Edicola: Milan, riprenditi i gol e Leao. La formazione anti Monza.

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GDS: Milan, riprenditi i gol. San Siro rivede Leao e Giroud. Rafa non segna in gare interne da settembre, Olivier da agosto. A Pioli servono entusiasmo e punti Il Pu-Gi-Le torna di nuovo sul ring, obiettivo mettere all’angolo il Monza. Gli ultimi i gol casalinghi di Giroud sono ricordi ancora più lontani: era il 26 agosto, debutto stagionale in casa: doppietta al Torino e poi stop. Pioli può finalmente celebrare l’abbondanza di gol: Leao e Giroud di nuovo insieme a San Siro e Pulisic con loro. Chukwueze, Jovic e Okafor pos- sibili opzioni alternative. Anche per ritrovarli tutti nella stessa li- sta dei convocati si deve risalire a inizio ottobre, Genoa-Milan 0-1. Avere l’attacco al completo fu determinante: ci furono minuti per tutti, gloria per Pulisic e giro d’onore per Giroud che considerato il traffico davanti scelse di sostituire Maignan, espulso, ed essere decisivo come portiere.

LA FORMAZIONE: la GDS conferma le news di ieri su Pobega titolare ma scrive che giocherà a centrocampo e non in difesa: per una volta il dubbio P principale è in tribuna (Ibra sì o no?), in campo sono più le certezze. La prima: Kjaer ci sarà; la seconda: Musah no. Pioli riparte delle notizie positive: dopo più di cinquanta giorni di assenza, nove partite saltate e tante domande sulla reale entità dell’infortunio, Simon Kjaer torna a disposizione. Nel momento migliore, o peggiore, dipende dove si osserva: Simon c’è in un momento di assoluta necessità. Senza Thiaw e Kalulu al centro ma anche senza Calabria, squalificato, a destra: Kjaer al centro permetterà a Theo di tornare a sinistra e a Florenzi di traslocare dalla parte opposta. I ragazzi in alternativa: Jan-Carlo Simic in mezzo, Bartesaghi in fascia. E’ certa anche l’assenza di Musah: affaticamento muscolare e riposo precauzionale. Il sostituto scelto è Pobega: scelto perché Pioli avrebbe potuto riempire il centrocampo in altro modo. Per esempio con Bennacer, o con Adli: cioè con più geometrie e meno fisico. Difficile invece ripescare Krunic, che da tre partite non si alza dalla panchina e che l’ultima volta contro la Fiorentina si era limitato a correre in mezzo per sei minuti. Ad aver riscritto le gerarchie del centrocampo è anche il mercato: a gennaio partirà in direzione Fenerbahce. Il Milan si aspetta che a fare il percorso al contrario siano almeno otto-dieci milioni di euro. Faranno parte del bud- get che in inverno servirà a rinforzare la difesa. Fatto l’attacco e undici completato, anche se l’ultima partita di Champions ha dimostrato che anche contare fino a sedici è fondamentale: da Bennacer a Jovic, da Adli a Chukwueze, per tutti ci sarà spazio a gara in corso: ovviamente, liberi di incidere.

