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Israele continua a fare da avanguardia in quel che accadrà altrove, infatti mentre qui in Italia ancora non si è del tutto convinti di una terza dose da quelle parti oltre 2 milioni di cittadini hanno ricevuto già una terza puntura e si prevede a cavallo del 2021 e inizio 2022 di arrivare alla quarta.
La differenza è che questa terza dose è esattamente uguale alle prime due, mentre dalla quarta ci dovrà essere una modifica sulle varianti esistenti o future.
Il motivo è sempre il solito, cioè con le varianti cala l'efficacia della protezione con il passare dei mesi dall'inoculazione e quindi occorre riparare con una modifica.
L'epidemiologo di stato Zarka, tra coloro che indirizza da sempre le scelte governative sul covid, era stato chiaro a The Times of Israel:
“Se impariamo le lezioni date dalla quarta ondata, dobbiamo considerare la possibilità di successive ondate con le nuove varianti, come quella nuova dal Sud America
E pensando a questo e alla diminuzione dei vaccini e degli anticorpi, sembra che ogni pochi mesi avremo bisogno di un’altra dose
Bisogna imparare dalla lezione che ci ha dato la variante Delta; in primavera dopo la prima vaccinazione pensavamo di avere sconfitto il virus ed essere tornati alla normalità invece è arrivata questa nuova mutazione.
Adesso dobbiamo considerare l’arrivo di altre varianti, come quella nuova che proviene dal Sud America.
Pensando a questo, e alla diminuzione dell’efficacia dei vaccini già dopo pochi mesi dalla somministrazione, avremo bisogno in continuazione di richiami.
Potrebbe essere una volta all’anno o cinque o sei mesi"
Riconferma la sua posizione alla radio Kan:
"Il SARS-CoV-2 è qui con noi e continuerà ad esserci, dobbiamo prepararci alla somministrazione di una quarta dose.
Questa sarà la nostra vita d’ora in poi, a ondate"
Il Green Pass in Israele vale 6 mesi dalla seconda o terza dose, proprio per l'evidenza dei dati, non 12 mesi come qui appena prolungato dalla politica.
La differenza è che questa terza dose è esattamente uguale alle prime due, mentre dalla quarta ci dovrà essere una modifica sulle varianti esistenti o future.
Il motivo è sempre il solito, cioè con le varianti cala l'efficacia della protezione con il passare dei mesi dall'inoculazione e quindi occorre riparare con una modifica.
L'epidemiologo di stato Zarka, tra coloro che indirizza da sempre le scelte governative sul covid, era stato chiaro a The Times of Israel:
“Se impariamo le lezioni date dalla quarta ondata, dobbiamo considerare la possibilità di successive ondate con le nuove varianti, come quella nuova dal Sud America
E pensando a questo e alla diminuzione dei vaccini e degli anticorpi, sembra che ogni pochi mesi avremo bisogno di un’altra dose
Bisogna imparare dalla lezione che ci ha dato la variante Delta; in primavera dopo la prima vaccinazione pensavamo di avere sconfitto il virus ed essere tornati alla normalità invece è arrivata questa nuova mutazione.
Adesso dobbiamo considerare l’arrivo di altre varianti, come quella nuova che proviene dal Sud America.
Pensando a questo, e alla diminuzione dell’efficacia dei vaccini già dopo pochi mesi dalla somministrazione, avremo bisogno in continuazione di richiami.
Potrebbe essere una volta all’anno o cinque o sei mesi"
Riconferma la sua posizione alla radio Kan:
"Il SARS-CoV-2 è qui con noi e continuerà ad esserci, dobbiamo prepararci alla somministrazione di una quarta dose.
Questa sarà la nostra vita d’ora in poi, a ondate"
Il Green Pass in Israele vale 6 mesi dalla seconda o terza dose, proprio per l'evidenza dei dati, non 12 mesi come qui appena prolungato dalla politica.
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