Leao: più libertà. Tomori e Thiaw, che numeri.

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Come riportato dalla GDS in edicola, nel 442 o 424 di oggi contro l'Udinese Leao è chiamato a fare la differenza ed a sbloccarsi. Pioli gli darà libertà. Il portoghese non segna da 40 giorni. Contro l’Udinese giocherà con due centravanti in area e lascerà Rafa libero di mandarli in porta, sfruttarli per le sponde, partire da sinistra e spostarsi per tutto l’attacco, nascondendosi tra 9-10 maglie bianconere messe in fila davanti a Silvestri.

Dietro, torna la difesa tipo con Thiaw e Tomori. La presenza contemporanea dei quattro titolari della linea porta solidità e di conseguenza i risultati crescono. Da quando Thiaw ha esordito in A (16 ottobre 2022), la coppia con Tomori ha permesso alla squadra di tenere una media di 2,3 punti a partita e di 0,7 gol subiti. Nelle partite senza la coppia solo 1,3 punti e il doppio dei gol subiti, media di 1,8 gol ogni 90’. A proteggere la difesa sarà utile anche il recupero di Loftus-Cheek, dall’inizio in panchina.

CorSera: Rafa, ci sei? La domanda, a questo punto, è inevitabile. E a imporla non sono tanto le sensazioni, o gli atteggiamenti, o il linguaggio del corpo, che lasciano il tempo che trovano. Bensì i numeri, che invece per un attaccante sono tutto. Perché puoi anche permetterti di vagare indolentemente per tutta la partita, se poi alla fine con una giocata fai la differenza: di campioni annoiati e decisivi è piena la storia del calcio. Questo però per ora con Leao non sta accadendo: tre gol in tredici partite sono pochi, troppo pochi. Così non basta.
Al Milan il portoghese sta mancando maledettamente, soprattutto nelle notti che contano. Sarà il peso della maglia numero dieci, che al Milan è stata sulla schiena di Gullit e Savicevic, di Boban e Rivera. Oppure il nuovo stipendio da 7 milioni di euro che ne fa uno dei giocatori più pagati del campionato. Fatto sta che è sotto gli occhi di tutti come il ragazzo, ormai 24enne, continui a rendere al di sotto delle sue possibilità.

Stasera con l’Udinese a San Siro avrà l’occasione per invertire il trend: il Diavolo ha bisogno di lui. Contro i friulani di Cioffi, richiamato in panchina per risollevare la squadra dopo l’esonero di Sottil, i rossoneri devono tornare a vincere dopo che nelle ultime tre gare hanno ottenuto un solo punto, quello amaro di domenica scorsa a Napoli. L’alta tensione dei giorni scorsi sembra alle spalle. Pioli e i giocatori hanno parlato a lungo a Milanello: confronti sereni e costruttivi, garantiscono dal quartier generale rossonero. E di sicuro ha fatto bene anche la cena collettiva di giovedì a Milano, già ribattezzata «il patto di Corso Como». Erano presenti tutti. Stasera contro il probabile muro dell’Udinese servirà pazienza e self control. In attacco la novità dovrebbe essere il doppio centravanti (Come già ampiamente riferito NDR), con l’oggetto misterioso Jovic accanto all’eterno Giroud. In difesa invece non c’è molta scelta: chi c’è, gioca. Quindi spazio a Thiaw e Tomori.



 

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CorSera: Rafa, ci sei? La domanda, a questo punto, è inevitabile. E a imporla non sono tanto le sensazioni, o gli atteggiamenti, o il linguaggio del corpo, che lasciano il tempo che trovano. Bensì i numeri, che invece per un attaccante sono tutto. Perché puoi anche permetterti di vagare indolentemente per tutta la partita, se poi alla fine con una giocata fai la differenza: di campioni annoiati e decisivi è piena la storia del calcio. Questo però per ora con Leao non sta accadendo: tre gol in tredici partite sono pochi, troppo pochi. Così non basta.
Al Milan il portoghese sta mancando maledettamente, soprattutto nelle notti che contano. Sarà il peso della maglia numero dieci, che al Milan è stata sulla schiena di Gullit e Savicevic, di Boban e Rivera. Oppure il nuovo stipendio da 7 milioni di euro che ne fa uno dei giocatori più pagati del campionato. Fatto sta che è sotto gli occhi di tutti come il ragazzo, ormai 24enne, continui a rendere al di sotto delle sue possibilità.

Stasera con l’Udinese a San Siro avrà l’occasione per invertire il trend: il Diavolo ha bisogno di lui. Contro i friulani di Cioffi, richiamato in pan- china per risollevare la squadra dopo l’esonero di Sottil, i rossoneri devono tornare a vincere dopo che nelle ultime tre gare hanno ottenuto un solo punto, quello amaro di domenica scorsa a Napoli. L’alta tensione dei giorni scorsi sembra alle spalle. Pioli e i giocatori hanno parlato a lungo a Milanello: confronti sereni e costruttivi, garantiscono dal quartier generale rossonero. E di sicuro ha fatto bene anche la cena collettiva di giovedì a Milano, già ribattezzata «il patto di Corso Como». Erano presenti tutti. Stasera contro il probabile muro dell’Udinese servirà pazienza e self control. In attacco la novità dovrebbe essere il doppio centravanti (Come già ampiamente riferito NDR), con l’oggetto misterioso Jovic accanto all’eterno Giroud. In difesa invece non c’è molta scelta: chi c’è, gioca. Quindi spazio a Thiaw e Tomori.


