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Ecco alcuni passaggi, riportati dalla Gazzetta dello Sport in edicola oggi, della tesi di 60 pagine redatta da Pippo Inzaghi dopo il Supercorso per allenatori seguito a Coverciano.
La mia progressione come giocatore è passata attraverso diverse tap*pe ed è con la stessa gradualità che voglio affrontare quella da allenatore, poiché l’espe*rienza è quello che più inse*gna nella vita e nella profes*sione, e l’umiltà è il primo va*lore. I precetti sui quali si basa il mio lavoro sono: stile e rispetto (codice di comportamento condiviso e sanzioni per chi sgarra) Sapere dove andia*mo Autostima», La squadra e l’importanza del gruppo: essere coesi. La coscienza della sconfitta: accettare e af*frontare sempre la sfida. Ho sempre sentito den*tro me stesso la spinta a voler* mi confrontare e cercare di vincere ma, come ho trasmes*so ai miei giocatori, ho pianto quando ho vinto, mai quando ho perso. Contano anche il saper soffrire, la semplicità e la concretezza, cuore e passione. Il calcio che amo proporre e insegnare è fatto di difesa a quattro, pressing, conquista immediata della palla e dello spazio. Creatività in avanti. Sono importanti anche gli strumenti di multimediali: un certosino lavoro di videoa*nalisi insieme al gruppo, affiancato alla possibilità di ogni giocatore, attraverso una piat*taforma web e un account per*sonale, di rivedere le proprie azioni e comprendere i propri errori. E poi un intenso uso di frequenzimetri e rilevatori te*lemetrici. Caratterialmente e nei rapporti personali bisogna essere veri, perchè la falsità distrugge in partenza ogni possibilità di incontro".
La mia progressione come giocatore è passata attraverso diverse tap*pe ed è con la stessa gradualità che voglio affrontare quella da allenatore, poiché l’espe*rienza è quello che più inse*gna nella vita e nella profes*sione, e l’umiltà è il primo va*lore. I precetti sui quali si basa il mio lavoro sono: stile e rispetto (codice di comportamento condiviso e sanzioni per chi sgarra) Sapere dove andia*mo Autostima», La squadra e l’importanza del gruppo: essere coesi. La coscienza della sconfitta: accettare e af*frontare sempre la sfida. Ho sempre sentito den*tro me stesso la spinta a voler* mi confrontare e cercare di vincere ma, come ho trasmes*so ai miei giocatori, ho pianto quando ho vinto, mai quando ho perso. Contano anche il saper soffrire, la semplicità e la concretezza, cuore e passione. Il calcio che amo proporre e insegnare è fatto di difesa a quattro, pressing, conquista immediata della palla e dello spazio. Creatività in avanti. Sono importanti anche gli strumenti di multimediali: un certosino lavoro di videoa*nalisi insieme al gruppo, affiancato alla possibilità di ogni giocatore, attraverso una piat*taforma web e un account per*sonale, di rivedere le proprie azioni e comprendere i propri errori. E poi un intenso uso di frequenzimetri e rilevatori te*lemetrici. Caratterialmente e nei rapporti personali bisogna essere veri, perchè la falsità distrugge in partenza ogni possibilità di incontro".