La crisi del post-partita

Alfabri

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Amici, capisco perfettamente la frustrazione che coglie tutti dopo l'ennesima partita buttata al vento, ma è importante restare sempre freddi e lucidi per capire dove insistono i maggiori problemi della squadra:
1) Il dramma sostituzioni: semplicemente, le riserve subentrate ai titolari non solo non si dimostrano in grado di fare la differenza, ma neppure di essere a livello di una squadra come il milan, che minimo ambisce al 4° posto: Bakayoko è osceno in ogni fase del suo gioco (lento sia in fase di possesso palla che in ripiegamento, deficitario nelle letture delle linee di passaggio e nel proporsi in fase di costruzione, sempre fuori posizione in transizione passiva e in ritardo su ogni chiusura, finora da lui ho visto solo prestazioni inqualificabili; Castillejo troppo molle, quando un giocatore entra nei finali deve correre per due, non per mezzo; Abate servono davvero commenti? Aspettando l'incerto rientro di Conti, non abbiamo un terzino destro degno della definizione di titolare). Gli unici fuori dai titolari oggi che possono rappresentare un valore aggiunto sono Laxalt, Caldara e Cutrone, troppo poco per una squadra che punta alla Champions.
2) L'allenatore: in un contesto inadatto per il target prefissato e il blasone del team, quanto incidono le mancanze dell'allenatore? In soldoni, che valore aggiunto sta consegnando oggi Gattuso all'A.C. Milan? In prima istanza direi un'identità di gioco chiara: linee corte che puntano alla disorganizzazione della prima pressione dell'avversario per creare rapidamente corridoi al fine di colpire l'avversario. In che misura questa operazione sta riuscendo? Direi alta, dato che abbiamo in questo modo creato innumerevoli pericoli all'atalanta, al netto della sfortuna odierna e di una complessiva scarsa propensione alla finalizzazione. In questo senso si collocano i tanto biasimati "passaggetti", essendo parte strutturale dell'idea tattica del mister, tanto rischiosa quanto potenzialmente redditizia se affidata ad attori adeguati. A questo fanno da contraltare tuttavia dei limiti "caratteriali", di una squadra che sembra faticare a distaccarsi da questa filosofia di gioco, gestendo il pallone a centrocampo, dettando i tempi del match (specie quando c'è da gestire un vantaggio): questo limite va' indubbiamente imputato a chi la partita la prepara da bordocampo, perchè carattere e flessibilità sono le stimmate di una squadra "di livello".
3) Le scelte di mercato: purtroppo non rimane che tornare sempre allo stesso punto. La rosa di quest'anno, tanto quanto quella dell'anno precedente, è incompleta non solo nelle pedine di riserva, ma anche negli elementi titolari: manca un esterno sinistro che controbilanci la poca propensione all'occupazione dell'area di rigore dell'esterno destro, elemento chiave per la rifinitura della squadra (volendo il discorso può essere quasi analogo invertendo i due fattori considerati, resta il fatto che il peso dell'occupazione dell'area non può essere tutto sulle spalle di Higuain e degli inserimenti di Bonaventura). Altri ruoli sarebbero potuti essere potenziati, ma questa era indubbiamente una categorica priorità e non è stata affrontata adeguatamente. Resta valido il discorso sulla panchina totalmente inadatta in quasi tutti gli elementi (terzino destro, regista, mezzala, esterno destro, esterno sinistro).

La partita di oggi, così come quella di Cagliari, credo sia una fotografia chiara della nostra dimensione attuale, sospesa tra virtù tattiche e picchi di qualità di alcuni elementi (su tutti Bonaventura, Suso ed Higuain) e le fragilità sia in termini di individualità che di gestione gara, che inevitabilmente allo stato attuale ci relegheranno ad un'ennesima annata di comprimarietà.

Questo però non credo sia ragione tale da scatenare furibondi ribaltoni dettati dalla frustrazione post-partita: viviamo in una dimensione precaria, ma la precarietà si risolve consegnato ad una struttura instabile elementi di solidità e fiducia, e non continuando a smontare e rimontare pezzo per pezzo un edificio in via di consolidamento. La ricetta vincente a mio parere resta quella di portare avanti il lavoro già ben avviato, cercare di sfruttare le positive peculiarità di tutti gli elementi attualmente a disposizione della rosa e cementificare il gruppo dal punto di vista mentale e relazionale, per giungere infine a risolvere a Gennaio le lacune che questa rosa ancora presenta.

Forza Milan!
 

FrancoUomoVero

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sentiti ringraziamenti per il post, solitamente nei dopo partita leggo solo crisi isteriche.
 
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Vogliamo parlare delle lacune della Juve del primo scudetto di Conte? Del Milan dello scudetto di Zaccheroni? Ma soprattutto, serve la rosa del Real Madrid per fare 6 punti contro questo Cagliari e questa Atalanta?
 