 

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Dietro, torna la difesa tipo con Thiaw e Tomori. La presenza contemporanea dei quattro titolari della linea porta solidità e di conseguenza i risultati crescono. Da quando Thiaw ha esordito in A (16 ottobre 2022), la coppia con Tomori ha permesso alla squadra di tenere una media di 2,3 punti a partita e di 0,7 gol subiti. Nelle partite senza la coppia solo 1,3 punti e il doppio dei gol subiti, media di 1,8 gol ogni 90’. A proteggere la difesa sarà utile anche il recupero di Loftus-Cheek, dall’inizio in panchina.

CorSera: Rafa, ci sei? La domanda, a questo punto, è inevitabile. E a imporla non sono tanto le sensazioni, o gli atteggiamenti, o il linguaggio del corpo, che lasciano il tempo che trovano. Bensì i numeri, che invece per un attaccante sono tutto. Perché puoi anche permetterti di vagare indolentemente per tutta la partita, se poi alla fine con una giocata fai la differenza: di campioni annoiati e decisivi è piena la storia del calcio. Questo però per ora con Leao non sta accadendo: tre gol in tredici partite sono pochi, troppo pochi. Così non basta.
Al Milan il portoghese sta mancando maledettamente, soprattutto nelle notti che contano. Sarà il peso della maglia numero dieci, che al Milan è stata sulla schiena di Gullit e Savicevic, di Boban e Rivera. Oppure il nuovo stipendio da 7 milioni di euro che ne fa uno dei giocatori più pagati del campionato. Fatto sta che è sotto gli occhi di tutti come il ragazzo, ormai 24enne, continui a rendere al di sotto delle sue possibilità.

Stasera con l’Udinese a San Siro avrà l’occasione per invertire il trend: il Diavolo ha bisogno di lui. Contro i friulani di Cioffi, richiamato in panchina per risollevare la squadra dopo l’esonero di Sottil, i rossoneri devono tornare a vincere dopo che nelle ultime tre gare hanno ottenuto un solo punto, quello amaro di domenica scorsa a Napoli. L’alta tensione dei giorni scorsi sembra alle spalle. Pioli e i giocatori hanno parlato a lungo a Milanello: confronti sereni e costruttivi, garantiscono dal quartier generale rossonero. E di sicuro ha fatto bene anche la cena collettiva di giovedì a Milano, già ribattezzata «il patto di Corso Como». Erano presenti tutti. Stasera contro il probabile muro dell’Udinese servirà pazienza e self control. In attacco la novità dovrebbe essere il doppio centravanti (Come già ampiamente riferito NDR), con l’oggetto misterioso Jovic accanto all’eterno Giroud. In difesa invece non c’è molta scelta: chi c’è, gioca. Quindi spazio a Thiaw e Tomori.



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Dietro, torna la difesa tipo con Thiaw e Tomori. La presenza contemporanea dei quattro titolari della linea porta solidità e di conseguenza i risultati crescono. Da quando Thiaw ha esordito in A (16 ottobre 2022), la coppia con Tomori ha permesso alla squadra di tenere una media di 2,3 punti a partita e di 0,7 gol subiti. Nelle partite senza la coppia solo 1,3 punti e il doppio dei gol subiti, media di 1,8 gol ogni 90’. A proteggere la difesa sarà utile anche il recupero di Loftus-Cheek, dall’inizio in panchina.

CorSera: Rafa, ci sei? La domanda, a questo punto, è inevitabile. E a imporla non sono tanto le sensazioni, o gli atteggiamenti, o il linguaggio del corpo, che lasciano il tempo che trovano. Bensì i numeri, che invece per un attaccante sono tutto. Perché puoi anche permetterti di vagare indolentemente per tutta la partita, se poi alla fine con una giocata fai la differenza: di campioni annoiati e decisivi è piena la storia del calcio. Questo però per ora con Leao non sta accadendo: tre gol in tredici partite sono pochi, troppo pochi. Così non basta.
Al Milan il portoghese sta mancando maledettamente, soprattutto nelle notti che contano. Sarà il peso della maglia numero dieci, che al Milan è stata sulla schiena di Gullit e Savicevic, di Boban e Rivera. Oppure il nuovo stipendio da 7 milioni di euro che ne fa uno dei giocatori più pagati del campionato. Fatto sta che è sotto gli occhi di tutti come il ragazzo, ormai 24enne, continui a rendere al di sotto delle sue possibilità.

Stasera con l’Udinese a San Siro avrà l’occasione per invertire il trend: il Diavolo ha bisogno di lui. Contro i friulani di Cioffi, richiamato in panchina per risollevare la squadra dopo l’esonero di Sottil, i rossoneri devono tornare a vincere dopo che nelle ultime tre gare hanno ottenuto un solo punto, quello amaro di domenica scorsa a Napoli. L’alta tensione dei giorni scorsi sembra alle spalle. Pioli e i giocatori hanno parlato a lungo a Milanello: confronti sereni e costruttivi, garantiscono dal quartier generale rossonero. E di sicuro ha fatto bene anche la cena collettiva di giovedì a Milano, già ribattezzata «il patto di Corso Como». Erano presenti tutti. Stasera contro il probabile muro dell’Udinese servirà pazienza e self control. In attacco la novità dovrebbe essere il doppio centravanti (Come già ampiamente riferito NDR), con l’oggetto misterioso Jovic accanto all’eterno Giroud. In difesa invece non c’è molta scelta: chi c’è, gioca. Quindi spazio a Thiaw e Tomori.



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