Il Milan chiede a Mr Li di versare 10M entro domani.

Casnop

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Come riporta Carlo Festa, nelle ultime ore è emersa una ulteriore indiscrezione. Il CDA del Milan avrebbe fatto recapitare una lettera alla Rossoneri Lux, cassaforte che detiene il club, chiedendo di versare entro domani 10M di aumento di capitale.
Questi soldi sono parte di quei 35M necessari per completare la stagione.
Elliott si è già resa disponibile a finanziarli, ma adesso Mr Li è davvero alle strette. Se dovesse mancare questo versamento, Elliott potrebbe prendere subito il controllo del club ed iniettare i 10M necessari.
Altrimenti Mr Li dovrebbe accettare quei soldi tramite un finanziamento e quindi indebitarsi ulteriormente, mostrando però la sua debolezza.

Seguiranno aggiornamenti
Elliott in Telecom ha adottato una strategia attivista che non ha precedenti storici, soprattutto in Europa. Anziché accendere il solito corporate bond verso la Telecom, poco performante, ha investito capitale di rischio, un misto di azioni ordinarie, ed una piccola quota di equity swap, finanziato da UBS e garantito dalle medesime azioni, per raggiungere il controllo di oltre il 5 per cento delle azioni, quota di influenza del capitale, per notificare al Ministero dello Sviluppo Economico la sua presenza non ostile, ed ottenere il nulla osta ministeriale, senza l'esercizio della golden share pubblica per il blocco di una eventuale scalata. Vivendi, boccheggiante, non ha emesso fiato, per ora. Singer ha già fatto intendere che modificherà tutto l'attuale board nominato da Vivendi, invocando un cambio radicale di piano industriale, Calenda benedicente. Ha fatto analoga manovra su Ansaldo, bloccando una OPA a due lire di Hitachi. Ora, il faro è acceso sulla telefonia, e sul calcio. L'attivismo di Elliott, e di almeno altri seicento fondi, tutti americani, è figlio di una cassa piena per le speculazioni nella siderale Borsa americana, circa 180 miliardi di dollari, e di una legislazione di borsa che negli USA sta rendendo per loro sempre più difficile la diversificazione di portafoglio sulla realtà industriale interna, obbligandoli a maggiore trasparenza nelle manovre di controllo dei pacchetti azionari. Vengono così incoraggiati a scorazzare in Europa, dove il mercato è più debole, le società sono in maggiori difficoltà operative, e le buone occasioni di affari non mancano. La loro strategia è chiara: individuano società deboli e mal gestite o con problemi di governance, entrano nel capitale, chiedendo rappresentanza nel cda e pilotano dal sedile del passeggero il cambiamento di politica industriale, per la patrimonializzazione della società e lo sviluppo, per la migliore rivendita delle partecipazioni, o per il rientro da precedenti prestiti ai medesimi soggetti. Il Milan rientrerebbe in questa fattispecie. L'occasione è immediata: Elliott/Blue Skye è golden shareholder di Rossoneri Sport tramite la controllata Project RedBlack, la chiamata di capitale da parte del board del Milan la chiamerebbe in causa come socio, non come prestatore. Il finanziamento sarebbe in conto capitale, probabilmente infruttifero, ma il socio Elliott pretendera' altre covenants per questa operazione dal socio controllante, ed aumenterà la sua influenza sulle politiche del club. Vedremo come. :)
 
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Come riporta Carlo Festa, nelle ultime ore è emersa una ulteriore indiscrezione. Il CDA del Milan avrebbe fatto recapitare una lettera alla Rossoneri Lux, cassaforte che detiene il club, chiedendo di versare entro domani 10M di aumento di capitale.
Questi soldi sono parte di quei 35M necessari per completare la stagione.
Elliott si è già resa disponibile a finanziarli, ma adesso Mr Li è davvero alle strette. Se dovesse mancare questo versamento, Elliott potrebbe prendere subito il controllo del club ed iniettare i 10M necessari.
Altrimenti Mr Li dovrebbe accettare quei soldi tramite un finanziamento e quindi indebitarsi ulteriormente, mostrando però la sua debolezza.

Seguiranno aggiornamenti

Re ,scusami se ti disturbo, viste le tante notizie , false e meno, uscite nelle ultime ore saresti cosi gentile da ricostruire un pò il tutto da par tuo?
Sembra di essere schierati davanti un plotone di esecuzione, ci stanno massacrando.
 

