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Sto cercando di farti capire un concetto molto più importante: nell'informazione "classica" esistono a più livelli organi garanti che monitorano efficacemente il lavoro di redazioni, gruppi editoriali e pubblicisti. Si può parlare di faziosità, più o meno cosciente, di disinformazione, più o meno voluta, ma resteremo sempre nell'ottica di una verità celata, distorta, difficilmente calunniosa, perchè soggetta al rischio di incorrere in sanzioni imposte dalle norme vigenti. Internet ha portato la discussione su un altro livello, la sua libertà ne è anche il limite ed il numero di falsità che si diffondono a macchia d'olio senza alcun freno ne sono la riprova.
Ti affidi troppo alla coscienza del singolo, ma il problema è un altro, le persone hanno raramente gli strumenti per distinguere una bufala da una notizia vera ed è questo il dramma di questi ultimi anni: troppo spesso si descrive impunemente un mondo che non esiste.
Ben venga Internet e la sua pluralità di opinioni, ma teniamoci stretta la vetusta informazione classica che ci garantisce una divulgazione di notizie più vigilata.
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