Il razzismo non c'entra nulla, è una parola che usi a vanvera.
Mi sono stancato della difesa ad oltranza dell'amico Omar, quello stesso Omar che non ha mai il coraggio di esprimersi contro ciò che accade, ma che si nasconde sempre dietro alle cause, o presunte tali, che hanno portato al dover far stragi. Non va bene, perchè Omar ora vive in un Paese democratico, dove può informarsi, ha la possibilità di conoscere la verità o ciò che più si avvicina ad essa, non può nascondersi sempre dietro le differenze culturali: se ha scelto di vivere in questo sistema di regole, fondato su principi costituzionalizzati, li deve difendere ed essere il primo baluardo che combatte questa barbaria perpetrata dai sui connazionali, Isis o non Isis, Clinton o non Clinton.
Non entro nello specifico della questione Isis, ma è semplicemente allucinante leggere ancora di persone che semplificano la tragica realtà che stiamo vivendo autoflagellandosi e colpevolizzando ad oltranza il neocolonialismo bombarolo occidentale, quando si sa benissimo che gli Stati Sovrani, da cui l'amico Omar proviene, fomentano e destabilizzano l'opinione pubblica con propaganda distorta della realtà, col solo fine di mantenere inalterati i privilegi acquisiti dalla classe dirigente. E l'amico Omar però niente, come gli ricordiamo sempre noi: la colpa nostra e solo nostra.