MaschioAlfa

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Speriamo solo di finire in mani sicure.... Quelle strapiene di soldi
 

Il Re dell'Est

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Elliott in Telecom ha adottato una strategia attivista che non ha precedenti storici, soprattutto in Europa. Anziché attivare il solito corporate bond verso la Telecom, poco performante, ha investito capitale di rischio, un misto di azioni ordinarie, ed una piccola quota di equity swap, finanziato da UBS e garantito dalle medesime azioni, per raggiungere il controllo di oltre il 5 per cento delle azioni, quota di influenza del capitale, per notificare al Ministero dello Sviluppo Economico la sua presenza non ostile, ed ottenere il nulla osta ministeriale, senza l'esercizio della golden share pubblica per il blocco di una eventuale scalata. Vivendi, boccheggiante, non ha emesso fiato, per ora. Singer ha già fatto intendere che modificherà tutto l'attuale board nominato da Vivendi, invocando un cambio radicale di piano industriale, Calenda benedicente. Ha fatto analoga manovra su Ansaldo, bloccando una OPA a due lire di Hitachi. Ora, il faro è sulla telefonia, e sul calcio. L'attivismo di Elliott, e di almeno altri seicento fondi, tutti americani, è figlio di una cassa piena per le speculazioni nella siderale Borsa americana, circa 180 miliardi di dollari, e di una legislazione di borsa che negli USA sta rendendo per loro sempre più difficile la diversificazione di portafoglio sulla realtà industriale interna, obbligandoli a maggiore trasparenza nelle manovre di controllo dei pacchetti azionari. Vengono così incoraggiati a scorazzare in Europa, dove il mercato è più debole, le società sono in maggiori difficoltà operative, e le buone occasioni di affari non mancano. La loro stragia è chiara: individuano società deboli e mal gestite o con problemi di governance, entrano nel capitale, chiedendo rappresentanza nel cda e pilotano dal sedile del passeggero il cambiamento di politica industriale, per la patrimonializzazione della società e lo sviluppo, per la migliore rivendita delle partecipazioni, o per il rientro da precedenti prestiti ai medesimi soggetti. Il Milan rientrerebbe in questa fattispecie. L'occasione è immediata: Elliott/Blue Skye è golden shareholder di Rossoneri Sport tramite la controllata Project RedBlack, la chiamata di capitale da parte del board del Milan la chiamerebbe in causa come socio, non come prestatore. Il finanziamento sarebbe in conto capitale, probabilmente infruttifero, ma il socio Elliott pretendera' altre covenants per questa operazione dal socio controllante, ed aumenterà la sua influenza sulle politiche del club. Vedremo come. :)

Re ,scusami se ti disturbo, viste le tante notizie , false e meno, uscite nelle ultime ore saresti cosi gentile da ricostruire un pò il tutto da par tuo?
Sembra di essere schierati davanti un plotone di esecuzione, ci stanno massacrando.

Come detto il Milan già possiede un socio ed è Elliott. Quest'ultimo infatti detiene tramite Project RedBlack una golden share del valore nominale di 1€ nel capitale di Rossoneri Investment Lux, veicolo che controlla l'AC Milan, e la cui maggioranza di azioni pari ad € 11.999 ad oggi appartengono alla Rossoneri Champion di Mr Li. Quella golden share già oggi permette a Singer di esercitare una notevole influenza nelle assemblee della controllante.

Schermata-2017-04-28-alle-15.59.49.png


Adesso sarà di fondamentale importanza capire la natura di questi ulteriori 35M necessari al club per la gestione da qui a giugno.
Se infatti Mr Li sarà in grado di adempiere agli aumenti di capitale così come fatto fino ad oggi, allora è possibile ipotizzare un rifinanziamento nel breve.
Se invece Mr Li non fosse in grado di operare autonomamente questi aumenti di capitale (o con il supporto dei soci, le cui risorse offshore potrebbero essere finite), in quel caso Elliott avrebbe una influenza ancora maggiore perché potrebbe prestare i soldi necessari (35M) o iniettarli tramite un aumento di capitale, divenendo a quel punto un socio che agisce non più da dietro le quinte ma che ci mette la faccia in prima persona. E non è da escludere vista la politica adottata in Telecom.