Tuttosport in edicola: Milan, cercarsi vero Leao per riprendere a correre. Dopo aver salutato la Champions, oggi il Milan all’ora di pranzo a San Siro avrà l’occasione per rafforzare la sua posizione in vista della nuova Champions ’24-25. Inutile oggi pensare allo scudetto, ma vincere contro il Monza permetterebbe ai rossoneri di accorciare sulla Juventus, portandosi a meno cinque dal secondo posto (32 contro 37 dei bianconeri), ma anche di allungare sul quinto, visto che Bologna e Roma (entrambe a quota 25, a meno quattro da 29 attuali del Diavolo) si sfideranno, togliendosi dei punti (il Napoli è salito a 27). Nel giorno in cui Stefano Pioli e la squadra potrebbero riabbracciare Zlatan Ibrahimovic - assente nei giorni post-Newcastle causa influenza e atteso alla sua prima uscita da "consigliere" del patron Cardinale, proprio contro l'amico Adriano Galliani -, il tecnico rossonero per vincere la terza gara casalinga consecutiva in campionato si affiderà principalmente al suo asso ritrovato, Rafael Leao. Il portoghese, fermo per un mese a causa della lesione al bicipite femorale destro rimediata l’11 novembre, è rientrato mercoledì in Inghilterra. Ha giocato tutto il match, 96 minuti complessivi, e ha mostrato, come logico che sia, di non avere ancora la condizione migliore. Ha provato i suoi dribbling, qualche allungo, ma lo scatto non era quello dei bei tempi e soprattutto ha mancato due occasioni sottoporta che in altre circostanze avrebbe probabilmente concretizzato. Ma il gol è un oggettivo problema del Leao versione ’23-24. Rafa - il giocatore preferito di questo Diavolo di Silvio Berlusconi (sarà il primo Milan-Monza senza l'ex presidente) - in quest’annata ha segnato solamente 4 gol fra campionato e Champions: l’ultimo sigillo risale al 7 novembre, Milan-Psg 2-1, ma in campionato Rafa non mette la propria firma addirittura dal 23 settembre, quando un suo gol decise la delicata partita a San Siro contro il Verona. Delicata perché il Milan arrivava dal ko con l’Inter per 5-1 e Leao dall’incredibile gol fallito di tacco col Newcastle che, col senno di poi, è pesato tantissimo a livello di qualificazione agli ottavi. Il Milan, per riprendere a correre con continuità in campionato, ha bisogno del miglior Leao che pure in versione assist-man sta un po’ latitando: i passaggi vincenti in stagione solo solo 3, gli ultimi per Pulisic e Okafor nel 2-0 alla Lazio del 30 settembre. I numeri di Leao, rispetto all’annata passata dopo lo stesso numero di partite - quindici in campionato e sei in Champions - è in difetto, visto che nel ’23-23 era a quota 7 reti e 6 assist. Oggi col Monza l'esterno rossonero avrà l'opportunità per riprendere un filo interrotto da troppo tempo e potrà contare in avanti sull'apporto di Giroud e Pulisic, ovvero gli altri due titolari del tridente tipo di Pioli (che a destra ha pensato di dare una chance a Chukwueze). Qualche variazione sul tema la si vedrà invece in difesa e centrocampo. Con Calabria squalificato, Pioli dovrebbe rilanciare dopo oltre 50 giorni Kjaer, fermo da fine ottobre per un problema muscolare: il danese sembra avanti rispetto al giovane Simic per affiancare Tomori, con Theo Hernandez riportato così a sinistra (e Florenzi a destra). In mezzo al campo, con Musah fuori per un affaticamento, occasione per Pobega, ma si scalda anche Bennacer.

CorSera in edicola: gli obblighi del Milan il sogno del Monza nella prima sfida senza Berlusconi. Non sarà mai una partita come le altre e non solo perché il Milan, dopo l’eliminazione in settimana dalla Champions e il conseguente declassamento in Europa League, ha l’obbligo di difendere strenuamente un posto fra le prime quattro. La società perdona a Pioli i mancati introiti per l’uscita dalla Champions League (oltre a quelli probabilmente volatilizzati dalla sfumata partecipazione al Mondiale per club in formato extra-large dal 2025) ma vigila sullo stabile piazzamento al terzo posto. Per la gara dai mille risvolti sentimentali, l’allenatore recupera dopo 50 giorni di assenza Kjaer (al centro della difesa con Tomori) e, stante l’affaticamento muscolare di Musah, lancia Pobega nel tridente di centrocampo con Loftus Cheek e Reijnders.