Schism75

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Il problema però è che l’allenatore sta lavorando con 10/11 dei titolari dalla partita dalla partita di coppa Italia con l’Inter dello scorso dicembre. E di miglioramenti, tranne delle brevi parentesi in alcune partite (per tutta la loro durata o parte di essa), non se ne vedono. la squadra mostra costantemente gli stessi problemi di concentrazione in determinati momenti, di paura in altri, e di scarsa capacità nella gestione di una partita. Quest’ultima figlia di un centrocampo che non è costruito per fare possesso di qualità, cosa che ormai scriviamo da anni. Inoltre non abbiamo molti giocatori, sopratutto gli esterni, che hanno tanti goal nelle gambe, cosa che ti porta sempre a sperare che qualcuno tiri fuori il cilindro, ma del resto se a te allenatore vanno bene questi interpreti... Infine, si aggiunge un atteggiamento tattico che vede la punta come giocatore più avanzato, posizionato spesso sulla linea della nostra trequarti difensiva. Questo porta pericolosamente la squadra avversaria vicino alla tua area, esponendoti a pericoli continui, e in aggiunta ti costringe a fare tantissimo campo per arrivare dall’altra parte, sprecando energie e non avendo nemmeno molti giocatori che abbiano le qualità fisiche per fare questo gioco.
Ecco, quanto altro tempo dobbiamo concedere? Perché il rischio di perdere un altro anno si sta facendo molto evidente.
 

singer

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Il problema però è che l’allenatore sta lavorando con 10/11 dei titolari dalla partita dalla partita di coppa Italia con l’Inter dello scorso dicembre. E di miglioramenti, tranne delle brevi parentesi in alcune partite (per tutta la loro durata o parte di essa), non se ne vedono. la squadra mostra costantemente gli stessi problemi di concentrazione in determinati momenti, di paura in altri, e di scarsa capacità nella gestione di una partita. Quest’ultima figlia di un centrocampo che non è costruito per fare possesso di qualità, cosa che ormai scriviamo da anni. Inoltre non abbiamo molti giocatori, sopratutto gli esterni, che hanno tanti goal nelle gambe, cosa che ti porta sempre a sperare che qualcuno tiri fuori il cilindro, ma del resto se a te allenatore vanno bene questi interpreti... Infine, si aggiunge un atteggiamento tattico che vede la punta come giocatore più avanzato, posizionato spesso sulla linea della nostra trequarti difensiva. Questo porta pericolosamente la squadra avversaria vicino alla tua area, esponendoti a pericoli continui, e in aggiunta ti costringe a fare tantissimo campo per arrivare dall’altra parte, sprecando energie e non avendo nemmeno molti giocatori che abbiano le qualità fisiche per fare questo gioco.
Ecco, quanto altro tempo dobbiamo concedere? Perché il rischio di perdere un altro anno si sta facendo molto evidente.

Lucida analisi. Solo chi non vuol vedere non vede che Gattuso è arrivato a fine corsa sotto il profilo di quel che può dare a questa squadra. Mi spiego: il valore aggiunto dato da Gattuso lo scorso anno è stato il furore agonistico che ha trasmesso alla squadra nei primi mesi del suo insediamento. Ha risvegliato la squadra dal torpore montelliano lanciandola in quella cavalcata che stava per portarla tra le prime quattro. Il guaio - a mio avviso - è stato che nel frattempo la squadra ha cominciato anche ad assorbire i suoi "insegnamenti" tecnico-tattici e ha così cominciato a macinare quel gioco che da marzo-aprile dello scorso anno siamo costretti ad ammirare. Guardatevi il ruolino di marcia di Gattuso nelle ultime 13 partite di campionate: ne ha vinte 4, pareggiate 6 e perse 3. Quindi 18 punti in 13 partite. Ruolino da 10°-11° posto a fine campionato.
 

Alfabri

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Sono verissimi i punti che sottolinei, ma la mancanza di palleggiatori per il centrocampo e di esterni con i gol in canna non è certo colpa dell'allenatore e della sua idea di gioco.
 
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Il problema si pone nel momento in cui hai un allenatore recidivo e dei giocatori mediocri.

Mi aspetto che la società dopo quest'anno di fiducia all'allenatore e ad alcuni giocatori non sia anch'essa recidiva perchè non possiamo piu permetterci anni 0.

Il caro gattuso, continua a rimandare l'impiego di caldara, di laxalt, continua a stravolgere l'assetto tattico nel secondo tempo togliendo l'unico giocatore capace di portare palla dalle mediana alla trequarti in contropiede, a favore di un mediano lento, goffo, che non fa prevalere nemmeno le sue doti fisiche.

Non siamo uno squadrone ma l'allenatore ci mette del suo per evidenziare dei limiti

1) Perchè imposta Musacchio e non Romagnoli?
2) Perchè non inserisce Laxalt e fa rimanere come terzino bloccato Calabria, utile anche nell'uscita pressing?
3) Perchè Bonaventura non gioca attaccante esterno (il suo vero ruolo) e Calhanoglu Mezz'ala vista la sua capacità di verticalizzazione?
4) Perchè Kessie lascia continuamente Biglia da solo in campo aperto?
5) Perchè Higuain deve giocare a centrocampo?
6) Perchè non si lancia quanto prima Caldara, un'arma in piu sui calci d'angolo, una bestia in marcatura (migliore di romagnoli) e con un piede che non ha niente da invidiare a Musacchio?

Ora non voglio fare l'allenatore da web ma sono ERRORI PALESI che chiunque su questo forum puntualmente ogni partita evidenzia
Ogni partita è uno strazio, è come se prendessi la tipa dei tuoi sogni, la porti a cena, passi una bella serata, le offri da bere e da mangiare ma quando poi sei convinto di poterla portare in un posto tranquillo per concludere alla grande, le arriva una telefonata da un tipo che non vedeva da tempo, che ci tiene a salutarla e ti dice che farà ritorno con lui a casa, ma ti ringrazia per la bellissima serata
 

Schism75

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Sono verissimi i punti che sottolinei, ma la mancanza di palleggiatori per il centrocampo e di esterni con i gol in canna non è certo colpa dell'allenatore e della sua idea di gioco.

Ha avuto 2 sessioni di mercato per esprimere le preferenze. Ma lui vede Suso e Calhanouglu titolari (del resto palla a susito) in quei ruoli e Bonaventura dietro. Ripeto, altrimenti avrebbe espresso ben altre preferenze.
 
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