Ovviamente a seconda della quantità di denaro iniettato si può parlare di socio di maggioranza o di minoranza, ma con questi ulteriori 35M a mio parere Elliott non potrebbe ancora vantare un controllo in maggioranza relativa, perché il suo credito complessivo - compresi gli interessi - ammonterebbe a circa 400M.
Ed il Milan oggi vale ben più di 800M. Poi nulla toglie che se continua a metterci soldi, potrebbe arrivare a controllare il club. Ma queste sono ipotesi ancora premature e che collidono con il principio dell'insormontabile equivalenza tra credito e debito che per fortuna esiste sia in Italia che in Lussemburgo :)

A mio modo di vedere il Milan arriverà alla quotazione in borsa con i cinesi o, nella peggiore delle ipotesi, con due teste al comando: il gruppo di Mr Li ed Elliott. Poi dopo la quotazione in borsa, è presumibile immaginare un cambio nell'azionariato del club.
 
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Speriamo solo di finire in mani sicure.... Quelle strapiene di soldi

Speriamo solo che chiunque ci acquisti ci dia in mano ad una dirigenza capace e competente come quella attuale.
Il proprietario lo vorrei trasparente, vorrei dei dirigenti ed una struttura societaria moderna e capace come quella messa in piedi da Fassone (che assolutamente confermerei).
 

DrHouse

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Come detto il Milan già possiede un socio ed è Elliott. Quest'ultimo infatti detiene tramite Project RedBlack una golden share del valore nominale di 1€ nel capitale di Rossoneri Investment Lux, veicolo che controlla l'AC Milan, e la cui maggioranza di azioni pari ad € 11.999 ad oggi appartengono alla Rossoneri Champion di Mr Li. Quella golden share già oggi permette a Singer di esercitare una notevole influenza nelle assemblee della controllante.

Schermata-2017-04-28-alle-15.59.49.png


Adesso sarà di fondamentale importanza capire la natura di questi ulteriori 35M necessari al club per la gestione da qui a giugno.
Se infatti Mr Li sarà in grado di adempiere agli aumenti di capitale così come fatto fino ad oggi, allora è possibile ipotizzare un rifinanziamento nel breve.
Se invece Mr Li non fosse in grado di operare autonomamente questi aumenti di capitale (o con il supporto dei soci, le cui risorse offshore potrebbero essere finite), in quel caso Elliott avrebbe una influenza ancora maggiore perché potrebbe prestare i soldi necessari (35M) o iniettarli tramite un aumento di capitale, divenendo a quel punto un socio che agisce non più da dietro le quinte ma che ci mette la faccia in prima persona. E non è da escludere vista la politica adottata in Telecom.

Ovviamente a seconda della quantità di denaro iniettato si può parlare di socio di maggioranza o di minoranza, ma con questi ulteriori 35M a mio parere Elliott non potrebbe ancora vantare un controllo in maggioranza relativa, perché il suo credito complessivo - compresi gli interessi - ammonterebbe a circa 400M.
Ed il Milan oggi vale ben più di 800M. Poi nulla toglie che se continua a metterci soldi, potrebbe arrivare a controllare il club. Ma queste sono ipotesi ancora premature e che collidono con il principio dell'insormontabile equivalenza tra credito e debito che per fortuna esiste sia in Italia che in Lussemburgo :)

A mio modo di vedere il Milan arriverà alla quotazione in borsa con i cinesi o, nella peggiore delle ipotesi, con due teste al comando: il gruppo di Mr Li ed Elliott. Poi dopo la quotazione in borsa, è presumibile immaginare un cambio nell'azionariato del club.

e Berlusconi?
 

Casnop

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Come detto il Milan già possiede un socio ed è Elliott. Quest'ultimo infatti detiene tramite Project RedBlack una golden share del valore nominale di 1€ nel capitale di Rossoneri Investment Lux, veicolo che controlla l'AC Milan, e la cui maggioranza di azioni pari ad € 11.999 ad oggi appartengono alla Rossoneri Champion di Mr Li. Quella golden share già oggi permette a Singer di esercitare una notevole influenza nelle assemblee della controllante.

Schermata-2017-04-28-alle-15.59.49.png


Adesso sarà di fondamentale importanza capire la natura di questi ulteriori 35M necessari al club per la gestione da qui a giugno.
Se infatti Mr Li sarà in grado di adempiere agli aumenti di capitale così come fatto fino ad oggi, allora è possibile ipotizzare un rifinanziamento nel breve.
Se invece Mr Li non fosse in grado di operare autonomamente questi aumenti di capitale (o con il supporto dei soci, le cui risorse offshore potrebbero essere finite), in quel caso Elliott avrebbe una influenza ancora maggiore perché potrebbe prestare i soldi necessari (35M) o iniettarli tramite un aumento di capitale, divenendo a quel punto un socio che agisce non più da dietro le quinte ma che ci mette la faccia in prima persona. E non è da escludere vista la politica adottata in Telecom.

