Dici nulla. Altri direbbero qualcosa, magari tanto, forse tutto. Il calcio è un mistero agonistico, diceva Gianni Brera, non è una scienza esatta sol perché, una sera di maggio, con una palla rotonda, la pioggia battente, la terra bagnata, l'alito degli spettatori che scende giù come nebbia dagli anelli di San Siro, il sangue che pulsa a mille, il cuore che arroventa favole per l'inferno, Gattuso mi pare un dio, il mondo si rovescia, e gli dei del calcio stringono in un nastro di seta una nuova poesia da leggere, e da ricordare. È il calcio, e ricorda tutti, anche chi è imperfetto, persino chi perde. Noi, in fondo, siamo e scriviamo qui perché crediamo ancora a questo.