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Tuttosport in edicola: Milan, cercarsi vero Leao per riprendere a correre. Dopo aver salutato la Champions, oggi il Milan all’ora di pranzo a San Siro avrà l’occasione per rafforzare la sua posizione in vista della nuova Champions ’24-25. Inutile oggi pensare allo scudetto, ma vincere contro il Monza permetterebbe ai rossoneri di accorciare sulla Juventus, portandosi a meno cinque dal secondo posto (32 contro 37 dei bianconeri), ma anche di allungare sul quinto, visto che Bologna e Roma (entrambe a quota 25, a meno quattro da 29 attuali del Diavolo) si sfideranno, togliendosi dei punti (il Napoli è salito a 27). Nel giorno in cui Stefano Pioli e la squadra potrebbero riabbracciare Zlatan Ibrahimovic - assente nei giorni post-Newcastle causa influenza e atteso alla sua prima uscita da "consigliere" del patron Cardinale, proprio contro l'amico Adriano Galliani -, il tecnico rossonero per vincere la terza gara casalinga consecutiva in campionato si affiderà principalmente al suo asso ritrovato, Rafael Leao. Il portoghese, fermo per un mese a causa della lesione al bicipite femorale destro rimediata l’11 novembre, è rientrato mercoledì in Inghilterra. Ha giocato tutto il match, 96 minuti complessivi, e ha mostrato, come logico che sia, di non avere ancora la condizione migliore. Ha provato i suoi dribbling, qualche allungo, ma lo scatto non era quello dei bei tempi e soprattutto ha mancato due occasioni sottoporta che in altre circostanze avrebbe probabilmente concretizzato. Ma il gol è un oggettivo problema del Leao versione ’23-24. Rafa - il giocatore preferito di questo Diavolo di Silvio Berlusconi (sarà il primo Milan-Monza senza l'ex presidente) - in quest’annata ha segnato solamente 4 gol fra campionato e Champions: l’ultimo sigillo risale al 7 novembre, Milan-Psg 2-1, ma in campionato Rafa non mette la propria firma addirittura dal 23 settembre, quando un suo gol decise la delicata partita a San Siro contro il Verona. Delicata perché il Milan arrivava dal ko con l’Inter per 5-1 e Leao dall’incredibile gol fallito di tacco col Newcastle che, col senno di poi, è pesato tantissimo a livello di qualificazione agli ottavi. Il Milan, per riprendere a correre con continuità in campionato, ha bisogno del miglior Leao che pure in versione assist-man sta un po’ latitando: i passaggi vincenti in stagione solo solo 3, gli ultimi per Pulisic e Okafor nel 2-0 alla Lazio del 30 settembre. I numeri di Leao, rispetto all’annata passata dopo lo stesso numero di partite - quindici in campionato e sei in Champions - è in difetto, visto che nel ’23-23 era a quota 7 reti e 6 assist. Oggi col Monza l'esterno rossonero avrà l'opportunità per riprendere un filo interrotto da troppo tempo e potrà contare in avanti sull'apporto di Giroud e Pulisic, ovvero gli altri due titolari del tridente tipo di Pioli (che a destra ha pensato di dare una chance a Chukwueze). Qualche variazione sul tema la si vedrà invece in difesa e centrocampo. Con Calabria squalificato, Pioli dovrebbe rilanciare dopo oltre 50 giorni Kjaer, fermo da fine ottobre per un problema muscolare: il danese sembra avanti rispetto al giovane Simic per affiancare Tomori, con Theo Hernandez riportato così a sinistra (e Florenzi a destra). In mezzo al campo, con Musah fuori per un affaticamento, occasione per Pobega, ma si scalda anche Bennacer.
 

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LA FORMAZIONE: la GDS conferma le news di ieri su Pobega titolare ma scrive che giocherà a centrocampo e non in difesa: per una volta il dubbio P principale è in tribuna (Ibra sì o no?), in campo sono più le certezze. La prima: Kjaer ci sarà; la seconda: Musah no. Pioli riparte delle notizie positive: dopo più di cinquanta giorni di assenza, nove partite saltate e tante domande sulla reale entità dell’infortunio, Simon Kjaer torna a disposizione. Nel momento migliore, o peggiore, dipende dove si osserva: Simon c’è in un momento di assoluta necessità. Senza Thiaw e Kalulu al centro ma anche senza Calabria, squalificato, a destra: Kjaer al centro permetterà a Theo di tornare a sinistra e a Florenzi di traslocare dalla parte opposta. I ragazzi in alternativa: Jan-Carlo Simic in mezzo, Bartesaghi in fascia. E’ certa anche l’assenza di Musah: affaticamento muscolare e riposo precauzionale. Il sostituto scelto è Pobega: scelto perché Pioli avrebbe potuto riempire il centrocampo in altro modo. Per esempio con Bennacer, o con Adli: cioè con più geometrie e meno fisico. Difficile invece ripescare Krunic, che da tre partite non si alza dalla panchina e che l’ultima volta contro la Fiorentina si era limitato a correre in mezzo per sei minuti. Ad aver riscritto le gerarchie del centrocampo è anche il mercato: a gennaio partirà in direzione Fenerbahce. Il Milan si aspetta che a fare il percorso al contrario siano almeno otto-dieci milioni di euro. Faranno parte del bud- get che in inverno servirà a rinforzare la difesa. Fatto l’attacco e undici completato, anche se l’ultima partita di Champions ha dimostrato che anche contare fino a sedici è fondamentale: da Bennacer a Jovic, da Adli a Chukwueze, per tutti ci sarà spazio a gara in corso: ovviamente, liberi di incidere.

