Willy Wonka
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Manolo Gabbiadini, attaccante del Southampton ed ex Napoli, si è concesso ad una lunga intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport. Di seguito un estratto:
"Non mi aspettavo un impatto così importante con il calcio inglese, mi dispiace molto per il gol regolare annullato contro il Manchester, avrei fatto tripletta a Wembley e probabilmente consegnato alla squadra una coppa, c'è molto rammarico per come è andata.
La differenza principale con l'Italia è che ti fanno giocare subito, ho fatto 3 allenamenti e poi ho giocato titolare, in Italia non potrebbe mai succedere una cosa del genere. In Italia poi le difese preferiscono la marcatura a zona, qui in Inghilterra marcano tutti a uomo e ci sono più spazi se sei bravo nel dribbling.
Con Puel parliamo in tre lingue diverse, ma ci capiamo benissimo, lui da me vuole i gol e i movimenti da prima punta. Me lo ripete sempre, attacca il primo palo, muoviti in area, sei una prima punta.
La mia avventura a Napoli va divisa in due tronconi: con Benitez le cose funzionavano a meraviglia, fece una scelta coraggiosa ma che ha dato frutti importanti, applicava il turnover in modo scientifico. Tutti giocavano e il gruppo era molto unito.
Poi è arrivato Sarri e le cose sono cambiate radicalmente. Giocano sempre gli stessi, ci sono i titolari e ci sono le riserve. Alla lunga questa gestione crea malcontento soprattutto se non si ha il coraggio di dire le cose in faccia ma si parla alle spalle, come è capitato in più di un'occasione. Sarri è un buon allenatore, ma i rapporti umani vengono prima di tutto, non solo nel calcio ma nella vita.
Quello che posso dire io è che con Benitez il Napoli ha vinto due trofei, una coppa Italia e una Supercoppa Italiana. E Sarri?
Io con la mia coscienza sono a posto, ho segnato 25 gol in condizioni inaccettabili, e me sono andato a testa alta.
Mourinho mi ha detto che ho segnato due gol da fenomeno, ho sentito un'emozione dentro enorme, una persona così carismatica fa sempre tanto effetto."
"Non mi aspettavo un impatto così importante con il calcio inglese, mi dispiace molto per il gol regolare annullato contro il Manchester, avrei fatto tripletta a Wembley e probabilmente consegnato alla squadra una coppa, c'è molto rammarico per come è andata.
La differenza principale con l'Italia è che ti fanno giocare subito, ho fatto 3 allenamenti e poi ho giocato titolare, in Italia non potrebbe mai succedere una cosa del genere. In Italia poi le difese preferiscono la marcatura a zona, qui in Inghilterra marcano tutti a uomo e ci sono più spazi se sei bravo nel dribbling.
Con Puel parliamo in tre lingue diverse, ma ci capiamo benissimo, lui da me vuole i gol e i movimenti da prima punta. Me lo ripete sempre, attacca il primo palo, muoviti in area, sei una prima punta.
La mia avventura a Napoli va divisa in due tronconi: con Benitez le cose funzionavano a meraviglia, fece una scelta coraggiosa ma che ha dato frutti importanti, applicava il turnover in modo scientifico. Tutti giocavano e il gruppo era molto unito.
Poi è arrivato Sarri e le cose sono cambiate radicalmente. Giocano sempre gli stessi, ci sono i titolari e ci sono le riserve. Alla lunga questa gestione crea malcontento soprattutto se non si ha il coraggio di dire le cose in faccia ma si parla alle spalle, come è capitato in più di un'occasione. Sarri è un buon allenatore, ma i rapporti umani vengono prima di tutto, non solo nel calcio ma nella vita.
Quello che posso dire io è che con Benitez il Napoli ha vinto due trofei, una coppa Italia e una Supercoppa Italiana. E Sarri?
Io con la mia coscienza sono a posto, ho segnato 25 gol in condizioni inaccettabili, e me sono andato a testa alta.
Mourinho mi ha detto che ho segnato due gol da fenomeno, ho sentito un'emozione dentro enorme, una persona così carismatica fa sempre tanto effetto."