Onestamente è impossibile sapere con una ragionevole certezza se ci sia effettivamente o meno un qualche interessamento del Milan e/o una qualche possibilità che arrivi veramente.
E' quindi anche impossibile commentare seriamente la notizia.
Credo però che, da questo thread, si potrebbe trarre un ottimo spunto (anche alla luce del risultato dell'Italia di Ventura di ieri) per provare a fare una riflessione fra di noi.
Rileggendone i commenti infatti mi sembra che si noti molto bene quello che, per me, è un perfetto specchio della mentalità attualmente predominante nell'Italia calcistica (e, in buona parte, anche nello stesso paese Italia).
E' infatti pieno di commenti che, piuttosto che "rischiare" di Sognare in grande (anche su un argomento come il calciomercato che è storicamente fondato sui "sogni") preferiscono affidarsi alla logica del "realismo" (logica che sarebbe però meglio chiamare col suo nome corretto, ossia "logica del perfetto mediocre") che li porta a ribadire l'ennesima variante del "si ma tanto non siamo mica degni noi".
E' una logica insidiosa questa perché, costantemente, cerca di sminuire tutto e tutti, spesso, per l'appunto, appellandosi alla fantomatica scusa del "realismo" (che Realismo poi non è).
E' anche una logica che, tendenzialmente, non contribuisce a COSTRUIRE nulla ma, semmai, aiuta invece a DISTRUGGERE.
E' una logica che (scientemente ?) viene poi diffusa e propagandata su larga parte dei media italiani (come minimo dal 2011 in poi), contribuendo spesso anche a stroncare sul nascere ottime opportunità di risalita per il paese.
Certo il Realismo (quello vero però) è elemento necessario ed i problemi (spesso anche molto seri) esistono e non si cancellano certo da soli (ma bisognerebbe anche aggiungere che, qualche tipo di problema, esisterà sempre e comunque, tranne magari che nel paese dei balocchi).
Altrettanto necessaria però, se si vuole provare a costruire qualcosa di migliore rispetto allo stato attuale, è anche la capacità di riuscire a sognare "più in grande", ed è particolarmente necessaria in un mondo come quello calcistico che, in larghissima parte, si fonda proprio sui "sogni" dei tifosi.
Ha veramente senso farci trascinare in una continua corsa al ribasso che ci viene spacciata come "realismo" ?
Fino a quando vogliamo continuare a renderci complici di questa spirale di negatività e di qualunquismo ?