Ovviamente a seconda della quantità di denaro iniettato si può parlare di socio di maggioranza o di minoranza, ma con questi ulteriori 35M a mio parere Elliott non potrebbe ancora vantare un controllo in maggioranza relativa, perché il suo credito complessivo - compresi gli interessi - ammonterebbe a circa 400M.
Ed il Milan oggi vale ben più di 800M. Poi nulla toglie che se continua a metterci soldi, potrebbe arrivare a controllare il club. Ma queste sono ipotesi ancora premature e che collidono con il principio dell'insormontabile equivalenza tra credito e debito che per fortuna esiste sia in Italia che in Lussemburgo :)

A mio modo di vedere il Milan arriverà alla quotazione in borsa con i cinesi o, nella peggiore delle ipotesi, con due teste al comando: il gruppo di Mr Li ed Elliott. Poi dopo la quotazione in borsa, è presumibile immaginare un cambio nell'azionariato del club.
L'assemblea dei soci di Rossoneri Sport non può adottare deliberazioni senza il parere positivo del golden shareholder Project RedBlack, il che significa che la controllante Rossoneri Champion è obbligata a ricercare il consenso dal 'socio d'oro', controllato da Elliott/Blue Skye. Di fronte alla chiamata di aumento di capitale da parte di Fassone, nei termini e tempi concordati da una covenant sottoscritta a suo tempo dalla proprietà del club con Elliott, i soci della Rossoneri Sport devono rispondere, erogando. Se il denaro lo mette la controllante, o il socio d'oro, o entrambe, ed a quali condizioni, finanziamento di socio alla società, o versamento in conto capitale, o versamento con nuova covenant, si vedrà. :)
 

MasterGorgo

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Elliott in Telecom ha adottato una strategia attivista che non ha precedenti storici, soprattutto in Europa. Anziché accendere il solito corporate bond verso la Telecom, poco performante, ha investito capitale di rischio, un misto di azioni ordinarie, ed una piccola quota di equity swap, finanziato da UBS e garantito dalle medesime azioni, per raggiungere il controllo di oltre il 5 per cento delle azioni, quota di influenza del capitale, per notificare al Ministero dello Sviluppo Economico la sua presenza non ostile, ed ottenere il nulla osta ministeriale, senza l'esercizio della golden share pubblica per il blocco di una eventuale scalata. Vivendi, boccheggiante, non ha emesso fiato, per ora. Singer ha già fatto intendere che modificherà tutto l'attuale board nominato da Vivendi, invocando un cambio radicale di piano industriale, Calenda benedicente. Ha fatto analoga manovra su Ansaldo, bloccando una OPA a due lire di Hitachi. Ora, il faro è acceso sulla telefonia, e sul calcio. L'attivismo di Elliott, e di almeno altri seicento fondi, tutti americani, è figlio di una cassa piena per le speculazioni nella siderale Borsa americana, circa 180 miliardi di dollari, e di una legislazione di borsa che negli USA sta rendendo per loro sempre più difficile la diversificazione di portafoglio sulla realtà industriale interna, obbligandoli a maggiore trasparenza nelle manovre di controllo dei pacchetti azionari. Vengono così incoraggiati a scorazzare in Europa, dove il mercato è più debole, le società sono in maggiori difficoltà operative, e le buone occasioni di affari non mancano. La loro strategia è chiara: individuano società deboli e mal gestite o con problemi di governance, entrano nel capitale, chiedendo rappresentanza nel cda e pilotano dal sedile del passeggero il cambiamento di politica industriale, per la patrimonializzazione della società e lo sviluppo, per la migliore rivendita delle partecipazioni, o per il rientro da precedenti prestiti ai medesimi soggetti. Il Milan rientrerebbe in questa fattispecie. L'occasione è immediata: Elliott/Blue Skye è golden shareholder di Rossoneri Sport tramite la controllata Project RedBlack, la chiamata di capitale da parte del board del Milan la chiamerebbe in causa come socio, non come prestatore. Il finanziamento sarebbe in conto capitale, probabilmente infruttifero, ma il socio Elliott pretendera' altre covenants per questa operazione dal socio controllante, ed aumenterà la sua influenza sulle politiche del club. Vedremo come. :)

Grazie.
E' la liquidità che porta una minima preoccupazione per la poca coneutudine a "strategie così attiviste" che molti ancora neanche riconoscono in capo ad elliott.
 

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