Situazione complicata, caro Varriale, ricorda quella della seconda metà degli anni '70, prima metà di quelli '80, ovvero una supremazia tecnica che si sovrappone ad una sudditanza psicologica, aggravata dal mito di invincibilità di questa squadra nel proprio stadio, con indotto effetto di 'miedo escenico'. Cosa diversa da quella di una dozzina di anni fa, condizionata, come sappiamo, da un sistemo corrotto e criminale a diversi livelli. Paradossalmente ciò potrebbe essere anche peggio, perchè più difficile da rimuovere, perchè consolidato da un merito tecnico, evidente, profondo perchè protratto nel tempo. Non vedo altra via d'uscita che quella seguita dal Milan di Berlusconi nella seconda metà degli anni '80: un contropotere fatto di investimenti, scelte tecniche felici, legittimazione tecnica e tattica fuori dai patrii confini, per averne ricadute benefiche interne in termini di riduzione di questo fallace complesso di superiorità juventino, fallace appunto perchè nutrito da una effimera supremazia domestica, che comincia a stare stretta a quelli di Torino.