gioco di illusionismo. E scommetto che gli Inglesi furono irritati più per la non sanzione, per l'ingiustizia, e per la celebrazione del gesto in quanto Giusto. Non l'odio verso un singolo, ma contro una cultura sportiva così antitetica.