Tuttosport in edicola: Milan, cercarsi vero Leao per riprendere a correre. Dopo aver salutato la Champions, oggi il Milan all’ora di pranzo a San Siro avrà l’occasione per rafforzare la sua posizione in vista della nuova Champions ’24-25. Inutile oggi pensare allo scudetto, ma vincere contro il Monza permetterebbe ai rossoneri di accorciare sulla Juventus, portandosi a meno cinque dal secondo posto (32 contro 37 dei bianconeri), ma anche di allungare sul quinto, visto che Bologna e Roma (entrambe a quota 25, a meno quattro da 29 attuali del Diavolo) si sfideranno, togliendosi dei punti (il Napoli è salito a 27). Nel giorno in cui Stefano Pioli e la squadra potrebbero riabbracciare Zlatan Ibrahimovic - assente nei giorni post-Newcastle causa influenza e atteso alla sua prima uscita da "consigliere" del patron Cardinale, proprio contro l'amico Adriano Galliani -, il tecnico rossonero per vincere la terza gara casalinga consecutiva in campionato si affiderà principalmente al suo asso ritrovato, Rafael Leao. Il portoghese, fermo per un mese a causa della lesione al bicipite femorale destro rimediata l’11 novembre, è rientrato mercoledì in Inghilterra. Ha giocato tutto il match, 96 minuti complessivi, e ha mostrato, come logico che sia, di non avere ancora la condizione migliore. Ha provato i suoi dribbling, qualche allungo, ma lo scatto non era quello dei bei tempi e soprattutto ha mancato due occasioni sottoporta che in altre circostanze avrebbe probabilmente concretizzato. Ma il gol è un oggettivo problema del Leao versione ’23-24. Rafa - il giocatore preferito di questo Diavolo di Silvio Berlusconi (sarà il primo Milan-Monza senza l'ex presidente) - in quest’annata ha segnato solamente 4 gol fra campionato e Champions: l’ultimo sigillo risale al 7 novembre, Milan-Psg 2-1, ma in campionato Rafa non mette la propria firma addirittura dal 23 settembre, quando un suo gol decise la delicata partita a San Siro contro il Verona. Delicata perché il Milan arrivava dal ko con l’Inter per 5-1 e Leao dall’incredibile gol fallito di tacco col Newcastle che, col senno di poi, è pesato tantissimo a livello di qualificazione agli ottavi. Il Milan, per riprendere a correre con continuità in campionato, ha bisogno del miglior Leao che pure in versione assist-man sta un po’ latitando: i passaggi vincenti in stagione solo solo 3, gli ultimi per Pulisic e Okafor nel 2-0 alla Lazio del 30 settembre. I numeri di Leao, rispetto all’annata passata dopo lo stesso numero di partite - quindici in campionato e sei in Champions - è in difetto, visto che nel ’23-23 era a quota 7 reti e 6 assist. Oggi col Monza l'esterno rossonero avrà l'opportunità per riprendere un filo interrotto da troppo tempo e potrà contare in avanti sull'apporto di Giroud e Pulisic, ovvero gli altri due titolari del tridente tipo di Pioli (che a destra ha pensato di dare una chance a Chukwueze). Qualche variazione sul tema la si vedrà invece in difesa e centrocampo. Con Calabria squalificato, Pioli dovrebbe rilanciare dopo oltre 50 giorni Kjaer, fermo da fine ottobre per un problema muscolare: il danese sembra avanti rispetto al giovane Simic per affiancare Tomori, con Theo Hernandez riportato così a sinistra (e Florenzi a destra). In mezzo al campo, con Musah fuori per un affaticamento, occasione per Pobega, ma si scalda anche Bennacer.

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