Ibra:"Quando smetto resto a Milano. Seconda casa".

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Ibra intervistato da Angela:"Mi fa un grande effetto giocare a San Siro, qua per 8/9 anni ha fatto parte della mia carriera, ho avuto la fortuna di vincere trofei importanti, giocare con grandi campioni, lavorare con grandi allenatori e ho conosciuto la città, che per me è come una seconda casa”


"Il mio rituale? Ogni gol ha il suo momento, quando entra il pallone in porta c’è una cosa che ti passa nel corpo che lo vuoi tirare fuori e vuoi godere con i tifosi. Io trovo un riferimento, un bambino, una persona sugli spalti, e mi fermo su di lui e tiro fuori tutta l’emozione. Non c’è un qualcosa di programmato, quello che succede succede. Vorrei abbracciare tutti, ma è un po’ difficile abbracciarne 80mila (ride, ndr)”.

"Le arti marziali? Quando ero più piccolo facevo Taekwondo, facevo tante cose con questo sport. I miei movimenti sono così naturalmente, facevo cose che pensavo fossero giuste quando gli altri dicevano “questo non è calcio”. Ho fatto gol con movimenti che non sembravano calcio, ma era magia”.

"MIlano? Ho passato tanti anni qua, ho conosciuto la città che è come la mia seconda casa. Ho conosciuto gente in città che mi fa sentire a casa, sto molto bene. Godo, vivo e mi sento vivo. Non è un segreto che può essere che rimango qui dopo la fine della mia carriera”.

"Consigli ai giovani? Prima di tutto fai quello che ti rende felice. Non devi fare le cose per altre persone, lo devi fare per te stesso, credi in te stesso. Questo ti porta avanti a lungo”.
 

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Ibra intervistato da Angela:"Mi fa un grande effetto giocare a San Siro, qua per 8/9 anni ha fatto parte della mia carriera, ho avuto la fortuna di vincere trofei importanti, giocare con grandi campioni, lavorare con grandi allenatori e ho conosciuto la città, che per me è come una seconda casa”


"Il mio rituale? Ogni gol ha il suo momento, quando entra il pallone in porta c’è una cosa che ti passa nel corpo che lo vuoi tirare fuori e vuoi godere con i tifosi. Io trovo un riferimento, un bambino, una persona sugli spalti, e mi fermo su di lui e tiro fuori tutta l’emozione. Non c’è un qualcosa di programmato, quello che succede succede. Vorrei abbracciare tutti, ma è un po’ difficile abbracciarne 80mila (ride, ndr)”.

"Le arti marziali? Quando ero più piccolo facevo Taekwondo, facevo tante cose con questo sport. I miei movimenti sono così naturalmente, facevo cose che pensavo fossero giuste quando gli altri dicevano “questo non è calcio”. Ho fatto gol con movimenti che non sembravano calcio, ma era magia”.

"MIlano? Ho passato tanti anni qua, ho conosciuto la città che è come la mia seconda casa. Ho conosciuto gente in città che mi fa sentire a casa, sto molto bene. Godo, vivo e mi sento vivo. Non è un segreto che può essere che rimango qui dopo la fine della mia carriera”.

"Consigli ai giovani? Prima di tutto fai quello che ti rende felice. Non devi fare le cose per altre persone, lo devi fare per te stesso, credi in te stesso. Questo ti porta avanti a lungo”.
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luigi221

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in realta' come calciatore ha gia'smesso da un paio di anni , ma tutti si ostinano a negare l'evidenza...
 

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Ibra intervistato da Angela:"Mi fa un grande effetto giocare a San Siro, qua per 8/9 anni ha fatto parte della mia carriera, ho avuto la fortuna di vincere trofei importanti, giocare con grandi campioni, lavorare con grandi allenatori e ho conosciuto la città, che per me è come una seconda casa”


"Il mio rituale? Ogni gol ha il suo momento, quando entra il pallone in porta c’è una cosa che ti passa nel corpo che lo vuoi tirare fuori e vuoi godere con i tifosi. Io trovo un riferimento, un bambino, una persona sugli spalti, e mi fermo su di lui e tiro fuori tutta l’emozione. Non c’è un qualcosa di programmato, quello che succede succede. Vorrei abbracciare tutti, ma è un po’ difficile abbracciarne 80mila (ride, ndr)”.

"Le arti marziali? Quando ero più piccolo facevo Taekwondo, facevo tante cose con questo sport. I miei movimenti sono così naturalmente, facevo cose che pensavo fossero giuste quando gli altri dicevano “questo non è calcio”. Ho fatto gol con movimenti che non sembravano calcio, ma era magia”.

"MIlano? Ho passato tanti anni qua, ho conosciuto la città che è come la mia seconda casa. Ho conosciuto gente in città che mi fa sentire a casa, sto molto bene. Godo, vivo e mi sento vivo. Non è un segreto che può essere che rimango qui dopo la fine della mia carriera”.

"Consigli ai giovani? Prima di tutto fai quello che ti rende felice. Non devi fare le cose per altre persone, lo devi fare per te stesso, credi in te stesso. Questo ti porta avanti a lungo”.
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